9 - Ricordi

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Ginny Potter uscì dal Ministero, accettando il giornale che il suo collega Edward le stava porgendo.

Lavorava a La Gazzetta del Profeta da undici anni, nella sessione sportiva, e ciò le garantiva una copia del giornale gratuita, che portava sempre a suo marito Harry. Avrebbe tanto voluto rimanere a casa quel giorno, ma, nonostante la gravidanza avanzata, il suo capo non le permetteva di prendersi delle ferie: non voleva perdere la sua migliore giornalista. Ginny aprì il giornale e rimase scioccata nel leggere il titolo della prima pagina:

LA MOGLIE DI HARRY POTTER, GINEVRA WEASLEY, ASPETTA UN NUOVO FIGLIO! QUALE SARÀ IL NOME DEL NUOVO BAMBINO? DOPO JAMES SIRIUS, LA FAMIGLIA POTTER NON HA MAI PARLATO DI AVERE ALTRI FIGLI, MA LA SIGNORA POTTER È CHIARAMENTE INCINTA, COME CONFERMA IL FRATELLO MAGGIORE IMPIEGATO AL MINISTERO, PERCY WEASLEY - per maggiori informazioni girare a pagina 9.

«Ma stiamo scherzando?!», strillò Ginny. Tutto ciò era ridicolo! Stavano persino lanciando una campagna per aiutare i coniugi Potter a scegliere un nome per il bambino! «Maledizione!», imprecò di nuovo, Smaterializzandosi. Si ritrovò nel centro di Londra e si diresse subito al Paiolo Magico, per prendere un caffè – e, perché no, anche tre o quattromila pasticcini.

«Signora Potter, buonasera!», Jerry, il nuovo proprietario del negozio dopo che il vecchio Tom era morto, sorrise amabilmente alla donna. «Austin, prepara subito il tavolo 4 per la signora!».

«Ohm no, Jerry, non ce n'è assolutamente bisogno! Mi siederò qui», esclamò Ginny, prendendo una sedia a caso e lasciandosi cadere pesantemente su di essa.

«Weasley, questo è il mio tavolo», fece notare una voce stizzita. Ginevra alzò gli occhi – che erano rimasti a guardare La Gazzetta del Profeta bruciare con un suo incantesimo – e notò Draco Malfoy dall'altra parte del tavolo, che fumava elegantemente una sigaretta.

«Non mi importa niente, Malfoy!», ribatté stizzita.

«Come siamo nervosi oggi!».

«Gravidanza, Malfoy, ti dice qualcosa?», replicò Ginny, indicandosi il pancione.

«Sì, Weasley, anche io ho un figlio», Draco alzò un sopracciglio. «Come mai sei così nervosa? Mi dispiace quasi per Potter che deve sopportarti in queste condizioni!».

«Stupeficium!», Ginny mosse pigramente la bacchetta, cercando di Schiantare il biondo, che evitò prontamente l'incantesimo.

«Diamine, te lo pago io il calmante se vuoi!».

«Malfoy!», ringhiò lei.

Intanto il cameriere si era avvicinato al loro tavolo con in mano il blocchetto per prendere gli ordini. «Salve, signora Potter. Signor Malfoy», salutò i due.

«Salve, Austin. Io prendo un caffè macchiato, due bomboloni alla crema, un occhio di bue alla marmellata di more...».

«Sì, lei ordina anche il diabete», sghignazzò Draco, mentre Ginny si voltava verso di lui con una furia omicida negli occhi.

«Posso portarle altro, signora?».

«Un calmante», ghignò Draco, mentre Ginny cercava la Fattura più dolorosa per farlo stare zitto.

«Arrivano subito», e il cameriere Austin si allontanò, dopo aver scritto calmante con una grafia molto elegante sul blocchetto.

«Malfoy!», gemette Ginny prendendosi la testa tra le mani.

«Sì, Weasley?», fece falsamente innocente lui. «Non preoccuparti, tra poco il tuo calmante farà il suo effetto!».

Ginny tirò fuori la bacchetta e iniziò a lanciargli tutte le Fatture che conosceva, mentre Draco faceva di tutto per schivarle.

Voglio il divorzio!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora