42 - L'amore è puro

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Quattro anni dopo, Lilian Malfoy era nella propria camera a Malfoy Manor, davanti allo specchio, mentre il trucco le colava insieme alle lacrime. «Posso?», chiese timidamente Draco, aprendo leggermente la porta. «Lils! Ehi, ehi, ehi, che succede?».

«Oh, papà, non so più che fare!», singhiozzò Lilian. «Voglio sposare Scorpius, te lo giuro, ma ho paura! Se magari lui dicesse di no alla fine? E se non si presentasse? E se all'altare mi mollasse come una stupida?».

«Queste preoccupazioni sono infondate, tesoro, perché Scorpius ti ama tantissimo ed è stata sua la mossa di chiederti di sposarti, quindi non si tirerà indietro proprio adesso. Vi amate, volete legarvi per la vita, non devi sentirti in dubbio», Draco abbracciò sua figlia e sorrise. «Ti va se adesso richiamo Victoire per farti sistemare il trucco? La sposa tanto più è in ritardo, più fa penare lo sposo! E meglio è ovviamente», aggiunse facendole l'occhiolino, mentre Lilian scoppiava a ridere.

«Ti voglio bene, papà, davvero. E grazie per aver accettato di portarmi all'altare».

«Sei la mia bambina, Lils, non sarei mai mancato!».

Victoire, sempre con la solita delicatezza che la caratterizzava, spalancò la porta. «Okay, il momento commovente è finito! Largo al trucco!».

Dietro di lei, Dominique cercava di trattenere le risate. Lei e James si erano sposati un anno prima – premurandosi di non dire al celebrante che fossero cugini – e non potevano essere più felici di così, insieme alla loro bambina, Colette Potter.

«Lils, fammi vedere quanto è grave la situazione: oddio, pure il mascara è colato! Domi, passami la matita!».

«Vicky, non devi farla diventare una bambola», protestò ridendo Dominique, mentre, in braccio a lei, la piccola Colette tendeva le braccia verso la sposa.

«Lily deve essere stupenda e io la renderò perfetta!», esclamò Victoire. Fece qualche incantesimo e in due minuti Lilian fu pronta.

«Draco, passaci il vestito!», chiamò Dominique emozionata. «Anzi no, tieni la piccola, lo prendo io l'abito, è meglio che le mani di un uomo non tocchino quella meraviglia!».

Draco fece una smorfia offesa, ma il sorriso tornò subito sulle sue labbra quando Colette gorgogliò verso di lui. «Amore, attento! Non voglio che mia nipote cada!», lo riprese Ginny, stupenda nel suo vestito rosso.

«Ginevra, mi ritieni ancora così stupido?», Draco le fece la linguaccia e le porse Colette. «È stupenda, davvero. Mi ricorda quando Lils era piccola...».

«Io sono qui, papà!», esclamò Lilian, con la voce soffocata dal vestito che Dominique le stava facendo passare per la testa. «E modestamente ero bella quanto Colette».

«Non so se hai appena fatto un complimento a mia figlia», sorrise Dominique, beccandosi uno schiaffo sulla nuca dalla sorella maggiore.

«Poche ciance, Domi! Tra dieci minuti Scorpius sarà all'altare, abbiamo meno di mezz'ora!», strillò Victoire.

«Vicky, che ne dici se io e te andiamo a prendere i fiori? Lily, Draco e Ginny vorranno rimanere da soli un attimo», propose Dominique, riprendendo sua figlia in braccio. «Poi lascio questa piccolina a suo padre».

«Ma...», Victoire provò a protestare, ma un'occhiata della sorella la fece bloccare. Così le due Weasley e la piccola Potter si dileguarono velocemente.

Draco e Ginny si avvicinarono commossi alla loro unica figlia, che si guardava allo specchio. Il vestito era costituito da un corpetto a cuore con dei ricami floreali, di cui solo i papaveri erano contornati di rosso. Nella gonna di tulle, leggera e ampia, erano incastonati tanti piccoli diamantini che facevano risplendere Lilian più di quanto non splendesse di suo. I boccoli rossi, invece, erano tenuti da una tiara in diamanti costruita dai Goblin per Harry Potter, che l'aveva prestata alla sua pseudo-figlia.

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