15

404 14 0
                                    

la porta si apre e mi trovo davanti la donna dell'altra volta, mezza nuda.
...: Jesse, è la tua amica, quella del fermacarte.
J: cosa?
Jesse arriva e si ferma sullo stipite.
J: cazzo... Zoe, posso spiegarti.
scuoto la testa.
io: mi fai schifo!
urlo tra le lacrime, poi torno sui miei passi, sotto la pioggia. sono anche qui a piedi cazzo! mi ha portata Alex perché avevo una ruota a terra, che giornata del cazzo.
esco dal parcheggio e cammino sul marciapiede e Jesse mi raggiunge.
J: Zoe, mi dispiace ok?
io: stammi lontano! non... non dire niente ok? non mi interessa!
dico mentre cammino e lui mi segue.
J: ma... ti prego...
io: no! io ieri mi sono aperta con te, mi sono fidata. noi... cazzo! non ci credo di aver fatto sesso con te! sono solo un'altra, come tutte le altre vero? non ti importa niente di come mi sento, non ti importa se...
non riesco a finire la frase e comincio a singhiozzare.
J: se cosa?
chiede confuso.
io: se facendo così mi stai uccidendo!
J: no! non è così! a me importa, di te, di noi. ieri non abbiamo fatto solo sesso, lo sappiamo entrambi.
io: sì beh, è quello che credevo anch'io. e ora lasciami in pace.
urlo istericamente tra le lacrime, per poi velocizzare il passo, lui non mi segue più. arrivo a casa dopo circa dieci minuti, sono fradicia e distrutta. quando salgo i gradini del portico, l'auto di Jesse si ferma sul marciapiede e lui corre verso di me.
J: Zoe ti prego, parliamone, ho fatto un'enorme cazzata. lo so, me ne rendo conto. io non credevo che saresti arrivata... insomma...
io: ma certo, se l'avessi saputo te la saresti scopata un altro giorno!
dico aprendo la porta.
io: Jesse non ti voglio più ascoltare, vatt...
mi blocco quando mi giro e sul mio divano c'è un uomo.
J: ti prego, lasciami...
Jesse rimane impietrito. l'uomo sul mio divano si alza sorridente.
...: dovresti assicurarti di chiudere la porta quando esci, dolcezza.
si avvicina e Jesse si mette davanti a me.
J: Tuco...
io: cosa? Tuco? il tizio che ti ha massacrato di botte?
chiedo preoccupata.
T: in persona, dolcezza.
dice ridendo.
T: ti stavo cercando Pinkman, mi hanno detto che ti eri trasferito qui, ma non pensavo che fossi in così bella compagnia.
afferma per poi scoppiare di nuovo a ridere.
T: fatti da parte idiota, perché non mi presenti la tua fidanzatina?
J: dovrai passare sul mio cadavere per avere lei.
Tuco fa spallucce e poi gli punta una pistola alla testa.
T: ok, se proprio devo.
io: nononono!
dico facendomi avanti.
io: ti prego non sparare.
metto le mani in avanti in segno di resa.
J: che cazzo stai facendo? sei impazzita?
mi sussurra mettendomi una mano sulla spalla per tirarmi indietro.
io: sì, probabilmente. non ci credo che sto cercando di salvarti la vita! vorrei precisare, che non siamo fidanzati...
Tuco ci guarda divertito.
T: sì, ascolta la tua amica, sta cercando di aiutarti...
dice ridendo per poi prendermi per il braccio e tirarmi a se.
T: ma di certo questo gesto non aiuterà lei.
mi gira con forza e appoggia la mano libera sulla mia intimità, io comincio a divincolarmi sentendo le lacrime agli occhi.
io: ti prego no...
T: perché non ti calmi un attimo? infondo dovevi aspettartelo, sei solo un effetto collaterale delle sue azioni. ora cominci a pensare che se non l'avessi mai conosciuto non ti saresti messa nei guai, vero?
dice ridendo.
J: non toccarla, bastardo!
si avvicina.
T: le faccio saltare la testa se ti avvicini ancora.
afferma puntandomi la pistola alla tempia, io sussulto e comincio a singhiozzare.
T: sarà divertente giocare con voi. ora cammina.
ordina a Jesse.
usciamo di casa e Jesse si mette al volante mentre Tuco si siede dietro con me.
T: adesso andiamo da Heisenberg.
Jesse guida per un po' e poi si ferma davanti ad una casa.
T: chiamalo, e non fare scherzetti o il cervello della tua amica finisce sul finestrino.
Jesse compone il numero e dopo qualche secondo sposta il telefono dall'orecchio.
J: non risponde.
T: prova a fargli gli abbaglianti.
lui lo fa e poco dopo esce il signor White dalla porta di casa che corre al finestrino, appoggiandosi su di esso.
Sig. W: che cosa diavolo ci fai qui?
il professore si accorge della mia presenza e mi guarda.
Sig. W: Zoe? ma cosa
non finisce la frase che Tuco si alza e gli mostra la pistola.
T: sali.
gli ordina serio. White si alza dalla posizione in cui era e si guarda attorno.
T: ho detto, sali.
gli ringhia Tuco. White si siede davanti e Tuco punta la pistola al collo di Jesse.
T: vai.
Jesse non se lo fa ripetere due volte e mette in moto per poi partire.
Jesse guida per tutta la notte, fino ad arrivare oltre la periferia di Albuquerque, verso le quattro del mattino Tuco gli dice di fermarsi.
T: da qui in poi, guido io.
esce dall'auto tirandomi fuori con la forza, poi fa uscire Jesse e gli tira un pugno in faccia, facendogli perdere i sensi, io sussulto, fa lo stesso con White e poi li infila nel bagagliaio. mi sbatte contro la portiera del passeggero e si avvicina, io tremo per quello che potrebbe farmi.
T: dammi il cellulare.
io: io non ce l'ho...
T: davvero? perché se non dovesse essere così mi arrabbierei molto, non fare giochetti con me, dov'è il cellulare?
io: non ce l'ho, te lo giuro, avevo tutto nello zaino, ma l'ho lasciato a casa. non ho niente con me.
affermo tra i singhiozzi.
T: beh, dovrò controllare.
comincia a palparmi dappertutto, poi mi gira facendomi sbattere la faccia sul finestrino, per poi continuare a "perquisirmi", io sussulto ogni volta che sento le sue mani su di me.
T: sì, hai ragione. sei pulita.
mi sussurra all'orecchio ridendo, poi mi tira indietro e apre la portiera. mi fa sedere davanti e poi parte.
io: perché lo fai?
chiedo dopo un po' a Tuco, lui sbuffa ridendo.
T: allora sai parlare eh?
dice mettendomi una mano sulla coscia, io mi irrigidisco e lui se ne accorge.
T: vuoi sapere perché vi sto portando via da Albuquerque?
io annuisco.
T: lo scoprirai presto, si tratta di affari, tesoro. e come ti ho già detto, tu sei solo un effetto collaterale.
sto in silenzio per il resto del viaggio, alle sette del mattino finalmente Tuco ferma l'auto davanti ad una baracca, dovrebbe essere casa sua?
esce dalla macchina prendendo i cellulari di Jesse e White e li rompe per poi lanciarli lontano, nel frattempo sento l'auto muoversi, probabilmente si saranno svegliati e cercano di uscire.
Tuco apre la portiera e mi trascina fuori, poi ci avviciniamo al bagagliaio.
T: ora ci divertiamo.
mi dice per poi aprire il baule e prendere per il colletto della camicia il signor White e buttarlo per terra. poi si riavvicina all'auto e Jesse cerca di allontanarlo minacciandolo con un tubo di metallo.
J: non ti avvicinare!
T: sta calmo!
richiude il baule facendo cadere il tubo per terra.
T: calmo!
prende il fucile che ha sulle spalle e lo carica.
J: mi dovrai sparare!
urla dall'interno dell'auto.
J: dovrai spararmi qui dentro! e spera di sporcare tutto di sangue, così sarai costretto a ripulirlo!
Tuco apre il bagagliaio e gli punta il fucile.
J: uoh... ohh...
dice spiaccicandosi contro il retro dei sedili, spaventato.
una parte di me vorrebbe uccidere Tuco per tutto questo, mentre l'altra parte, beh, è contenta che Jesse abbia un'arma puntata contro, se lo merita.
T: la macchina è tua idiota, non devo pulirla, esci da lì!
Jesse fa per uscire e Tuco lo spinge facendolo cadere di faccia, e lui geme per il dolore, poi comincia a strisciare verso White. non riesco a vederlo così, sto male per lui.
T: in piedi!
ordina ai due per terra.
T: ho detto, in piedi!
Jesse si gira per alzarsi e mi vede.
J: Zoe...
cerco di evitare il suo sguardo.
J: che cazzo le hai fatto stronzo? giuro che se l'hai sfiorata anche solo con un dito...
Tuco gli punta il fucile.
T: che fai? sentiamo!
io: no, fermo...
dico appoggiando una mano sul braccio di Tuco per fargli abbassare il fucile.
io: non mi ha fatto niente.
affermo rivolgendomi a Jesse, nel frattempo lui e White si solo alzati in piedi.
Sig. W: no... non farlo Tuco...
Tuco gli punta il fucile addosso e gli fa un cenno col capo per farli entrare in casa. mentre stanno camminando davanti a noi, Tuco tira un calcio a Jesse facendolo cadere, a quanto pare non gli sta proprio simpatico.
io: ti prego basta!
dico mettendomi tra lui e Jesse.
T: decido io quando può bastare, ora entra in casa e non farmi perdere tempo.
aiuto Jesse ad alzarsi e poi entriamo subito dopo White. sono convinta che si metterà male, molto male.

Qualcosa Per Cui DrogarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora