13 - Novembre

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Novembre passò velocemente. Rose non fece altro che evitare Scorpius, il quale non trovò niente di meglio da fare che ignorarla. Anche perché ebbero entrambi molto da fare. Il 10 di novembre arrivò a Hogwarts una lettera per Albus, Scorpius, Rose, Dominique e tutti gli Weasley:

Il giorno 18 dicembre si terrà, a Malfoy Manor, il matrimonio tra Draco Lucius Malfoy e Ginevra Molly Weasley. Siete tutti invitati!

«Si sposano, finalmente!», urlò Lucy Weasley, che aveva raggiunto il cugino Albus al tavolo dei Serpeverde.

«Il 18 dicembre!», quasi svenne Scorpius. «Dobbiamo ancora comprare tutto! I vestiti coordinati, le scarpe...».

Albus, cercando di soffocare le risate a vedere il suo migliore amico preoccupato come una ragazza, gli tese un'altra lettera, da parte di Ginny.

Caro Albus,
come stai? Tutto bene a Hogwarts?
Io e Draco stiamo preparando tutto per il matrimonio e lo zio, che conosce bene Scorpius, mi ha detto di scriverti: abbiamo già comprato per voi tutto ciò che vi serve per il nostro matrimonio, quindi non preoccupatevi di niente!
Baci,
mamma

Scorpius tirò un sospiro di sollievo, seguito dalla risata sguaiata del piccolo Potter. Poi riguardò un attimo l'invito. «Ma Al, se il matrimonio è il 18, come facciamo ad andarci? Saremo a scuola».

«Tranquillo, Scorp, la mamma mi ha detto che anche la McGranitt è invitata, quindi prenderemo la Polvere Volante per andare alla Tana il 17, il tempo di prepararci, e dopo il matrimonio non torneremo a scuola, in fondo che senso avrebbe tornare per tre giorni?».

«Che meraviglia!», gli occhi verdi di Scorpius scintillarono. «Ma ci sarà anche Rose?».

«Certo, è la figlia dello zio Ron».

«Senti, Al, ma tu sai perché non mi parla? È quasi una settimana, ormai».

«Sì, lo so... ma credo che dovresti parlarne con lei. E non farti influenzare dai suoi discorsi, Scorp, lo sai che non ti fa bene».

Scorpius allora prese le sue cose e raggiunse Rose, che si dirigeva a passo spedito verso il bagno. «Rose!», la chiamò. «Aspetta!».

«Scorpius...», mormorò lei, «scusa, non posso parlare ora».

«Se non parliamo adesso, ti lascio», minacciò sicuro lui, vedendola fermarsi.

«Cosa vuoi», disse allora Rose acidamente.

«Perché non mi parli?».

«Perché sto attraversando un brutto periodo e non voglio trascinarti giù con me, Scorpius», lei scosse la testa. «Non avercela con me, sto solo cercando di proteggerti».

«Da chi mi staresti proteggendo, Rosie?».

«Da me», alla ragazza tremò la voce quando parlò, ma realizzò che era vero: lei lo doveva proteggere da se stessa.

«Non ho bisogno di essere protetto», Scorpius le si avvicinò e le sfiorò la guancia con un dito.

«Scorp... io...».

«Sssh», disse lui. Poi l'abbracciò. «Non aver paura di te stessa, puoi imparare a dominarti. Io sono con te».

Rose stava per abbandonarsi alle sua braccia, quando si ricordò che lei, per lui, era il male. «No! Mi dispiace, Scorpius. Ho bisogno di un po' di tempo per stare da sola».

«M-mi stai lasciando?», balbettò il biondo, preso alla sprovvista.

Rose abbassò lo sguardo. «Mi dispiace». E se ne andò.

*

«Cosa?», Harry Potter, dopo aver sputato con poca eleganza la Burrobirra, guardò stralunato il suo migliore amico.

«Be', è così».

«Ron, sinceramente, spero che tu stia scherzando! Daphne Greengrass? Serio?».

«Sì, Harry. Sono due settimane che usciamo insieme e oggi l'ho baciata».

«Madre di Dio», Harry si massaggiò le tempie, mentre un cameriere andava a pulire il suo disastro. «Ma che avete tutti? Che hanno questi Serpeverde di interessante? E Hermione? Dopo due mesi l'hai già sostituita!», sbottò poi.

«Voglio bene a Hermione, come a una sorella, ma Daphne è... diversa».

«Certo che è diversa! È una viscida serpe!».

«Harry! Sto con Daphne Greegrass, credo di esserne innamorato, non puoi farci niente». Il povero Harry si lasciò andare sullo schienale della sedia, boccheggiando. Il suo migliore amico – il suo migliore amico! –, che aveva disprezzato Draco Malfoy e tutta la sua compagnia di serpi a scuola, stava con una di loro!

«Ron... ma è la Greengrass!».

Ron si chiese che problemi avesse Harry: erano seduti da mezz'ora in un ristorante a Diagon Alley e lui non aveva ancora assimilato la notizia del suo fidanzamento con Daphne. Okay, era pur sempre una Greengrass, ma era gentile, dolce, carina. Era una donna che lo comprendeva e stava al suo passo, non troppo avanti come Hermione.

*

Ginny si aspettava di tutto. Tranne che Hermione Granger piombasse a Malfoy Manor più nera di un temporale. «Herm! Che succede?», chiese cauta, vedendo Hermione camminare avanti e indietro come a voler scavare un solco nel terreno.

«Lui! Quel pezzo di merda!».

«Ronald?», ipotizzò Ginny, poi vide l'espressione omicida dell'amica e capì di aver fatto centro.

«Mi ha subito rimpiazzata! Quello stronzo, quella merda ambulante, quel cesso a pedali...».

«Chi è un cesso a pedali?», chiese Lilian, entrando seguita da Henna. La piccola Malfoy stava andando in cucina a prendere qualcosa da mangiare, data l'ora della merenda.

«Oh», Hermione avvampò imbarazzata, «nessuno, tesoro, nessuno».

«Ciao, zia!», Lilian saltò in braccio alla donna, che, ancora a disagio, le diede un bacio sulla guancia. Ginny intervenne. «Lils, cara, va' pure con Henna a mangiare, io e zia Hermione dobbiamo parlare di una cosa».

«Va bene, mamma. Andiamo, Henna!», e la piccola si allontanò con l'Elfa.

«Allora?», chiese la rossa, offrendo una caramella al miele all'amica.

«Mi ha rimpiazzata, ti ho detto! Ronald si è fatto un'altra!».

«Ma chi?».

«Daphne Greengrass», ringhiò Hermione, più arrabbiata che mai. Si sentiva ferita dal comportamento dell'ex marito perché lei prima di uscire con qualcun altro aveva aspettato di far passare il trauma del divorzio.

«Oh. Be', è una brava person-».

«Non provarci, Ginny, non provarci nemmeno!», la minacciò Hermione. «Pensavo che tuo fratello fosse un minimo attaccato a me, tanto da non voler imbarazzarmi così. Hanno parlato di me su La Gazzetta del Profeta come il "ministro tradito"! Ti rendi conto?!».

«Herm, calmati, per favore. Ron è stato un coglione e ora gli parlerò io. In quanto a te, non preoccuparti e continua a fare il tuo lavoro, non è di sicuro per mio fratello che ti devi irritare».

«Grazie. Io vado, salutami Draco e Lils».

«Ciao, Herm. Tranquilla».

«Ciao, Ginny».

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