14 - Tutti si Smaterializzano o quasi

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«Ronald Bilius Weasley!», tuonò Ginny, spalancando la porta della Tana. «Vieni subito qui!».

«Ginny!» la rimproverò la signora Weasley. Suo padre, data l'età avanzata, stava facendo un sonnellino ristoratore – "i vecchi Babbani lo fanno!" si era giustificato il signor Weasley – e a sua moglie non sembrava il caso di svegliarlo.

«Sta' zitta, mamma», si innervosì Ginny. «Ronald!».

«Che vuoi, Ginny?», Ron si affacciò dalle scale, guardando torvo la sorella che lo chiamava.

«Devo parlare con te, adesso».

«E vieni su, no?».

Lamentandosi a bassa voce dell'incapacità e della stupidità maschile, Ginevra salì le scale e chiuse la porta della camera.

«Ebbene?».

«Fratellino, ti dice niente il nome Daphne Greengrass?».

Ron impallidì. «No».

«Bugiardo!», ringhiò la sorella. «Perché non mi hai detto niente? Esci con lei e hai tradito Hermione!».

«Non ho tradito Hermione!», protestò lui. «L'ho incontrata tre settimane dopo il divorzio. E poi Daphne è particolare».

«Lo so che lo è», la voce di Ginny si fece molto dolce, «e mi auguro che tu sappia trattarla col dovuto rispetto. Ma ora dimmi, hai idea del torto che hai fatto a Hermione? L'hanno additata come ministro tradito... non l'hai messa in una bella situazione, uscendo con Daphne».

«Cosa posso farci io? È la mia vita, Ginny, se non vivo ora quando vivrò?».

«Lo so, Ron, ma vivere la tua vita non significa rendere un inferno quella degli altri».

«Hai ragione, ma è successo. Amo Daphne. E voglio lei accanto a me, non Hermione».

Ginevra si commosse a sentire suo fratello di nuovo innamorato, e lo abbracciò. «Ora capisci cosa sento io con Draco?».

«Sì, Ginny... ma è comunque Malfoy! Dai! Fra tutti proprio lui?».

Ginny si batté una mano sulla fronte e marciò fuori dalla camera del fratello, Smaterializzandosi a Malfoy Manor.

*

«Devi dirlo a Draco», disse Daphne.

«No, ormai è troppo tardi, vivrà nella menzogna, come avevamo deciso», ribatté Astoria, tranquillamente.

«Non puoi fargli questo! Tu lo ami!».

«Sbagliato: lo amavo. Non lo amo più, adesso sto con Theodore».

«Ma fammi il favore», Daphne la sminuì, «stai usando Theo per dimenticare Draco da quattro anni. Puoi mentire a te stessa, ma non a me».

«Cosa pensi di sapere su di me?», sibilò Astoria. «Ho fatto vivere mio marito e mio figlio tra bugie per quasi quattordici anni, sono stata molto più brava di te».

«Tuo figlio! Certo, Astoria, continua a crederci. Tanto la verità verrà fuori prima o poi, e Draco ti odierà, così come Scorpius».

«Odieranno anche te, cosa credi?!».

«No, invece, perché sarò io a raccontare tutto».

«Non oseresti!».

«E invece sì!», gridò Daphne, perdendo la calma made in Slytherin. «Ho perso le persone più care per me solo per proteggere te, stupida! E l'ho fatto perché sei mia sorella, ma da te non ho mai ricevuto un ringraziamento!».

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