Angelica rientrò in casa con i pensieri sospesi, che giravano lentamente nella sua testa come in assenza di un campo gravitazionale, perciò fu leggermente scossa dall'improvvisa stretta del suo fratellino all'addome.
- Riccardo mi piace. - si pronunciò Michele.
Lei inspirò più che poté, poi rilasciò piano l'aria.
Non si era aspettata tutto quell'entusiasmo.
- È un bravo ragazzo, sì. - confermò.
Il bambino non capiva quella freddezza.
Non protestò, tuttavia, quando lei gli disse di prepararsi per la cena.
Non capiva nemmeno la madre: perché prima faceva di tutto per mostrarsi interessata e poi passava ore al telefono o a pulire? Perché non giocava con lui?
Dal centro della tavola si sentiva l'intenso profumo del pollo arrosto, con quella salsina saporita che piaceva tanto a Michele.
- Io e Angelica abbiamo fatto il giro della città con Riccardo. - raccontò Michele.
La madre alzò gli occhi dal piatto con cipiglio confuso.
- Sì, be', Riccardo è un mio compagno di scuola. È stato molto gentile a portarci un po' in giro. - spiegò Angelica, maledicendo mentalmente il fratellino.
Doveva insegnargli a mantenere i segreti.
Non che ci fosse qualcosa di male a raccontare di Riccardo, ma non le andava troppo a genio l'idea di rendere partecipe di una cosa importante a livello personale qualcuno che tendeva ad essere assente.
Angelica non aveva mai avuto una grande necessità di sfogarsi con la madre per via di quello che succedeva con i suoi amici e, benché fosse uscita con un ragazzo in seconda superiore e avesse instaurato una relazione vagamente seria con un altro ragazzo in terza, nessuno dei due trascorsi l'aveva segnata così tanto da rendere necessario un discorso con la madre.
Con Riccardo poteva essere diverso, considerato quanto Beatrice avesse insistito sulla sua sensibilità e quanto ristretta fosse la cerchia di persone che conosceva, e proprio perché nutriva vive speranze in una eventuale relazione con lui, preferiva tenere la nuova amica come confidente su cui contare in primis.
- Sicura che siate solo compagni di scuola? - domandò la madre, con tono scherzoso.
Angelica annuì e mise un boccone di pollo in bocca.
Davvero non c'era altro di cui avrebbero potuto parlare?
- A me piace Riccardo, mamma. Glielo dici che deve fidanzarsi con Angelica? - continuò il bambino.
La diretta interessata scattò con lo sguardo sul fratellino: di' un'altra parola e ti ammazzo.
Lui non parve cogliere il messaggio.
- Penso che Angelica possa decidere da sola se Riccardo le piace abbastanza oppure no... Ma intanto ditemi com'è fatto, sono curiosa. - sorrise la madre.
La ragazza sospirò, accettando che toccava a lei parlare.
- Alto, con i capelli ricci e castani... Uh, verdi, ha gli occhi verdi. E... sì, insomma, è carino. - descrisse.
Era imbarazzante dirlo ad alta voce con quel silenzio ad avvolgerla.
- Fa sport? - domandò la madre.
- Non ho avuto occasione di chiederglielo. Comunque, secondo me il divano andrebbe girato. Cioè, guardalo, non mi sembra che così...
- Dici? Ho provato almeno tre rotazioni e nessuna mi piaceva! Angelica, avresti dovuto aiutarmi qui, anche solo per consulenza, vedi? - si fece distrarre la madre.
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Scrivimi una canzone
Novela Juvenil«Se ti bacio faccio una cazzata?» Angelica deglutì, incantata dal suono roco della sua voce e dal desiderio che traspariva dal suo sguardo caldo. La distanza fra le loro labbra era troppo breve per tirarsi indietro, adesso. Ma, dopotutto, perché avr...