Thirteen

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Pov's Annina

Credo che mi stia salendo un po' di ira.

Ma solo un pochino, del tipo che vorrei prendere a calci l'anima di Martinus.

Come ha osato strozzare il fratello? E poi, per quale santo motivo deve mettere le mani addosso a lui?

-Mi puoi dire il motivo? Mi stai facendo morire.- chiedo ancora.
-Te lo posso dire solo se non lo dici ad anima viva, soprattutto a Tinus.-
-Metto la mano sul cuore.-
-Mi ha messo le mani addosso perché era arrabbiato con me. Era arrabbiato perché sono stato troppo vicino a te.-
-Ma lui è fidanzato con Cira! Non gliene deve importare assolutamente niente di me.-
-È quello che ho pensato anch'io! Ma quando me l'ha detto aveva già le mani sul mio collo.-

Continuo a stringere i pugni come mai prima d'ora. Non mi sono mai arrabbiata, forse perché non sono mai successe cose tanto gravi quanto questa storia.

-Va bene, domani però gli faccio un bel discorsetto. Non mi importa delle sue parole perché se pensa a me mentre sta con Cira e cerca di strozzarti, ferisce due persone in un colpo solo.-
-Fai attenzione, non me lo perdonerai mai perché sei la prima persona fuori dalla mia famiglia che mi sta a cuore.-
-Se tiene a me non mi farà del male, in oltre mia sorella verrebbe a sapere tutto.-
-È il tuo bulldozer?-
-No, il mio angelo custode, bulldozer sembra dispregiativo, anche se un angelo non lo è. Vieni qui dai.-

Ci abbracciamo e faccio attenzione ai segni del suo collo.

-Vuoi rimanere qua a cena? Molto spesso mia madre fa cibo in più.- gli chiedo gentilmente rimanendo tra le sue braccia.
-Mi piacerebbe, ma i miei non sanno nemmeno che sono fuori. Però mi farebbe piacere se mi accompagnassi nel retro di casa mia, almeno posso arrampicarmi fino alla mia finestra.- risponde con lentezza tirando su col naso.
-Per me va più che bene, l'importante è che tu non pianga perché non voglio vederti in queste condizioni, cosa che purtroppo ho già visto...-

Mentre vado ad aprire la porta, lui si allaccia la sciarpa al collo e mi segue verso le scale per poi uscire per primo.

-Mamma, oggi è il mio turno per la tavola, ma ho fatto il doppio turno l'ultima volta, dunque fai fare ad Arianna. Io devo accompagnare il mio amico a casa.- annuncio chiudendo la porta normalmente.

Camminiamo uno accanto all'altro e raggiungiamo il retro di una casa a tre piani color pesca gialla.

-Eccomi a casa. Grazie mille per avermi sopportato e per avermi aiutato.-
-Sei il mio migliore amico, per te questo ed altro. Ora entra prima che pensino ad una tua presunta comparsa o cattura.-

Mi sorride di sfuggita e comincia ad arrampicarsi mentre io attendo che entra prima di andarmene.

Domani, quando saremo soli io e Tinus in sala prove, faremo un bel discorsetto...

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-So che ti sto per chiedere tanto, ma so che di sicuro non hai dimenticato come si suona con un piano a coda la canzone "Hold on". Mi faresti questo piacere? Poi dobbiamo vedere come si sente Marcus con la sua gola.- mi si avvicina calma la signora Schmitt.
-Non credo che la gola andrà meglio a Marcus, purtroppo il male che prova non passa da un momento all'altro. Comunque, posso provare.- rispondo con garbo.
-Bene, allora ti lascio provare con loro nella sala accanto, col coro avevo intenzione di far cantare loro "Oh Happy Day".-
-Figo! Non si preoccupi, qui ci penso io.- e lascia la saletta a nostra completa disposizione.

Mi volto verso i tre ragazzi presenti nello stesso spazio mio e noto Arianna svaccata su una sedia come una camionista, Martinus che guarda il telefono e Marcus che continua ad allargare la sciarpa per il fastidio al collo.

-Bene. Iniziamo?- pronuncio, ma a quanto pare nessuno mi ascolta, tranne Marcus, ma non mi è utile oggi.

Devo ancora trattenere la rabbia nei confronti del Norvegese stronzo perché si beccherà la ramanzina più tardi. Dunque decido di sedermi sulla sedia del pianoforte e suonare un po' di Beethoven per attirare l'attenzione dei presenti.

Iniziamo subito dopo che abbiamo riscaldato le loro voci (quella del bastardo e di mia sorella, Marcus non oso neanche farlo parlare quasi) e finiamo dopo un'ora di prove, prendo il borsone e corro fuori in modo che arrivi per prima alla sala di danza. Devo prepararmi nel frattempo un discorso assai creativo e affilato da far male anche ad un'armatura infrangibile come il petto del ragazzo con cui parlerò.

Mi chiudo dentro lo spogliatoio, mi cambio frettolosamente e mi precipito in sala prove. Attendo qualche secondo e lo vedo arrivare con un sorriso sulla faccia.

-Perché sei scappata di corsa fuori dal coro?- domanda lui mantenendo il sorriso.
-Credo che noi due dobbiamo parlare di qualcosa che hai fatto tu che non avresti dovuto fare, proprio no.- annuncio subito di cattivo umore. -E sì, credo proprio che sono incazzata nera con te.-

China la testa verso sinistra e mi guarda storto.

-Cosa ho fatto di male?- domanda ingenuo.
-Bene, ora apro il libro. Ho saputo che hai strozzato tuo fratello per delle scemenze per la quale tu ti sei arrabbiato. Ma sei per caso andato fuori di testa? Ma cosa diamine stavi pensando mentre stringevi tra le tue mani il collo di tuo fratello? E poi, il motivo per cui ti sei arrabbiato... ma cazzo, stai con Cira e ti preoccupi che io non stia così vicina a TUO fratello, quello che conosci da ormai sedici anni? Tu stai facendo del male a delle persone che non se lo meritano. Stai facendo soffrire Marcus e Cira. Osa far del male a loro e ti trucido con una tale lentezza da farti soffrire più di quanto tu riesca a sopportare. Io non ti appartengo così tanto da lasciarti libero svago sul collo di una persona innocente che io ho invitato ad una passeggiata solo perché non volevo essere la terza in comodo. Stai facendo soffrire pure me, anche se in parte me lo merito, perché è colpa mia se lui è venuto. Mia e soltanto mia, ma a te non interessa. Sei un lurido bastardo, mi fai schifo. Almeno non far soffrire le persone a cui voglio più bene, fai soffrire me piuttosto, loro non se lo meritano.- sbotto tutto d'un colpo solo senza pensarci, come quando devi prendere una pastiglia per il mal di testa o quando devi fare la ceretta.
-Annina, fammi spiegare...-
-Le tue spiegazioni sarebbero inutili alle mie orecchie. Hai montato su una bella messa in scena che hai fatto credere a delle persone innocenti.-
-Io l'ho fatto per te.-
-È ancora peggio! Tu stai facendo soffrire loro per me! La cosa non mi tranquillizza affatto!-

Cerca di avvicinarsi a me e ad afferrarmi le mani, ma io mi scanso e gli tiro un ceffone sulla guancia.

-Sei un mostro, Martinus Gunnarsen. Non dimenticarlo...- e me ne esco dalla sala con le lacrime agli occhi, proprio come quelle che aveva il ragazzo che ho abbandonato altre alla porta alle mie spalle.

♧♧♧

BUON GIORGIO!

Bene, ora ci sarà ancora più odio, sia nel libro, sia fuori.

Beh, Tinus voleva vederla arrabbiata; lo avrà accontentato?

In questo capitolo c'è solo Annina che da delle valide opinioni e constatazioni che colpiscono appieno il giovane nordico.

Credo che non abbia altro da dire...

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

Listen To My Music And Dance //M.G.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora