Twenty-one

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E sono sedici.

Sedici anni di una vita non perfetta, ma almeno decente.

Sedici anni di pura sopportazione di mia sorella.

Sedici anni di amore tra me e mia sorella, perché sì, odio è amore.

Sedici anni di me e lei.

Ebbene, oggi si invecchia di un anno, dunque manca sempre meno alla mia morte, come direbbe lei.

Scendo le scale di primo mattino ed arrivo in cucina per fare la mia solita colazione composta da una mela, un succo di arancia ed una barretta energetica. Ma, come ogni anno a questa parte, oggi ritrovo due torte, una decorata con un arancione pastello e la scritta "Auguri Annina" e l'altra con le decorazioni nere con la scritta "Auguri Arianna".

Una torta banale, insomma...

-Tanti auguri, figlia mia! E finalmente sono sedici e puoi cominciare a guidare!- esclama mia madre con la sua coperta posta sulle spalle.
-Grazie, mamma. Non ti fa niente se non la mangio adesso? Non ho molta fame.- rispondo alla donna che mi guarda un poco preoccupata.
-Va tutto bene, tesoro? Ti sono sempre piaciute le torte che portavo a casa per il tuo compleanno!-
-Ho solo detto che al momento non ho fame, non che mi fanno schifo. La mangio oggi pomeriggio dopo le prove, va bene?-

Sorride tristemente e si corica sul divano nel mentre che arriva mia sorella in cucina.

-Auguri, tesoro!- dice ancora la donna senza guardarla, ma sapendo che lei lo sta facendo.
-Grazie, mamma.- e corre detto la cucina.
-Cominci a sentire anche tu le ossa scricchiolare?- domando sorridendo.
-Effettivamente sento che la mia spina dorsale comincia a spezzarsi. Auguri, vecchiona.- risponde lei fingendo una fitta alla schiena.
-Auguri a te, vecchiona. Ti rendi conto che finalmente possiamo chiedere il patentino della macchina e della moto?!-
-Mi hai reso la giornata più bella.-

Ci abbracciamo e ridiamo per poi guardare le torte di entrambe.

-Pensa, ne abbiamo mangiate quindici e questa è la sedicesima, però io ora non ho fame ed è una cosa strana.- commenta lei tenendo il braccio dietro al mio collo.
-È strano anche che mi stai ancora toccando, se per questo. Che ne dici, le mangiamo dopo che io finisco Hip Hop e tu torni dal poligono?-
-Non per questo sei mia sorella e sei intelligente come me. Andata!-

Afferro una mela dal cestino della frutta e comincio a mangiarla salendo in camera per prepararmi ad un altro giorno di scuola.

Ogni anno, il giorno del nostro compleanno, io e mia sorella ci vestiamo completamente uguali, colori e tutto e quest'anno i colori li ho scelti io: celeste pastello e bianco.

-Ari! Ecco a te la felpa celeste ed i pantaloni bianchi. Le calze bianche ce le hai già, dunque è a posto.- dico portandole in camera una felpa con tanto di un piccolo ananas cucito sulla parte dove solitamente sta il taschino. Da me, invece, c'è una piccola banana nello stesso posto.
-La prossima volta toccherà a me e tu sembrerai la morte.-
-Stai tranquilla che di sicuro c'è qualcuno che ti farà i complimenti, ci scommetto.-
-L'hai detto anche due anni fa, quattro anni fa, sei anni fa e così dicendo.-
-Essere positivi fa sempre bene, miss mi crolla il mondo addosso. Pensa solo che la tua reazione è verso ad un celeste, non oso immaginare se tra due anni ti imponessi di vestirti di rosa.-
-Vado al poligono di tiro per qualcosa.-

Mi vesto anch'io con i miei vestiti ed usciamo in contemporanea, io sorridendo e lei con uno sguardo serio.

-State benissimo, sorelline, ma dobbiamo andare. Tra l'altro, auguroni!- commenta il nostro abbigliamento nostro fratello scendendo le scale.

Entro in camera mia per prendere le due giacche per oggi e nel mentre metto anche le mie scarpe all stars nere ed uscire per poi scendere le scale con lo zaino in spalla ed entrare in macchina.

Quando arriviamo a scuola, subito ci viene incontro Cira per poi abbracciarci e darci due pacchetti incartati.

-Grazie, ma perché ce li incarti? Sai che odio aprire i pacchetti.- commenta Arianna prendendo in mano il pacchetto color blu notte.
-Lo so che lo odi, ma io rimango fedele ai compleanni ed ai regali dato che me li fate anche voi.- risponde subito Cira.
-Grazie mille, Cira. È gentile da parte tua fare questo a noi. Lo apriamo adesso?- la ringrazio io.
-Certo! Voglio vedere la vostra reazione quando lo aprirete.-

Apriamo i pacchetti e troviamo due collane uguali, anzi, identiche. Hanno un simbolo a tre spirali e la catenina è di corda, quindi non è neanche una catenina.

-È deliziosamente fantastica! Mi viene in mente una cosa che ho visto su un documentario di lupi che guardava Spancer l'altro giorno.- Mi complimento con lei.
-E cosa dovrebbe significare?- domanda Arianna mettendosela al collo.
-Le tre categorie di lupo. Gli alfa, nonché capi branchi, i beta, i componenti dei branchi, e gli omega, i solitari.-

Rimaniamo ancora per un bel po' lì a parlare di diverse cose finché la campanella ci richiama ad entrare in classe.

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Finalmente l'ora di scuola è finita, non riuscivo più a respirare in classe per via delle finestre chiuse.

Ci dirigiamo subito alla sala del coro dove si avvicina Irene per non so quale motivo con due fiori in mano, una rosa bordeaux ed un tulipano viola.

-Auguri, Arianna ed Annina.- Ci dice con voce calma e sorriso contagioso seguita poi da tutti gli altri.
-Grazie a tutti!- rispondiamo in coro afferrando i due fiori, uno ciascuno.
-Annina ed Arianna, posso avervi svelto nel mio ufficio? Ho qualcosa da darvi.- interrompe questo momento la signora Schmitt.

Camminiamo fino all'ufficio della donna e chiudiamo la porta alle nostre spalle poggiando i fiori su un comò dei tre presenti. Lei, da un cassetto, tira fuori un pacco solo incartato con della carta beige e legato con del filo di spago.

-Avevo pensato che questi andassero bene per lo spettacolo che ci sarà tra due settimane. Apritelo e, se volete, provateli pure, chiudo anche le tapparelle.- annuncia avvicinando noi il fagotto.
-Ma di cosa si tratta?- domando gentilmente e curiosa.
-Apritelo e vedrete.-

Arianna lascia scartare a me il regalo e, delicatamente, estraggo da esso due vestiti, uno bianco ed uno nero.

Sono uguali di forma: non hanno le spalline e la parte delle spalle, ma hanno i colletti, la gonna è leggermente sotto il ginocchio dietro e a metà coscia davanti mentre la parte dietro dove ci sono le spalle è completamente "nuda".

-Sono bellissimi! Scommetto che quello nero è mio!- azzarda a dire mia sorella.
-Non che ci voglia tanto a capirlo... possiamo?-

Va a chiudere le tapparelle e noi cominciamo a toglierci i vestiti per poi provarlo assieme.

-State benissimo, farete colpo al teatro di Las Vegas. Ora, però, bisogna tornare a cantare, quindi toglieteli, cambiatevi, metteteli negli zaini e andate dai gemelli Gunnarsen che, sicuramente, vi staranno aspettando.-
-Signora Schmitt, lei crede che posso metterlo anche mentre ballo?-
-L’ho scelto apposta per questo, così, dato che è morbido, ti puoi muovere liberamente mentre balli.-

Questa donna è un mito.

♧♧♧

BUON GIORGIO!

Sì, sono ancora viva sebbene siano passati diversi giorni da quando ho aggiornato l'ultima volta, ma il Wi-Fi non ce l'ho sempre.

È il compleanno delle due protagoniste e ricevono diversi regali partendo dalle torte della mamma.

La faccenda dei vestiti non è male, peccato che io non ho una sorella gemella, anzi, non ho nemmeno una sorella...

Per il momento è tutto...

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

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