34 - Poupée!

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L'Hogwarts Express ripartì vuoto, dopo aver lasciato diligentemente gli alunni della Scuola di Magia e Stregoneria al binario 9 e ¾, come ogni anno. Tra questi studenti spiccava Albus Potter, che, dopo essersi fatto stritolare dalla madre, lanciava sguardi di fuoco ai due piccioncini, che a detta sua avrebbero dovuto fare per lo meno un minimo di...

«Attenzione!», strillò, mentre sia Lilian che Scorpius sobbalzavano, spaventati. «Perché cazzo non fate più attenzione?! Ci è mancato poco, alla stazione!».

«Al, calmati», protestò Lily, stringendosi di più a Scorpius. «Nessuno sospetta niente, siamo stati attenti, davvero. Certo, se magari la smettessi di urlare... c'è mezza famiglia in casa!». Il povero Albus si massaggiò le tempie.

A Malfoy Manor c'era fermento, sia per il ritorno dei piccoli Potter & Malfoy che per l'arrivo del Natale, quest'anno in via di celebrazione a casa di Draco – che non ne era molto contento, ma il signor Weasley aveva dato fuoco a parte del salotto solo due giorni prima e Ginny ne aveva approfittato per proporre un Natale un po' diverso, sempre con la cucina di sua madre Molly.

«Lils! Al! Scorp!», Ginny Weasley Malfoy, dal piano inferiore, li chiamò a gran voce. «Venite, sono arrivati gli altri!».

Era tutto molto semplice: dato che il Manor era abbastanza grande per ospitare tutta la famiglia Weasley avevano deciso pure di dormire lì tutti insieme, così tutti i vari parenti erano arrivati la mattina del 24 dicembre per portare la propria roba.

«Arriviamo!», esclamarono i tre, per poi scendere le scale e trovarsi davanti a Ron, Daphne, Daisy, Cepheus, Lucy, Theodore, Astoria, Hermione, Rose, Hugo, Bill, Fleur, Victoire, Louis, Teddy, Harry, James, Fred, Roxanne, Angelina, George, Percy, Audrey, Molly Jr. – Molly Senior era a litigare con gli Elfi Domestici –, Lucy e Charlie.

«Lily, chéri!», strillarono Fleur e Victoire, precipitandosi ad abbracciarla. «Come stai bene!».

«Oh, grazie! Anche voi siete splendide! Louis!», sorrise Lilian, saltando addosso a uno dei suoi cugini preferiti.

Scorpius la fissò, geloso. «Guarda che non hai motivo di esserlo», sussurrò una voce al suo orecchio, «la mia cuginetta ti ama alla follia».

Dominique Weasley, appena arrivata, aveva già capito tutto. Era straordinaria, le bastava una sola occhiata indagatoria per analizzare la situazione in un secondo e proporre le soluzioni migliori. L'unico che mandava in tilt il suo sistema perfetto era James Potter. James Potter che la stava osservando con un misto di curiosità e paura, non adatta a un Grifondoro. Le si avvicinò lentamente e le diede un rapido abbraccio. «Dominique, je suis contente de te voir».

«Era impeccabile», mormorò impacciata lei, «anche la pronuncia, perfetta».

James la guardò trionfante. «Sgancia due galeoni, poupée! E solo perché sei tu, eh, in realtà sarebbero cinque!».

Dominique trattene a stento le risate e pescò dalla borsetta firmata Prada due monete d'oro. «To', e che non ti venga più in mente di imparare il francese!».

James scoppiò a ridere e la strinse forte a sé, per poi darle un lascivo bacio sulla guancia, mentre il suo cuore batteva a mille. «Questo è il mio ringraziamento per i galeoni, mademoiselle, ma posso farti uno sconto per un bacio».

Dominique lo fissò negli occhi, ghignando. «Est-ce que tu vraiment que daft?».

«Cosa?», fece James strabuzzando gli occhi. In un baleno Dominique gli prese i galeoni dalle mani, rimettendoli con maestria nella borsa.

«Finché non avrai capito cosa vuol dire questa frase non riavrai i tuoi soldi!», e gli fece una linguaccia.

«Aspetta qui!», la ammonì lui e corse verso Fleur. «Zia, senti, ho bisogno che tu mi traduca una frase».

Voglio il divorzio!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora