10 - Halloween

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Rose fece cadere i capelli boccolosi sulle spalle e si rimirò, soddisfatta. Il vestito nero che aveva comprato ad Hogsmeade le fasciava per bene il corpo giovane e un cerchietto nero le teneva indietro i capelli, arricciati con un incantesimo. Faccio proprio la mia figura, si disse contenta, speriamo che Scorpius si sia messo la cravatta per bene! Anzi, quasi quasi vado a dargli una mano. Irruppe quindi nel Dormitorio dei ragazzi del primo anno di Serpeverde, beccando un Mark Zabini in mutante – che lanciò un urlo ben poco virile.

«Che diavolo ci fai tu qui?», strillò Mark, Appellando un lenzuolo per coprirsi.

«Volevo aiutare Scorpius», ridacchiò lei.

«Siamo quattro maschi, Weasley, non abbiamo bisogno del tuo aiuto, grazie!», e Mark le chiuse la porta in faccia.

Imbronciata, Rose andò a sedersi nella loro Sala Comune, mentre proprio in quel momento Scorpius Malfoy usciva dal bagno, tamponandosi i capelli. «Chi era alla porta?», chiese.

«La tua accompagnatrice pazza! E sottolineo pazza! Voleva aiutarti a vestirti. Ma nemmeno fosse tua madre!».

Albus e Cepheus scoppiarono a ridere, mentre Scorpius borbottava qualcosa tipo: "Le ragazze sono tutte una gran seccatura". I ragazzi finirono quindi di prepararsi e scesero, trovando una Rose indispettita ad attenderli. «Alla buon'ora!», esclamò soltanto, prendendo per un braccio il suo biondo accompagnatore, che pregava con gli occhi gli amici di salvarlo.

«Rosie, non credi sia meglio aspettare gli altri?», Scorpius provò invano a convincerla.

«No! Dobbiamo pensare a un'entrata teatrale per far cadere gli occhi di tutti su di noi».

«Ma che diavolo... che stai dicendo?».

«Dobbiamo essere al centro dell'attenzione!».

«Ma anche no! Ci saranno anche i nostri genitori, ti ricordo».

«Pensi che tuo padre verrà?», Rose alzò gli occhi al cielo.

«Certo, con zia Gin e Lilian».

«Oh. Ma ciò non toglie che dobbiamo entrare trionfalmente! Farò scoppiare qualche petardo e poi entrerem-».

Ma Scorpius, ormai stufo delle paranoie di Rose, la prese per un braccio e la trascinò nella Sala Grande, decorata per l'occasione. «Ecco, siamo entrati!», poi si diresse stizzito verso suo padre.

«C'è Scorp!», Lilian si accorse subito della presenza di suo fratello, e gli corse incontro. Era molto carina con i boccoli lasciati liberi e il vestitino argentato che riprendeva il colore dei suoi occhi.

«Ehi, ma come siamo belli!», le sorrise Scorpius, abbracciandola e sentendo le sue piccole braccia intorno al collo.

«Ciao, Scorpius!», lo salutò Ginny. Se Lilian era carina, Ginny era bellissima: aveva un vestito aderente blu notte, con uno spacco sulla coscia sinistra, che le stava da Dio.

«Zia Gin! Sei bellissima!», Scorpius sorrise a Ginny, mentre suo padre lo guardava burbero, mettendo un braccio in vita alla sua fidanzata.

«Piano con i complimenti, tu! Stai comunque parlando con la mia futura moglie».

«Scusa, papà», e risero tutti, come una grande famiglia.

«Ora vai, Scorp, la tua dama ti aspetta», Draco indicò al figlio Rose, che era arrabbiata e sembrava voler uccidere ogni singolo partecipante della festa con lo sguardo.

Scorpius sospirò e subito dopo porse la mano a Rose. «Miss Weasley, vuole concedermi questo ballo?».

La ragazzina, pensando che magari ballando avrebbe potuto attirare di più l'attenzione, accettò la mano e, con grazia, si portò al centro della sala. Ballarono per qualche minuto, in perfetto silenzio, poi Rose baciò il proprio cavaliere sulla guancia. «Grazie per essere venuto alla festa con me, so di essere stata molto pressante in questo periodo, volevo solo che fosse tutto perfetto...».

«Un po' pesante sei stata, ma siamo amici», Scorpius sorrise. «Il mio compito è sopportarti sempre e comunque».

«Grazie, Scorp».

Partì un lento e i due si strinsero, mentre gli adulti, rimasti un po' nella Sala Grande, si spostavano nella sala preparata per loro, con tanto di aperitivo. «Sei molto bella», soffiò Scorpius nell'orecchio di Rose, che rabbrividì.

«Anche tu lo sei...».

«Sono felice che tu mi abbia chiesto di venire alla festa con te. Se vuoi possiamo uscire qualche volta».

«Tipo... un appuntamento?», chiese Rose sbalordita.

«Tipo un appuntamento», confermò Scorpius sorridendo.

«Affare fatto».

«Però decido io dove andare!».

Risero, e stettero a guardarsi per un po', provando per la prima volta quel sentimento simile al piacere nello stare con una persona. Poi si baciarono. Non fu un vero e proprio bacio, nessuno dei due sapeva baciare, ma si sfiorarono le labbra e poi continuarono a guardarsi negli occhi, un po' imbarazzati.

Intanto una persona li fissava con gli occhi gonfi a lato della sala. «Ehi, Lils!», la salutò allegro Albus. Poi vedendo che la sorellina non rispondeva – se non con un cenno del capo – la guardò più attentamente. Aveva un'aria arrabbiata, triste e confusa, lo sguardo puntato su un punto preciso della sala – dove Scorpius e Rose ballavano – e gli occhi rossi. Collegò le tre cose e abbracciò Lilian.

«Non essere gelosa! Rose diventerà la sua ragazza, probabilmente, ma per Scorp sarai sempre la sua sorellina!».

Ciò non parve rassicurare Lilian, anzi, il suo volto si fece ancora più pallido. «Ma, Al...», mormorò lei, «io- io...», e scappò via piangendo.

Il fratello la guardò senza capire e tornò da Alice Paciock, la sua simpatica accompagnatrice. «Tua sorella stava male?», gli sorrise gentilmente.

«Sì, ma non sono riuscito a capire come mai», ammise lui imbarazzato. «Ti va di ballare?».

E un minuto dopo volteggiavano per la Sala Grande.

*

Draco Malfoy era a dir poco furioso. Nessuno doveva permettersi di toccare la sua famiglia, in special modo la sua adorata bambina. Bambina che ora stava piangendo in un angolino. Draco si promise di farla pagare cara al colpevole e si sedette accanto a lei. «Lils, tesoro, cosa succede?».

Lilian non parlò, continuò solo a piangere sommessamente. Suo padre cercò lo sguardo di Ginny, terrorizzato: se Lilian si rifiutava di aprirsi con lui doveva essere una cosa seria.

«Vuoi che vada a chiamare Scorpius?», propose allora dolcemente.

«No!», fu la reazione violenta della bambina che fece capire a Draco che era proprio il suo primogenito a dare fastidio a sua figlia.

«Cos'è successo con Scorp, Lils?», le chiese abbracciandola.

«Lui... lui... sta con Rosie!», pianse disperata lei sulla sua spalla.

«Su, vedrai che non è niente di serio...».

«Si sono dati un bacio!».

«Sulla bocca?», si stupì Draco, ma evidentemente non era la domanda giusta da fare, perché Lilian riprese a piangere più forte.

Ginny intervenne subito, appena notò la figlia in lacrime. La prese in braccio e, dopo un criptico "la festa è finita, torniamo a casa", uscì dal castello. Da quel giorno, Lilian Luna Potter – o Malfoy, a seconda del padre – provò un sordo rancore verso sua cugina Rose Weasley.

*

«Grazie per stasera, di nuovo», sorrise Rose. Lei e Scorpius erano davanti al becco d'aquila che rappresentava l'ingresso alla Sala Comune di Corvonero, a guardarsi imbarazzati, di nuovo.

«Grazie a te», le disse Scorpius.

Rose allora si girò, rispose alla domanda del becco e stava per entrare, quando sentì il braccio di Scorpius bloccarla. «Vuoi essere la mia ragazza?», al che lei si voltò verso di lui, con gli occhi che brillavano.

«Sì, Scorp!», e lo abbracciò.

«Allora a domani», sorrise Scorpius, ispirando il profumo dei capelli di Rose. Sapevano di rosa, come il suo nome...

«A domani», lo salutò lei. Quando guardò il becco, le sembrò che sorridesse.

Voglio il divorzio!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora