Twenty-four

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Altre due settimane sono passate e oggi, un sabato estremamente diverso da tutti gli altri 56 che formano il sesto giorno di ogni settimana che compongono un anno, c'è lo spettacolo a Las Vegas, ove tutti i ricchi sborsellano come dannati per i giochi d'azzardo senza pensare al tempo che vola.

-Salite sul pullman, ragazzi, e non fate casini, sarà solo un quarto d'ora di viaggio. Viene con noi anche una ragazza, ovvero la figlia della docente di danza, Cira.- annuncia con un megafono la signora Schmitt.
-Bene, allora si siederà accanto a Jack, ci scommetto il panino di scuola.- commenta Edward prendendo per i fondelli il suo migliore amico.

Infatti, come aveva ben previsto il ragazzo, la fanciulla si avvicina al moro e gli si mette accanto.

La signora Schmitt mi ha obbligata a fare le unghie finte e adesso sembrò un gatto con gli artigli affilati e pure Arianna ce li ha: io bianche e lei nere, entrambe a punta, ma non esageratamente lunghe. Con questi affari ho paura di graffiare Tinus durante il nostro duetto!

Continuo ad agitarmi per l'ansia di stasera e non riesco a smettere di muovere le dita a ritmo delle melodie che dovrò suonare.

-Annina, prova a rilassarti un attimo, sei troppo tesa.- mi sussurra all'orecchio, da dietro dato che sono seduta vicino a Tinus, Arianna.
-Facile per te, tu non devi cantare, suonare e ballare!-
-Per il semplice fatto che so solo cantare. E fare a pugni. E verniciare le pareti con gli spray. E sparare. Te l'ho già detto che ho battuto un poliziotto qualche giorno fa? Mi ha pagato il caffè dopo la sfida!-
-Non sei d'aiuto. Provo a mettere le cuffie per rilassarmi, almeno ci avrò tentato.-

Mi chiudo nel mio mondo con i cuffioni alle orecchie e mi rilasso solo di poco, forse per il fatto che la mano di Tinus è a contatto con la mia dato che ha incrociato solo i mignoli.

Arrivati davanti al teatro, scendiamo ed aspettiamo ad entrare per via del conteggio delle due donne.

-Allora, adesso seguirete la signora Morgan fino a dietro le quinte, dove troverete due camerini, uno per maschi ed uno per femmine, quattro microfoni ad orecchio, un microfono col piedistallo, il piano per Annina e tutto lo spazio di cui avete bisogno per provare.- dice nuovamente la signora Schmitt.

Ansiaaaaaa!

Entriamo dietro le quinte ed i gruppi si dividono, chi al coro e chi alla danza. Poi ci sono io che decido di spolverare un vecchio pianoforte per poterlo suonare.

Comincio a suonare la mia melodia cantando le parole del testo che ho imparato a memoria.

-Ain't nobody hurt you like hurt you
But ain't nobody love you like I do
Promise that I wanna take it personal, baby
For fall in love with someone new- pronuncio a chiare parole per farmi capire.
-Wow! Mi piace tanto questa canzone, Annina, ma non l'ho mai sentita. Di chi è?- domanda Irene venendomi incontro.
-L’ho scritta io dopo un esperimento di matematica. I numeri, a volte, mi danno l'ispirazione giusta per questo genere di cose e sono riuscita a mettere in piedi una canzone tutta mia.-
-Cavolo, vorrei avere la tua stessa fantasia ed abilità nel fare tutte queste cose.- e se ne va sorridendo.

Passiamo un'altra ora tra prove e tutto finché la signora Morgan ci dice che stanno cominciando ad arrivare le persone del pubblico.

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Sono pronta, nel senso che ho il vestito addosso, i capelli messi nel modo più decente e carino possibile ed il trucco giusto per l'occasione con un quantitativo modesto di ombretto bianco per risaltare gli occhi.

Il problema è uno solo: io non ho la minima idea di uscire da questo camerino e nemmeno Arianna che si sta agitando peggio di me.

-No, io scappo in Messico, in Albania, in Alaska, in Cina, ma là fuori non ci metto piede.- continua a girare in circolo la ragazza dell'abito e dal trucco nero.
-Io cosa dovrei dire, scusa? Tu stai benissimo col nero, io sembro un pupazzo di neve!-
-Io assomiglio per la prima volta ad una ragazza come si deve, ma tu sei un angelo.-
-Facciamo così: adesso usciamo da questo stanzino mano nella mano e non la stacchiamo finché non ci sentiremo più calme.-
-Andata. Preparati ad una mano dove non passerà il sangue.-

Continuando ad osservare ognuna le proprie scarpe, delle all stars del colore del proprio vestito, usciamo da dietro le tende facendo spostare per non so quale motivo tutti i passanti.

Sento una piccola conversazione tra Marcus e Martinus.

-Tinus, rifatti gli occhi.-
-Rifatteli anche tu, Mac.-

Non presto molta attenzione alle parole e continuo la mia passeggiata assieme alla mia gemella fino alla fine del gruppo, proprio dietro di loro.

-Siete stupende!- esordiscono voltandosi verso noi due.
-Grazie.- rispondiamo all'unisono.

Tinus afferra la mia mano libera e la porta sino alla bocca per lasciarci sopra un bacio.

-Sappi che se avrai bisogno, io sono tra il coro quando canterete voi, accanto a mio fratello durante il duetto, attaccato a te durante il nostro duo e in faccia a te mentre suoni la tua composizione.-
-Grazie, ma non credo di tranquillizzarmi al momento. Probabilmente lo farò quando comincerò a cantare la prima strofa della prima canzone.-

Sorride nel suo abito completamente nero, in tinta con mia sorella, mentre Marcus non le stacca gli occhi di dosso. Tra l'altro lui si abbina facilmente a me. In fondo, gli "stronzi" sono di nero, mentre quelli gentili in bianco.

Noi quattro abbiamo tutti i microfoni ad orecchio date le parti da solisti che abbiamo da cantare.

Improvvisamente si sente la voce della signora Schmitt sovrastare tutte le altre grazie ad un microfono.

-Buona sera a tutti! Benvenuti a questa serata importante e grazie per la vostra presenza qui, oggi. I ragazzi di coro della West Songs ed i ragazzi di danza della Hip Hop Studios sono pronti per questa nuova esperienza e non vedono l'ora di cominciare, quindi facciamo entrare come primi i ragazzi del coro che canteranno "Scared to be lonely" assieme alle due soliste!- esclama seguita da un fragoroso applauso.

Oltrepassiamo le quinte fino a raggiungere il centro del palco, o almeno così facciamo io e mia sorella, poi la signora Schmitt comincia a suonare la melodia della canzone.

Inizio a cantare la mia parte stringendo forte la mano di mia sorella rimanendo statica nella mia posizione e guardo un punto nel vuoto, ma poi mi tranquillizzo, come avevo detto, e mi sposto più in avanti, vicino alla fine del palco.

La stessa cosa la fa anche mia sorella, ma portandosi dall'altra parte e fermandosi per l'acuto, nel senso che è nel solito angolo dove è arrivata, ma si abbassa in ginocchio.

Appena finisce la canzone, ci troviamo una accanto all'altra a fare l'inchino, poi lei va col coro dietro alle quinte ed io rimango sul palco seduta sullo sgabello del piano forte mentre i due gemelli sono dietro alla signora Schmitt.

-Bene, un bel applauso alle nostre due singoliste e adesso ci sarà lo spazio per gli altri due singolisti con "Hold on"!-

Si addenta tra le tende delle quinte lasciandoci soli in questo spazio immenso.

Spingo verso il basso i tasti del piano e produco il suono della melodia che poi cominciano a cantare. Il primo a pronunciare le parole del testo è Tinus e a volte mi scambia uno sguardo ed un sorriso entrambi ricambiati.

Appena finiscono, si prendono per mano, avanzano di qualche passo e fanno un inchino.

Tornano dietro la quinte e li seguo pure io. Mi metto a sedere davanti allo specchio del trucco e bevo un sorso dalla mia bottiglia d'acqua.

-Annina, sei stata una bomba!- mi abbraccia da dietro Cira.
-Mi mancano ancora due esibizioni, non cantare vittoria.-
-Ma tu non gufarla.-

Bene, finalmente ho un attimo di pausa.

♧♧♧

BUON GIORGIO!

Come avevo già detto prima, questo è il secondo ed ultimo capitolo del giorno.

Ecco le prime due esibizioni di Annina ed i due gemelli.

Spero di pubblicare presto anche l'altro perché qui ho dei seri problemi di rete e non me li ha fatti pubblicare prima (sì, li dovevo pubblicare nel pomeriggio di ieri...)

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

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