Capitolo 33 • Ricatto

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Angelica e Riccardo erano in perfetto orario per la cena: si conoscevano già tutti, ma non ci fu una grande conversazione a tavola perché i genitori di Riccardo erano piuttosto freddi e cordiali, lontani dalle solite battute cui Angelica era abituata.

Tuttavia, il resto della serata si rivelò molto più piacevole.

- Facciamo un bel bagno, che ne dici? - propose Riccardo.

La vasca del suo bagno era perfetta per due e, dopo averla riempita di acqua calda, Riccardo entrò cautamente. Angelica, invece, aveva atteso apposta per spogliarsi lentamente, davanti ai suoi occhi.

Maestra della seduzione, fece sembrare ogni indumento un velo e il cotone scorreva sulla sua pelle come seta. Non mancò di atteggiarsi con espressioni giocose e invitanti, di scuotere abilmente la chioma e di voltarsi prima di togliere i jeans. Si piegò e li fece scendere adagio sulle gambe, regalando al fidanzato una vista perfetta del suo lato b e delle sue gambe gradualmente nude.

Per togliersi il reggiseno, lo stupì con uno sgancio secco e un lancio all'indietro dell'indumento, che finì sul pavimento. Prese poi i lembi degli slip tra le dita e li abbassò uno alla volta, piano piano, seppur mantenendo la scioltezza e la continuità.

Camminò con grazia fino alla vasca, con gli occhi di Riccardo invariabilmente incollati addosso, e si immerse nell'acqua fino alle spalle.

- Sei una perfida seduttrice. - commentò Riccardo, bramando di stringerla a sé senza indugiare oltre.

- Perfida? E perché mai? - domandò lei, con un sorriso malizioso.

Si avvicinò per baciarlo e lui finalmente poté afferrare quel corpo scolpito ad arte. Lei si trovò a cavalcioni su di lui e per niente imbarazzata.

- Perché non potevo toccarti. - sussurrò lui, tra un bacio e l'altro.

- Ma ora puoi...

Angelica si era rifiutata di prendere la pillola, perciò Riccardo fu costretto a fare scorta di preservativi e in quel momento fu grato di avere i pantaloni abbastanza vicini da poterne estrarre uno senza uscire del tutto dalla vasca. Lo infilò e tornò in acqua, grato che fosse ancora calda.

La ragazza fece scorrere le mani bagnate sul suo petto e sulle sue spalle, mentre Riccardo posò le mani sui fianchi incurvati che tanto amava ed entrò in lei.

Fu sorprendentemente bello lasciare che lei guidasse l'azione, il ritmo e tutto quanto, come fu estremamente piacevole sospirare insieme tra il vapore dell'acqua calda. Angelica insistette per lavare il corpo di Riccardo e, a parere di quest'ultimo, era una delle esperienze più eccitanti della sua vita: le mani di Angelica lo coccolavano, lo accarezzavano, lo massaggiavano... Era tutto benessere. Fece lo stesso con lei e cercò di farla sentire desiderata, apprezzata, protetta tra le sue cure. Il loro legame non era mai stato così forte, a livello fisico ma anche spirituale.

Si avvolsero poi nei rispettivi asciugamani e, se Angelica impiegò tre minuti per asciugare e sistemare i ricci soffici di Riccardo, lui si perse tra le lunghe ciocche lisce di lei per un quarto d'ora. Non se ne lamentò affatto.

Si coricarono poi a letto, abbracciati e stanchi.

Riccardo si svegliò al mattino e si accorse che mancava qualcosa di importante.

- Angelica?

La ragazza, nuda, si mise a sedere e si coprì fino al seno col lenzuolo.

- Buongiorno. - mugugnò.

- Buongiorno, amore. Sai per caso dov'è il mio quaderno?

Si stropicciò gli occhi e ci pensò su.

- Non è nello zaino, come al solito?

- No. Cazzo. - imprecò Riccardo.

Non seppe che pensare fino a quando non arrivò a scuola. Edoardo aveva lo stesso ghigno del giorno prima ed era chiaramente rivolto a lui.

Lo placcò vicino al bagno delle ragazze.

- Che cazzo hai da ridere? - gli si rivolse.

- Ne parliamo oggi all'una, da soli. - stabilì Edoardo.

Inutile dire che la mattinata intera fu invivibile per Riccardo.

Angelica iniziava ad innervosirsi, stufa che scattasse ad ogni minima parola e che non fosse il solito Riccardo rilassato ed amorevole. Era teso. E lei non lo reggeva.

Non ci fu neanche bisogno di chiederle di andarsene, all'uscita da scuola, perché lo fece da sé.

Edoardo e Riccardo si piazzarono appena fuori da scuola, vicino al muretto, sicuri di essere soli.

- Immagino che ti manchi qualcosa di importante. - esordì Edoardo, con fare da sbruffone.

- Lo sapevo! Ce l'hai tu, stronzo! Ridammelo subito. - si adirò Riccardo.

Il biondo scosse la testa in segno negativo.

- Non così in fretta. Te lo restituisco ad una condizione.

Riccardo lo fissò con rabbia malcelata.

- Cioè?

- Devi lasciare Angelica.

Il riccio scoppiò a ridere.

Lo guardò per capire se era serio.

- Tu credi che io baratti un quaderno per Angelica? Sei fuori di testa. - rispose.

- Peccato. Si tratta del tuo futuro musicale, in realtà.

Riccardo non capiva.

- Pensaci: io posso inventare una storiella qualsiasi e farti passare per uno che vale zero. Lo saprebbero tutti nell'ambiente e allora chi ti prenderebbe più in considerazione? Lo sai che la gente appone un'etichetta e non te la levi più. - continuò Edoardo.

- Tutte stronzate.

L'altro, preparato alla resistenza di Riccardo, spiegò con accuratezza i contatti che aveva nel mondo della discografia e gli diede una settimana per verificarli e lasciare Angelica, altrimenti l'avrebbe infangato sotto il punto di vista musicale.

Riccardo era allibito.

- Io non lascerò Angelica e lei non lascerà me, ma non solo: anche se la lasciassi, lei non ti vorrebbe.

Edoardo parò anche quel colpo: quando era uscito insieme a lei non gli era sembrata annoiata o costretta a stare lì. Ignorò totalmente il fatto che lei non l'avesse chiamato quando le aveva lasciato libera scelta per un ulteriore incontro.

- Io non ne sarei sicuro. - insistette.

- Comunque sia, non accetto questo ridicolo ricatto. Riavrò il mio quaderno e tu non starai mai insieme ad Angelica.

Con tali dure parole, Riccardo se ne andò.

Le argomentazioni di Edoardo potevano essere convincenti, ma avrebbe fatto di tutto per riottenere il quaderno senza rinunciare ad Angelica. E sarebbe stato opportuno trascrivere le canzoni da qualche altra parte, per evitare spiacevoli inconvenienti del genere in futuro.

Scrivimi una canzoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora