Capitolo 50

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Tornammo a casa, ero un pó brilla. Non avevo bevuto molto solo due birre e qualche bicchierino di drink. Ridevo per niente mentre Louis mi aiutava a salire le scale per andare in camera. Ero distrutta e pure lui lo era, lo notavo dai suoi occhi stanchi.

Mi adagiai sul letto e mi tolsi le scarpe, non avevo le forze per togliermi anche il vestito che indossavo. 

"Amore, mi aiuti a togliere questo?" chiesi a Louis che intanto si stava togliendo la maglia. La presi prima che la lanciasse chissà dove nella stanza. Volevo dormire con adosso quella, solo per quella notta. Amavo le maglie usate da Louis durante la giornata, il suo profumo era molto più concentrato.

Mi alzai e diedi le spalle a Louis per farmi scendere la zip del vestito. Quest ultimo scivoló ai miei piedi. Rimasi in intimo, stavo per mettere la maglia, quando Louis mi voltò verso di se. I capelli lunghi mi coprivano i seni coperti dal regiseno.

Anche se Louis mi aveva vista molte volte in intimo io mi imbarazzai ugualmente e abbassai lo sguardo.

Mi alzó il viso dal mento e i suoi occhi si persero nei miei, come i miei nei suoi. La voglia di toccare i suoi capelli fece muovere le mie mani su di essi. Affondai le dita in quei ciuffi morbidi. Chiusi gli occhi per quel contatto. Le sue labbra si posarono sulla mia fronte per poi scendere sul naso. Volevo le sue labbra sulle mie ma ogni volta che era vicino alle labbra cambiava percorso.

Presi il suo collo nella mia mano e costrinsi le sue labbra sulle mie, gemetti per quel contatto tanto atteso. Mise le sue mani sul mio sedere. Lo scansai. Mi guardó stranito. Mi misi la sua maglia e mi coricai sul piumone senza mettermi di sotto.

"Non mi va" dissi a Louis che ancora mi guardava "sono troppo stanca" continuai chiudendo gli occhi.

Sentii il letto sprofondare sotto il peso di Louis. Aprii gli occhi e notai il suo sguardo su di me.

"Sei così bella!" sussurró avvicinando il suo volto al mio e baciandomi la fronte. Poi affondó il viso nel mio collo.

"C'é il mio odore su di te, bimba" sussurró Louis baciando la mia pelle sotto l'orecchio "mi piace, ti rende così mia" continuó a baciare quel pezzo di pelle. Sorrisi.

Non era il suo  profumo su di me a remdermi sua, era l'amore che provavo verso di lui che mi rendeva sua, proprio come lui era mio.

Si staccó dalla pelle del mio collo e appoggió la testa sul mio petto.

"Ti amo" sussurró per poi chiudere gli occhi. Si strinse a me.

"Anche io" sussurrai affondando le dita nei suoi capelli. Chiusi gli occhi e mi addormentai.

Il giorno dopo fui svegliata dal mio telefono che suonava sul comodino, ma non mi andava di rispondere. Lo lasciai suonare.

"Abby, per favore, prendi quel cazzo di telefono e rispondi prima che lo lanci dalla finestra" disse Louis mettendo la testa sotto il cuscino. Risposi anche se il numero non lo conoscevo.

"Pronto?" dissi assonnata facendo uno sbadiglio, l'unica cosa che volevo fare era dormire ancora per molto.

"Abby?" mi chiese l'uomo dall'altra parte del telefono.

"Si, chi parla?" chiesi giocando con una ciocca dei miei capelli.

"Abby, sono tuo padre."

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