Four

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Apro la porta di quella che deduco sia la sala di danza e noto già molti ragazzi e ragazze fare coreografie che probabilmente riuscirei a fare con dei fotomontaggi mentali.

-Benvenuta! Lei deve essere la figlia della signora Reid, mi corregga se sbaglio.-
-Sì, sono io. Molto piacere.-
-Vieni, ti mostro lo spogliatoio e poi ti faccio vedere un po' quello che noi facciamo in questa sala.-

Mi fa camminare per un tratto di strada breve facendomi voltare subito dopo verso destra dove c'è una porta aperta. Poi mi mette a sedere e gli altri mi fanno vedere un'esibizione.

Dalla porta entra un ragazzo e subito punta gli occhi sulla docente di danza.

-Lei è il signorino Gunnarsen, giusto? Sua madre mi ha informato del fatto che vuole fare Hip Hop nella mia scuola. Prego, mi segua.-

Appena mi passa davanti lo riconosco, forse anche dal fatto che conosco il suo cognome.

Di colpo mi guarda e sbuffa.

-Tu mi perseguiti...-
-Come potrei perseguitarti se sono arrivata per prima?- mi alzo e mi avvicino sempre stando attenta al tono di voce calma. Devo dire che non mi sono mai arrabbiata e non voglio che succeda per la prima volta con una persona come questa.

Si volta senza darmi una risposta e gli altri del gruppo mi guardano confusi.

-Annina Reid, la secchiona della scuola. Quale onore vederla qui, in una scuola di danza pop.- commenta un ragazzo di un anno più grande che subito riconosco: Jacob Black, un ragazzo alto con i capelli neri e la pelle abbronzata.
-Non sono secchiona, ho semplicemente la facilità di comprensione. Poi volevo provare con la danza, ecco perché sono qui.-
-Ma non facevi coro?-
-Lo faccio tuttora, ma è un doposcuola.-

Ridono lievemente e mi invitano al centro della sala per farmi fare riscaldamento. Loro non mi odiano, sebbene il carattere forte che hanno mi rispettano perché li aiuto molto durante le lezioni, mi muovo tra i banchi perché voglio fare del bene, ma non faccio compiti: quello è un loro dovere e sanno che non glieli farò mai.

-Ottimo. Adesso iniziamo con qualche passo semplice. Ah! Eccone un altro. Jack, potresti riscaldarci rapidamente? Almeno facciamo tutto assieme.-
-Ricevuto!-

Attendiamo neanche cinque minuti e poi passiamo alla coordinazione dei passi base.

-Hei! Ma vi coordinate già al gruppo, o meglio dire, tra di voi. Da quanto vi conoscete?- domanda Jacob meravigliato.
-Da ieri, purtroppo...- commenta il nordico.
-Facciamo parte del coro, lui è nuovo.-
-Ottimo! Se sapete coordinarvi tra voi ci starebbe se voi faceste un duo!- commenta una delle ragazze.
-Credo che non ci siamo capiti bene. Io e lei siamo come due scariche, una positiva e l'altra negativa e non si avvicinano mai.-
-In realtà le statistiche riportano che gli opposti si attraggono, ma nel nostro caso no. Io non ho ancora capito cosa ti ho fatto i male!-
-Magari un giorni ci arrivi, sapientina.-

Ci guardiamo con aria da sfida, anzi, lui con aria da sfida, io con una faccia che cerca di capire l'incompatibilità delle sue parole.

-Gunnarsen, Reid, perché non ci provate?- domanda l'allenatrice.
-A me andrebbe bene, sta a lui decidere.-
-Vorrei solo precisare che meno persone ci sono, più meriti si guadagna.- suggerisce Jacob.
-Accetto, ma lo faccio per me stesso, non per te, Reid.-
-Almeno lo fai per qualcuno.-

Ci mettiamo ancora in gruppo e riprendiamo a ballare, poi ci prepariamo e torniamo ognuno a casa propria.

-Allora, che fai per la festa? Hai già un prode cavigliere che ti accompagna?- mi domanda Jacob.
-Sì, ma appena lo scoprirà il fratello lo ucciderà di botte.-
-Povero sfortunato, lo avrai obbligato ad accompagnarti.-

Mi giro a guardare e noto Martinus, o almeno penso si chiami così, che mi guarda negli occhi.

-E poi dovrei essere io quella a pedinare te? Inoltre, se vuoi origliare, fallo dall'inizio, anzi, non farli e basta.-
-Sto solo dicendo che quel povero ragazzo che ti accompagnerà perde tempo con una come te.-

Accelera il passo fino ad iniziare a correre come se fosse rincorso da un assassino che lo fuori pugnalare alle spalle.

-Ma perché fa così?- domanda confuso Jack al mio fianco.
-Se sapessi risponderti, lo farei, ma purtroppo non ho delle risposte. Ci vediamo domani a scuola.-
-Ricordati che domani dalle sedici c'è allenamento.-
-Bene, domani mi farò viva da sola, poi lui vedrà.-

Entro in casa e sento già Arianna scendere le scale di fretta e furia per poi assalirmi di domande.

-Allora? Come ti sei trovata?-
-Ho una bella ed una brutta notizia, ma vado per ordine altrimenti non avrebbe senso. Mi hanno assegnato un duetto con un ragazzo e questa è la bella notizia.-
-Ma è grandioso! Sentiamo la brutta.-
-Il mio partner è il tipo stronzo del coro.-
-Buono!-
-No, non lo è. Poi al posto di un duetto diventerà una sfida.-
-Figo! Ora però devo uscire, ci si vede a cena.-
-Un giorno ti farò fare una figuraccia quando starai in compagnia di Mister Spray.-
-Fallo e ti uccido. Ora scappo, ci si vede a cena!-

Esce di casa di corsa col suo skateboard con lo zaino in spalla piena di bombole spray e sbatte la porta come ogni volta.

-ARIANNA! SE ROMPI LA PORTA MI RIPAGHI LE SPESE!- urla mia madre dalla cucina.
-Mamma, sai com'è fatta.-

Mi dirigo nel soggiorno di casa e spengo il televisore per poi sedermi sulla sedia del pianoforte a coda che suonavo fino all'anno scorso. Alzo la parte che copre i tasti ed inizio a suonare una composizione di Beethoven attirando all'orecchio mio fratello, un amante della sua musica classica.

-È da tanto che non ti sento suonare il pianoforte, ma hai ancora le tue doti in scelta musicale.- commenta Spancer sedendosi accanto a me.
-Sapevo che avresti fatto un commento del genere. Ari è uscita con lo skateboard e io non sapevo che fare, allora ho pensato di suonare il pianoforte per la prima volta dopo tempo.-
-Annina, noto che in questo periodo sei un po' tra le nuvole.-
-Che vuoi dire?-
-Voglio dire che le tue espressioni facciali, le tue azioni ed il tuo comportamento mi fanno dedurre che sei stressata ed in sovra pensiero. Dovresti fare riposare la tua mente ogni tanto, altrimenti finisci col riflettere su ogni singola cosa in ogni momento del giorno.-
-Come te?-
-Non sono messo così male! Sto solo dicendo che di notte, al posto di ascoltare la musica, prova a sognare.-
-Sognare? Perché proprio sognare?-
-Perché i sogni sono le domeniche dei pensieri.-

♧♧♧

BUON GIORGIO!

Allora, io direi che la frase conclusiva la adoro (frase trovata alla posta) e a volte mi viene da riflettere su di essa.

Questo è il primo giorno di Hip Hop di Annina e Martins e vengono subito messi assieme dagli altri per fare un duetto.

Jacob Black! Il bel figo di Twilight (dopo mio fratello Edward) è presente, ma il suo ruolo non sarà solo quello di riscaldare le persone ad Hip Hop, state tranquille.

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

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