25 - Six years later...

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Lilian Luna Malfoy, o più comunemente detta Lily Potter, era la persona più bella che avesse mai attraversato la barriera del binario 9 e ¾ a King's Cross. Certo, sua madre Ginny avrebbe potuto darle del filo da torcere, ma i lineamenti austeri e affilati di Lilian riscuotevano più successo delle guance morbide di Ginny, che arrivava seconda in quella gara di bellezza. Quella mattina del primo settembre, Lilian camminava lentamente sui suoi tacchi dieci, mentre una farfallina dorata le svolazzava intorno ridendo.

«Didi!», Daphne Greengrass Weasley piombò vicino alla nipote e sgridò la bambina bionda. «Stai vicino a Lils, okay? Mamma ora deve andare a cercare Lucy. Chissà dove si sarà cacciata... Lils, puoi darle un occhio tu?».

«Certo, zia Daph», sorrise Lilian, prendendo in braccio Daisy Daphne Weasley. La piccola aveva degli splendidi capelli biondo miele e due grandi occhi azzurri, presi dal ramo paterno della famiglia, visto che sia Bill che Ron avevano dei meravigliosi occhi cerulei. Daisy aveva quattro anni ed era la figlia di Ron e Daphne, il coronamento del loro amore, e adorava particolarmente sua sorella Lucy e sua cugina Lilian, che la trattavano come una principessina.

In braccio alla cugina, Daisy smise di agitarsi, ma solo finché un urletto non raggiunse le sue orecchie: «Lils!».

«Lia!», rispose Lilian, venendo poi travolta da un uragano castano, chiamato anche Antlia Margot Zabini, la sua migliore amica. «Come stai?».

«Bene! Vieni, andiamo, sono tutti laggiù!», Antlia prese in braccio Daisy e fece cenno alla sua migliore amica di seguirla verso un punto imprecisato della stazione.

Lì due ragazzi stavano dando spettacolo: si trattava di James Potter e Alice Paciock, che si stavano baciando come a non volersi mai staccare. Dietro di loro, Albus Potter ce la stava mettendo tutta per ucciderli solo con lo sguardo; Alice era la sua ex storica e non gli era mai andato giù il fatto che si fosse messa con suo fratello.

«Ehi, Al», salutò Antlia, mentre Albus, felice di avere una distrazione, portava i suoi occhi verdi su di lei.

«Ciao, Lia. Lils, mamma e Draco sono lì, volevano salutarti prima di andare».

«Sì, va bene. Date voi un'occhiata a Daisy? Zia Daphne dovrebbe arrivare con Lucy a momenti».

Lilian lasciò la bambina tra le braccia amorevoli di Antlia e si diresse tranquillamente verso i suoi genitori. Draco e Ginny non erano cambiati di una virgola da quando si erano sposati: un braccio di lui era intorno alla vita di lei, che gli poggiava il capo sul petto. Appena Ginny vide arrivare la figlia, prese la bacchetta e con un incantesimo sistemò la camicetta un po' spiegazzata.

«Mi devi insegnare come si fa, mamma!», Lilian la guardò sbalordita, catapultandosi poi tra le sue braccia. Era sua madre, sua amica, la sua eroina, la sua confidente, colei che le aveva dato la vita, le voleva bene più di qualsiasi altra persona al mondo.

«Mi raccomando, non combinare casini ad Hogwarts, non voglio di nuovo un gufo dalla Preside per farmi dire che hai Affaturato un amico dei tuoi fratelli di nuovo!».

«Tranquilla, mamma, la McGranitt non ti manderà niente perché Affaturerò anche il gufo!», sorrise Lilian, staccandosi dall'abbraccio.

Poi fu il turno di Draco, che guardò burbero sua figlia. «Lils... Lils... lo sai che se hai bisogno noi siamo qui».

«Sì, papà», Lilian gli diede un bacio sulla guancia e sventolò la mano. Per avere sedici anni, dentro era ancora una bambina. «Ci vediamo a Natale!».

«Mi raccomando, Lily!», strillò Ginny, mentre il treno fischiava. «Studia per bene! E ricordati che i capelli possono stare cinque minuti senza essere pettinati!».

Voglio il divorzio!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora