4 - Viaggio e Smistamento

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«Be', eccoci qui», disse Scorpius, appena Cepheus si fu seduto accanto a lui sul sedile. Nello scompartimento che lui, Albus Potter, Rose Weasley e Cepheus Nott stavano condividendo era calato il silenzio dopo la partenza e nessuno sembrava volerlo rompere.

«Già», mormorò Albus.

«Via, ragazzi, cos'è questo mortorio?», esclamò Rose. «Io non vedo l'ora di arrivare! E sono sicura che mi Smisteranno a Grifondoro, insomma, ce l'ho nel sangue!».

«Io no, non voglio stare a Grifondoro», replicò Albus. «Non sono coraggioso, anzi, voglio stare da qualsiasi altra parte che nella Casa dei puri di cuore».

«Ben detto, fratello!», Scorpius gli batté il cinque e poi rifletté: «Mio padre ha detto che sarà fiero di me qualunque sia la scelta del Cappello Parlante, quindi non ho paura».

«Saresti un perfetto Grifondoro», lo prese in giro il cugino.

«Tuo padre non sta per niente simpatico al mio», osservò Rose.

«Si odiano perché la mamma ha scelto lui invece di papà», spiegò Albus.

«Ci credo!», replicò Scorpius. «Scusa, Al, ma tuo padre è uno schizzato totale! So che è Harry Potter e tutto il resto, ma non l'ho mai visto sorridere a zia Gin o a Lilian».

«Da quello che mi ha detto mia madre, Ginny Weasley l'ha tradito e al signor Potter non è andata per niente bene da allora, è diventato paranoico», intervenne Cepheus tranquillamente. «Tua sorella Lilian è il tradimento».

«Già, la mamma non me l'ha mai spiegato ma ho sempre supposto che fosse così. Lei e mio padre hanno divorziato tre anni fa».

«E i tuoi genitori, Cepheus?», chiese Rose, sfoggiando l'invadenza made only in Hermione. «Non ho mai visto tuo padre e tua madre insieme».

«In realtà non si sono mai nemmeno sposati, hanno solo avuto me».

«Oh, mi dispiace», fece Rose.

Stavano pensando a un altro argomento di cui parlare per ingannare il tempo, quando una ragazza meravigliosa entrò. Era alta, bionda con dei riflessi rossi sui bei capelli, aveva gli occhi più azzurri del cielo e il corpo più flessuoso che i ragazzi avessero mai visto.

«Domi!», esclamarono Rose e Albus, balzando in piedi, mentre Scorpius e Cepheus rimanevano imbambolati a guardare quella dea.

Dominique Weasley, infatti, era considerata una dea dalla maggior parte degli studenti di Hogwarts. Aveva tredici anni, come James, ma ne dimostrava sedici e la sua bellezza era senza pari. Era la figlia del fratello maggiore di Ron e Ginny, Bill, che aveva sposato la bella Fleur Delacour: dopo la sorella maggiore Victoire e prima del fratellino Louis, era nata Dominique.

«Ben arrivati, cuginetti», sorrise loro distrattamente, mentre tirava fuori uno specchietto per sistemarsi il fondotinta – secondo Scorpius e Cepheus era già perfetto.

«Grazie, Domi, ma perché sei qui?», chiese stranito Albus: a casa, Dominique non rivolgeva loro molte attenzioni.

«Ottima domanda, Al», annuì Dominque. «Sono venuta a vedere le nuove reclute della scuola, non posso perdermi le facce di ogni piccolo studente e capire con chi avrò a che fare».

«Ma cosa dici?», fece sbalordita Rose.

«Cara Rosie, qui ad Hogwarts comando io, sono la regina in un certo senso», Dominique stava facendo di tutto per trattenere un sorrisetto ironico. «Devo avere tutto sotto controllo. Tu», disse poi indicando il biondino che aveva un urgente bisogno di un secchio per contenere la bava, «devi essere Scorpius Malfoy, il figlio di uno dei maghi più belli dell'intero Mondo Magico. Mia zia Ginny è fortunata».

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