Thirty-two

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Pov's Annina

Sapete quei momenti in cui il tuo unico pensiero è sperare che il momento che stai vivendo o che hai vissuto non siano uno stupido sogno?

Ecco, esattamente quello.

Udite, udite. Ho baciato Martinus Gunnarsen, colui che mi ha fatto venire i capelli bianchi per vari motivi, colui che ha rimediato a diverse cosucce e colui per cui ho una cotta pazzesca da un po' di tempo.

Ormai siamo a casa da un po' e sono sdraiata nel letto con lui, io su un lato e lui sull'altro a darci le spalle per il troppo imbarazzo.

-Non riesci a dormire nemmeno tu, vero?- domanda improvvisamente Tinus dall'altro capo del letto.
-No, sto dormendo.- mento spudoratamente, poi rifletto sul fatto che se rispondo significa che sono sveglia e mi do delle botte in testa per la mia stupidità.
-A quanto pare sei ancora sveglia. Anche tu hai un timore che ronza nella tua testolina?-
-È possibile... io ho come il presentimento che qualcosa non andrà quest'anno. Tu, invece?-
-Ho l'impressione che qualcuno non ricambi ciò che provo per lei.-
-Dunque hai una cotta per un ragazzo o ragazza?-
-Scema, per una ragazza bionda cenere, occhi verde militare che cambiano colore in base al suo umore, sorriso ammaliante... proprio un vero schianto. Se poi vogliamo parlare del suo culo, facciamo pure.-
-Credo di aver capito il concetto, non venire nel mio letto che ci devo dormire stanotte, o almeno ci voglio provare. Spero vivamente che lei ricambi, non credo di volerti vedere a pezzi come è successo un paio di giorni fa.-
-Lo spero anch'io, ma ho pensato che uno di questi giorni glielo dirò e saremo solo noi due, io e lei nella nostra solitudine.-
-Soli. Che bello. Magari sarà lei la ragazza a cui darai il tuo terzo bacio...-
-Uh! Qualcuno è gelosa!-
-Non dire baggianate e chiudi la bocca: devo provare come minimo a dormire.-
-Sogni d'oro, lovely.-
-Sì, sì. Notte e basta.-

Ecco come non approcciare con la ragazza a cui piaci. Mai dirle che hai una cotta per un'altra ragazza, soprattutto se è simile a lei come lui ha specificato dettagliatamente.

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Oggi, 8 gennaio 2019, un banalissimo martedì di una banalissima settimana, mi sento come osservata. Ma volete tutti una foto da appendere in camera?

Ah! Vorrei puntualizzare il fatto che i due norvegesi sono tornati a casa, dunque ora ho il letto tutto per me.

-Ah, ma dunque è lei che sta aspettando.- Sento i continui bisbiglia delle persone che mi passano accanto fissandomi ed indicandomi.
-Ma certo che è lei! Non c'è nessun'altra Annina Reid in questa scuola e lei ormai è quasi una star qui, è normale che abbia qualcuno che le vada dietro.-

Ma cosa volete dalla mia vita? Perché vi interessate di quello che faccio?

Cammino devastata per la stanchezza delle ultime ore della giornata che tengo ancora sulle spalle sebbene siano, per grazia di Dio, finite già da un po'. Noto avvicinandomi all'ingresso un ragazzo identità in tutto e per tutto a Tinus e mi meraviglio della sua presenza a scuola.

-Tin? Che diamine ci fai qui? Non dirmi che hai marinato un'ora per venire qui!- domando a pochi passi da lui.
-Allora non te lo dico. Dobbiamo andare che alla signora Schmitt non piacciono i ritardi oltre che i curiosi.-
-Stai ancora ridendo interiormente per la scena di mia sorella col micio in mano?-
-Esattamente. Penso che non la vedrò mai più così.-

Percorriamo tutto il tratto dalla mia scuola fino alla West Songs ad una distanza ravvicinata, quasi sfioriandoci con le spalle.

-Ho pensato che glielo dirò oggi, magari quando troverò un luogo apparato per il momento clou della storia.- esprime finalmente dopo attimi infiniti di puro imbarazzo.
-Cavolo, scommetto che lei è una ragazza fortunata ad averti conosciuto. Me la farai incontrare, giusto?- cerco di essere amichevole, ma sentendo dentro morire di gelosia e quant'altro.
-Oh, beh, credo che si possa fare, un giorno di questi. Anzi, lo faremo oggi!-
-Ma sei pazzo?! È un momento vostro, io non ci devo essere!-
-Non mi importa, tu ci sarai e basta.-

Entro per prima nello stabile appoggiando con una certa eleganza la mia sacca di scuola per poi andare nella grande sala prove che questo edificio ci offre.

Dopo aver cantato tutte le canzoni possibili ed inimmaginabili e dopo aver iniziato a buttar giù nuove idee su come creare una nuova coreografia, oltrepasso la soglia di uscita per seguire il mio amico fino al parco, nel luogo esatto dove non c'è nessuno e, quando intendo nessuno intendo proprio che ci siamo solo noi due ed il vento invernale che soffia incessante.

-Ma lei dov'è? Non dovrebbe essere qui a minuti?- domando cercando di riscaldare le mani.
-Beh, credo che sia già qui, anzi, lo è. Annina, devi sapere che...- Lascia della suspense nella sua affermazione.
-Che cosa? Cosa vuoi dirmi? Cosa diamine devo sapere?-
-Beh, ecco... sai, in realtà la ragazza per cui ho una cotta piuttosto intensa sei tu... in realtà mi sei sempre piaciuta, anche quando la mia unica intenzione era quella di farti arrabbiare per vedere se mi sarebbe piaciuta anche la vera te, quella arrabbiata che non mostri mai. Appena ti ho vista ho cominciato a provare dei sentimenti piccanti nei tuoi confronti e, come ben sai, al cuor non si comanda.-

Le sue parole mi rendono ancora più confusa di quello che già sono. Nel senso, una persona non nasconde i suoi sentimenti così a lungo, no? Cioè, muori dall'imbarazzo ad esprimere ciò che provi, ma allo stesso tempo muori dalla voglia di dirglielo.

-Tu mi fai impazzire. Mi fai credere che ti piace una ragazza che non sono io e poi di dichiari a me. Certo che sei proprio bravo a far dar di matto le altre persone.- confesso leggermente in imbarazzo per la situazione disagiate.
-Faccio girare la testa a molte persone, in special modo alle ragazze. È possibile che sia successo anche che un ragazzo mi fischiasse dietro, ma questi sono dettagli. Ho avuto paura e continuerò ad averne finché non saprò cosa tu provi per me.-

Mi si tingono le guance di una tonalità di rosa tendente al rosso ed un sorriso disagiate si forma sul mio viso. Il mio sguardo timido si sposta fino al suolo e comincio ad ammirare attentamente le mie timberland ancora come nuove.

-È possibile che ci sia un ricambio, Tin. Anzi, c'è il ricambio.- rispondo dopo aver preso un respiro profondo per incoraggiarmi a parlare.
-Davvero? Dimmi che non stai scherzando e sarò la persona più felice al mondo.-
-Sono seria sebbene tu non possa vedere la mia faccia perché sono timida.-

Sento dei passi lenti avvicinarsi finché non vedo le scarpe del ragazzo toccare la punta delle mie. Poi mi alza il mento con il pollice della mano destra delicatamente e mi abbraccia forte.

-Sono il ragazzo più fortunato del mondo.- sussurra non appena ricambio la stretta.
-Io lo sono da un po', da quando ti ho perdonato.-

Rimaniamo ancora in questa posizione, poi mi si avvicina e mi stampa un bacio sulla guancia.

-Vogliamo andare a mangiare qualcosa, che ne so, i Tacos in centro? Conosco un posticino molto carino per una cena.- propone lui afferrandomi la mano.
-Dovrebbe sembrare il nostro primo e vero appuntamento?-
-Sarebbe una prima uscita da fidanzati. So che non ti ho fatto la proposta, ma era sottintesa. Se vuoi, però, mi inginocchio lo stesso.-
-Non ce n'è bisogno. Andiamo pure, sai che vado pazza per i Tacos. E anche di te. Un mix perfetto, oserei dire.-

Sorride in modo dolce e prendiamo a camminare in direzione del centro.

♧♧♧

BUON GIORGIO!

Perdonatemi, ma la scuola è impegnativa sebbene sono solo alla prima settimana.

Ho dei compagni favolosi e credo che ho una crush per qualcuno (non facciamo spoiler haha)

Comunque, posso solo dirvi che in questo capitolo c'è Annina che si fidanza con Tinus e che, inizialmente, credeva di non essere lei la prescelta.

Allora, è possibile che il prossimo capitolo sia l'ultimo come è possibile che lo sia quello dopo, ma credo che faccio i soliti extra che piacciono tanto.

Non sarò molto attiva, ma come ho detto la scuola mi porta via un fottio di tempo.

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

Listen To My Music And Dance //M.G.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora