Capitolo 40

590 22 4
                                    

'La vita é come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita'

                                                      ~ Forrest

Mi svegliai grazie al mio telefono che vibrava nella tasca dei pantaloncini che indossavo. La sera prima non avevo avuto nemmeno la forza di mettermi il pigiama. Tirai fuori il telefono dalla tasca. Guardai lo schermo ed era un messaggio di Louis, diceva:

'Stasera devi venire alla riunione. Non ti dimenticare, passo a prenderti io'

Io con lui non sarei andata proprio da nessuna parte. Non volevo vederlo. In questo momento per quanto lo amavo lo odiavo.

Guardai l'ora ed erano le 11 di mattina. La sera prima non avevo dormito molto, anzi per niente. Non avevo fatto altro che piangere e pensare. Non riuscivo a capire il comportamento di Louis. Aveva chiuso con me per tenermi lontana dai problemi e stasera mi avrebbe portata nella tana del leone. Che ragionamento stupido.

Andaii in bagno, avevo proprio bisogno di un bel bagno caldo. Aprii l'acqua e feci riempiere la vasca. Mi guardai allo specchio e mi feci paura da sola. Avevo delle enormi occhiaie e i miei occhi erano rossi e gonfi. Mi feci schifo, proprio come ogni volta che mi guardavo allo specchio. Il mio sguardo cadde sulla collana che avevo al collo, era la collana di Louis. Era l'unica cosa che mi era rimasta per poter dire che tra di noi era successo qualcosa.

Mi spogiai e mi infilai nella vasca. Sentii bussare alla porta del bagno era Theo.

"Piccola io esco vado a fare la spesa" mi gridó da dietro la porta.

"Va bene" gridai a mia volta.

Ero da sola. Mi rilassai nella vasca e chiusi gli occhi.

Uscii dopo un'ora dalla vasca. Scesi di sotto e preparai qualcosa da mangiare per Theo che era appena tornato a casa. Io non avrei mangiato, non avevo fame.

Mi coricai sul divano, incominciai a fare zapping tra i canali e trovai Spongebob. Incominciai a guardarlo, ma a metà episodio mi ero addormentata.

Non so per quanto tempo dormii, ma il suono alla porta mi sveglió. Andaii ad aprire e mi ritrovai Louis d'avanti. Il mio cuore perse un battito e il mio stomaco fece una capriola.

"Ancora non sei pronta?" mi chiese guardandomi dall'alto in basso.

Ma che ore erano?

Guardai la sveglia sopra il mobile e segnava le 20:30. Avevo dormito per tutto il pomeriggio.

"Merda" sussurrai a bassa voce. Feci entrare Louis in casa e corsi per le scale. Aprii l'armadio e incominciai a vestirmi. Un paio di pantaloni stretti neri e una maglia bianca semplice e la mia amata felpa che avevo posato per troppo tempo. Non sapevo nemmeno dove stavamo andando. Legai i capelli in una coda alta. Scesi di sotto correndo e per poco non cadevo dalle scale. Presi il telefono e lo misi nella tasca dei pantaloni. Trovai Louis e Theo a parlare in salotto sul divano.

"Andiamo" dissi a Louis senza nemmeno rivolgergli lo sguardo. Uscii di casa ed entrai in macchina. Mi misi comoda e per tutto il viaggio non parlammo.

Era come se non ci conoscessimo.

Arrivammo in un bar in periferia e notai da lontano la moto di Niall. Speriamo che c'era Jessica con lui.

Louis cercó di prendermi la mano, ma io la scansai e incominciai a camminare verso l'entrata del bar. Entrammo e mi condusse in delle scale che portavano di sotto. C'era un tavolo al centro della stanza con delle persone sedute in torno che aspettavano. Aspettavano noi. Louis mi prese il polso, ma sussultai per il dolore che proveniva dai tagli. Louis se ne era accorto. Mi guardò e abbassai lo sguardo. Ero colpevole.

"Proprio te aspettavamo" sussurró un uomo seduto a capotavola. Mi indicó.

"Me?" chiesi stupita.

Cosa volevano da me quelle persone?

"Proprio te bambolina, vieni a sederti qui con noi" disse un altro uomo dalla parte opposta del tavolo.

Louis mi prese la mano e si sedette su una sedia. Mi fece sedere sopra di lui.

Guardai l'uomo d'avanti a me.

"Tu sai troppo" disse l'uomo a capotavola. Sussultai. "Sapere troppo é un problema bambolina" continuó l'uomo.

"Troppo?!" chiesi dubbiosa. Io non sapevo niente, ero capitata per caso in quel mondo fatto di corse clandestine, sparatorie, riunioni. Io non sapevo niente. "Io non so niente. Sono stata rapita, picchiata. Mi sono trovata in mezzo ad una sparatoria e non so nemmeno io come" continuai alzandomi e parlando con voce dura, ferma.

Louis mi prese per la mano. Voleva che tornavo a sedermi. Strattonai la sua presa e mi liberai.

"Ragazzina mi piace il tuo temperamento" mi disse l'uomo sorridendo.

"E a me non piacciono le persone che mi accusano di sapere cose che in realtà non so" dissi io guardandolo con sguardo duro "ora se permettete tolgo il disturbo o altro da fare" dissi voltandomi e incominciando a camminare verso le scale.

"Ragazzina" mi chiamó l'uomo. Lo guardai. "Non puoi andare via" mi disse. Tornai da Louis. Mi sedetti sulle sue gambe. Mi era mancato il suo tocco sulla mia pelle. Il suo profumo. Mi era mancato tutto di lui. Appoggai la testa sul suo petto e notai che tutti guardavano la scene sbalorditi. Ma il perché non lo so.

"Louis é quella giusta?" gli chiese l'uomo.

Louis annuì ed io sorrisi contro il suo petto. Mi aggrappai al suo giubbotto di pelle nero e fissai le sue vans.

"Bambolina vuoi unirti a noi?" mi chiese l'uomo a capotavola.

Guardai Louis. Mi fissava e non diceva niente, solo guardava i miei occhi.

Cosa dovevo fare?

~You make me strong!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora