Capitolo 25 • Cupido

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La settimana trascorse rapida, più del solito, o forse era solo Angelica a concepirla così: come poteva non trascorrere velocemente il tempo quando non facevi che trovare pretesti per baciare il tuo ragazzo ad ogni angolo nascosto della scuola?

Riccardo non capiva perché dovessero nascondersi: lui avrebbe voluto urlare al mondo intero che Angelica era la sua ragazza.

- Ho un'idea.

Angelica sollevò le sopracciglia e attese.

- Riguarda Nico e Bea. - specificò Riccardo.

A tale informazione, sul viso della ragazza spuntò un sorriso.

- E, sentiamo, cosa avresti pensato per loro?

- Nico si traveste da mago per la festa di Halloween, Bea potrebbe vestirsi da strega. Quando giocheremo a Cluedo, li chiuderemo in una stanza e aspetteremo che... Be', almeno che limonino. - spiegò Riccardo.

Angelica era dubbiosa.

- Sei convinto che funzionerà? Io non so se ce la faccio a vedere Bea distrutta un'altra volta. È stato difficile... Ancora adesso, so che la sua autostima è a terra.

- Qualcosa dovremo pur fare! Sicuramente non si baceranno in classe e non ci sono molti altri momenti in cui si vedono da soli.

- Un altro appuntamento al buio è fuori discussione. - ragionò Angelica.

La sua inventiva iniziò a scarseggiare.

Come piazzare quei due da soli in modo che aprissero gli occhi?

- D'accordo, facciamolo. Se Nico ancora dorme, sveglialo tu e poniamo fine a questa faccenda. - stabilì Angelica.

- Ti adoro quando mi assecondi. - commentò Riccardo, sorridendo.

Anche lei cedette ad un sorriso e si lasciò baciare.

Si allontanarono al suono dei passi di qualcuno: una ragazzina di prima che andava in bagno.

- Stasera cosa fai? - domandò Riccardo.

- Niente di che... Aspetto uno qualunque che venga a suonare la chitarra e cantare per me. - rispose Angelica con nonchalance.

Il ragazzo la fissò intensamente. Angelica gli scostò i ricci dalla fronte.

- Uno che dovrebbe tagliarsi un po' i capelli, forse. - sussurrò.

Riccardo le rubò un altro bacio.

- Quindi vuoi che mi tagli i capelli, canti e suoni con la chitarra...

- Io ho la ceretta domani. Non aggiungere altro, tesorino bello. - lo interruppe Angelica.

Lui alzò le mani in segno di resa.

- Hai vinto. Come sempre. Quindi, a stasera?

- Prima o poi mia madre e Michele ti placcheranno in cortile e ti costringeranno a restare per cena.

Riccardo rise.

- Potresti... venire da me, che dici?

Angelica soppesò l'offerta.

- Si può fare. - accettò.

- A stasera, allora. - sorrise lui.

Suonò la campanella e ognuno si diresse verso il proprio spogliatoio per l'ora di ginnastica.

Angelica fece pieno sfoggio delle sue abilità da giocatrice di pallavolo, poi venne fermata da Edoardo.

Ah già, non gli ho scritto, imprecò mentalmente.

Scrivimi una canzoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora