16 - Giornata in famiglia

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«Buongiorno, signora Malfoy».

La voce di Draco svegliò Ginevra, che, ancora un po' assonnata, aprì gli occhi scuri su suo marito. «Buongiorno, amore!», sorrise felice, accarezzandogli un braccio.

«È un po' tardi, amore», rise Draco. «Sono le tre».

Ginny saltò in piedi, incurante di essere nuda, e iniziò a lanciare al biondo una serie di improperi molto volgari, suscitando le sue risate.

«Comunque, Ginevra, ho proposto a Lils e Scorpius una giornata noi quattro insieme, prima, mentre aspettavo che smettessi di russare».

«Sei uno stronzo! Ma hai avuto una bellissima idea», Ginny alzò gli occhi al cielo, agguantando una vestaglia per uscire dalla camera.

Lilian le venne incontro. «Mamma! Sei così bella! E finalmente tu e papà siete sposati!».

«Lils, tesoro, vai a chiamare Scorpius e digli che tra un'ora si esce».

Il ragazzino era nell'ala est del Manor, nelle stanze destinate a sua madre. Astoria, infatti, per non sentirsi completamente sola, aveva invitato il figlio per pranzo. «Scorp, Scorp!». Lilian interruppe la chiacchierata tranquilla che si svolgeva nella camera. «La mamma ha detto che usciamo tra un'ora! Preparati!».

«Lils, credo che rimarrò qui con mia mad-».

«No, Scorpius», lo interruppe Astoria, «va' pure con loro: adesso sono la tua famiglia».

«Ma, madre...».

«Lilian, di' pure che Scorpius vi raggiungerà. E ora va', figliolo, la tua nuova famiglia ti aspetta».

Il biondino provò a nascondere il piacere che la notizia della sorellina gli dava, almeno per rispetto di Astoria, ma non ci riuscì molto, perché saltellò via dalla stanza felicemente. Un'ora dopo, i quattro uscirono da Malfoy Manor, con l'intento di fare un po' di giri.

«Allora, ecco il programma», snocciolò Ginny, «per prima, andremo a trovare zia Daphne, poi andremo alla Tana, dopo ci prenderemo una crêpe per Londra e infine andremo a Diagon Alley, che papà deve fare un po' di cose là».

«Va bene, zia Gin. Però aspettate!», Scorpius si allontanò e tornò poco dopo con una margherita in mano. «Per zia Daphne», spiegò all'occhiata interrogativa di suo padre.

«Andiamo!», esclamò allora Draco, Smaterializzando la famigliola davanti a una casetta color crema.

Lilian corse per il vialetto e suonò il campanello, investendo poi Daphne appena aprì. «Lils!», rise lei. «Ciao, ragazzi, entrate pure. Non mi aspettavo una vostra visita così vicina al matrimonio, cosa vi porta qui, Gin?».

Lei e Ginny, da quando si erano viste alla stazione di King's Cross, avevano fatto amicizia e chiacchieravano spesso insieme.

«Volevamo parlarti del Natale. So che di solito lo passi con tua sorella, il signor Nott e i vostri figli, ma volevo chiederti se quest'anno ti andasse di passarlo alla Tana con noi. Anche Draco e Scorpius ci saranno».

Daphne lanciò un'occhiata sorpresa a Draco, che si strinse nelle proprie spalle. «Mi ha costretto!».

«Infondo, dove si mangia in quaranta si mangia anche in quarantuno, no?», le sorrise Ginny, dando un leggero schiaffo sulla nuca a suo marito.

«Oh, Gin, grazie mille! Non so se sono la benvenuta...».

«Certo che lo sei, Daph! Dai, almeno puoi fare un po' di compagnia a Ron, che si sente terribilmente solo senza di te».

«Gin!», arrossì Daphne. «E va bene, va bene! Verrò. Grazie mille dell'invito!».

Le due donne si abbracciarono, ma Scorpius tirò la camicetta di sua zia per attirare l'attenzione. «Zia, tieni! È per te», le porse la margherita, mentre Daphne lo guardava commossa, con un affetto quasi materno negli occhi.

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