Capitolo 11 • Impeto

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Per uno che scriveva canzoni ad ogni minimo spostamento d'aria nell'universo, vedere una ragazza marciare imperiosa nella propria direzione era una fonte d'ispirazione unica.

Riccardo avrebbe voluto avere con sé il quadernetto, o anche solo il telefono per appuntare sulle note quelle fuggevoli parole che volteggiavano nella sua mente. Pregò che non svanissero.

- Tu hai un appuntamento domani sera. Vedi di presentarti oppure ti brucio le chiappe sulle griglia da barbecue e ci faccio mangiare i camionisti. - ordinò, temeraria.

Nicola si grattò la nuca.

- Non sto scherzando. Ti faccio a fettine. - asserì la ragazza.

Il biondo lanciò uno sguardo al suo migliore amico, ma lo trovò inutile, con lo sguardo perso.

Si costrinse a mettere in atto il piano stupido concepito un minuto prima.

- Vengo, vengo. - sbuffò.

- Davvero? - saltò Angelica, improvvisamente sorridendo tutta.

Nicola annuì, poi decise che aveva aspettato fin troppo per prendere del cibo e si trascinò dietro un Riccardo mezzo perplesso e mezzo trasognato.

Gli diede un colpetto sulla testa.

- Oh, Ama, ci sei? Cazzo, quella ti ha già fottuto il cervello. - sbuffò.

- Eh? No, cioè... Però è proprio bella. Quando ha sorriso, poi... - sospirò l'altro.

Il biondo scosse la testa, arreso all'idea che forse l'aveva perso per sempre.

Si consolò con un mega-panino al salame, tutto da divorare a grandi morsi, come piaceva a lui.

Angelica, incredula di quanto fosse stato semplice convincere Nicola al secondo tentativo, si precipitò da Beatrice con Edoardo al seguito. Non le era ben chiaro perché le si fosse incollato appresso, ma non aveva tempo per ragionare.

- Bea! Bea! Nicola viene! Domani sera viene! Ahh, non vedo l'ora di vedervi insieme! - esultò la mora, battendo le mani.

- Sicura? Che gli hai detto? - fece l'amica, con gli occhi sgranati.

- Che importa?! Oggi pomeriggio andiamo a fare shopping! Hai prenotato l'appuntamento dalla parrucchiera?

Beatrice fece cenno di no. Che senso avrebbe avuto prenotare non essendo sicura dell'esito degli sforzi di Angelica?

- Sciagurata! Prenota subito. - ordinò l'amica.

Edoardo aveva preso ad attorcigliarsi i lunghi capelli di Angelica tra le dita.

Alzò gli occhi azzurri su di lei.

- Noi due invece quando usciamo? - le domandò, con nonchalance magistrale.

Si era fatto scivolare via le parole come petali al vento, delicati e naturali.

Angelica si trovò in difficoltà.

- Non so...

- Domani sera? Facciamo un giro, mangiamo qualcosa... Staremo bene, dai. - la interruppe, sempre con quel tono di voce morbido e seducente che faceva sembrare tutto come doveva essere.

Volse gli occhi a Beatrice, che non sapeva assolutamente come aiutarla.

- Uhm... Io in realtà... - avrei per la testa un riccio con gli occhi verdi, avrebbe voluto dire.

- Vi porto a fare shopping, visto che ho la macchina. Poi lasciamo Bea dal suo tipo e noi andiamo per conto nostro. - le fece l'occhiolino Edoardo.

Scrivimi una canzoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora