Capitolo 29

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Aveva vinto. Tutti esultavano. Risi e lo guardai. Ero rimasta in un angolo in disparte, mentre tutti si erano accalcati sui partecipanti alla gara.

Guardavo la folla e in un anno avevo perso così tanto. Avevo perso un anno degli anni più belli della mia vita. Avevo passato un anno pessimo.

Mi sentivo osservata mi guardai in torno, ma non vidi nessuno.

Notai Jessica e Niall venire verso di me. Niall la moto l'aveva lasciata alla fine della strada.

"Il tuo ragazzo é un fenomeno" mi urló Jessica abbracciandomi. Saltellai come una bambina ero fiera di lui. Risi insieme a Jessica.

Guardai avanti e il mucchio di persone che c'erano prima adesso non c'erano più. Non notai nemmeno Louis.

Mi prese il panico. Niall lo notó e mi indicò un punto con la mano. Notai Louis che parlava con l'uomo che aveva la bandana rossa in testa. Mi calmai e sorrisi.

Louis era ancora seduto sulla sua moto, non la lasciava un minuto era come un tesoro da custodire bene per lui.

La mise in moto e dopo un pó venne verso di noi. Parcheggió la moto, scese da essa e si tolse il casco.

Gli corsi in contro e gli saltai adosso, gli avvolsi il bacino con le mie gambe.

"Proprio te stavo cercando" mi sussurró sul collo. Lo strinsi a me mi era mancato un casino. Quando lui non c'é mi sento male. Mi sale il panico, le gambe incominciano a tremare e la voglia di tornare a casa e affondare la lamettra nei miei polsi si faceva più viva.

Ero niente mischiato col nulla senza di lui.

Scesi da lui e gli sorrisi.

"Ragazzi noi andiamo via" ci comunicó Niall. Li salutammo e Louis mi mise il casco. 

"Dove mi porti?" gli chiesi salendo sulla moto e stringendomi a lui.

"Dove vuoi andare?" mi chiese mentre partiva lungo la strada del ritorno.

"Andiamo in spiaggia?"

Annuì. Appoggiai la guancia ancora dolorante sulla sua schiena. Bruciava e mi faceva male come se avessi ricevuto un altro schiaffo.

Notai il mio telefono lampeggiare nella tasca dei pantaloni. Era un messaggio. Ma non ci feci caso. Lo avrei letto dopo.  Dopo dieci minuti arrivammo in spiaggia. Era notte. C'erano la luna e le stelle alte nel cielo che vegliavano su di noi. La spiaggia era deserta. Scesi dalla moto e Louis mi tolse il casco, mi cacciai le scarpe volevo affondare i piedi nella sabbia.

Louis mi prese per mano. Incominciammo a passeggiare sulla riva e la sabbia a contatto con i miei piedi era fresca.

Mi sedetti sulla sabbia e Louis fece lo stesso sedendosi accanto a me.

"Mi racconti qualcosa di te?" chiesi a Louis che mi accarezzava il dorso della mano.

"Non ho mai fatto niente di straordinario nella mia vita. Fui cacciato di casa a 18 anni perché mio padre aveva scoperto che facevo queste gare. Lui voleva un figlio perfetto, ma non lo sono mai stato. Non ci parliamo e non mi manca. Io vivo per conto mio e lui per conto suo. A mia mamma non importa e come se non mi avesse concepito lei. Non abbiamo mai avuto un bel rapporto." guardava il mare con sguardo perso in chissà quale ricordo. Non volevo fargli ricordare quelle brutte cose. Mi misi in ginocchio tra le sue gambe e lo guardai. Gli sorrisi.

"Sei bellissima Abby" mi disse concentrato a guardarmi. Abbassai il volto e i miei lunghi capelli mi coprirono il viso.

Non ero abituata ai complimenti anche perché non mi vedevo bella, anzi tutto il contrario. Ero orribile. Sia dentro che fuori.

Lo baciai e subito il suo profumo invase il mio corpo. Picchiettó il mio labbro inferiore con la sua lingue e schiusi le labbra. Le nostre lingue si incontrarono il mio profumo era il suo ed il suo il mio. Mi misi a cavalcioni sulle sue gambe e le sue mani incominciarono a muoversi sotto la mia maglia. Le mie mani affondarono nei suoi capelli e gli tirai il ciuffo verso l'alto. Gemetti nella sua bocca quando una sua mano mi strizzó il sedere. Gli morsi il labbro inferiore. Appoggiai la mia fronte sulla sua tenendo gli occhi chiusi e misi fine al bacio. Louis continuó a muovere le sue mani sulla mia schiena. Rabbrividdii incominciava a fare freddo.

Volevo rimanere così per sempre. Qui con Louis su questa spiaggia. Abbracciati. Senza pensare al futuro o a quel che sarà.

Solo io, lui e i nostri respiri.

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