Le prove sono andate molto bene, le voci dei due ragazzi hanno rafforzato il coro, mentre per la mia adorata sorellina non proprio... almeno ha avuto successo.
-La prossima volta ti costringo a farlo, almeno capirai com'è pulire con il mocio.- dice mia sorella camminando accanto a me.
-E con cosa? Con una pistola della Nerf?-
-Con un coltello.-
-Interessante. Dobbiamo sbrigarci che questa sera abbiamo un appuntamento.-
-E con chi?-
-A volte mi domando se hai un po' di memoria. Che giorno sono nata?-
-Nel mio stesso giorno.-
-Cioè?-
-Il giorno del mio compleanno. Quello che avviene ogni anno dove ci fanno due torte e mentre io mangio tu fai compagnia a Spancer che si sente quasi sempre a disagio perché non gli piacciono le feste.-
-Te la concedo per questa volta, però un giorno mi dirai la data.-Corro ad un andamento leggero fino alla porta di casa seguita da lei che ha il fiatone ed una mano posta sulla parte del ventre dove sta la milza.
-Hei! Sai bene che potrei vomitare un polmone con i tuoi momenti di corsa a modi "devo vincere le olimpiadi". Hai una principiante, non una che ha vinto l'Iron Man.-
-Sai nuotare, la bicicletta non è il tuo forte e la corsa, neanche cinquecento metri sai fare ad una velocità bassa.-
-Almeno so mirare la testa di qualcuno con una pistola o metterlo al tappeto.-Non c'è un giorno in cui ci sfidato e ci punzecchiamo.
Apro la porta d'ingresso ed appoggio lo zaino scolastici in un angolo delle scale.
-Siamo a casa!- urlo per farmi sentire.
-Io vado a prepararmi, mi metto sotto che il mio obiettivo è quello di far quasi cadere il sacco da boxe.- mi dice mia sorella salendo le scale diretta verso camera sua.Io vado svelto in salotto per vedere se ci fosse qualcosa di intrigante da vedere, ma nulla.
-Ciao sorellina! Ti va di fare una partita a scacchi?- domanda alle mie spalle Spancer, l'unico a cui piace giocare a questo gioco oltre a me.
-Va bene, tanto al momento non ho niente da fare.-Bisogna notare che ho quasi più passioni in comune con mio fratello che con la mia sorella gemella. Lei è capace di far cadere il re al primo spostamento (cioè significa abbattere il re, arrendersi). Io vado a correre spesso con lui, lei, come avete notato prima, mi sverrebbe in mezzo alla strada dopo neanche un minuto a passo lento. Io non sono brava a mirare e a sparare e non so neanche picchiare, lei fa tiro al bersaglio e boxe.
Passiamo molto tempo a giocare spostando le pedine abbastanza rapidamente finché, come sempre, Spancer non dice la fatidica frase.
-Scacco matto. Devo ammettere che sei migliorata un sacco dall'ultima volta. Arriverà il giorno in cui mi farai scacco matto.- dice lui allungando la mano, in segno di ringraziamento.
-Lo spero beh, questa è l'ennesima volta che vinci. Comunque mi chiedevo se ti andava bene andare a correre per un po', poi torniamo e ceniamo.-
-Ottimo, vai a prepararti, ti aspetto all'entrata.-Mi dirigo in camera mia passando davanti a quella di mia sorella, tutta scura e tenebrosa. Pareti blu scure, tende nere, armadio grigio opaco con uno specchio e lenzuola pure loro nere. Camera mia invece è solare, nel senso che è luminosa. Ha due pareti bianche ed una sola arancione, la quarta non si vede perché è interamente coperta dal mio armadio anch'esso bianco lucido con uno specchio. Le lenzuola sono gialle ed ho persino un tappeto arancione come il resto delle decorazioni.
Apro l'armadio scorrevole e tiro fuori dei calzoncini da running ed un top sportivo, mi cambio rapidamente e lego i capelli in una coda.
Voglio tagliarmeli, a momenti li uso al posto della carta igienica.
-Perdonami. Andiamo?- mi scuso con mio fratello.
-Su, iniziamo!-Usciamo di casa e prendiamo a correre uno affianco all'altro per tutta la durata del tempo e, mentre lo facciamo, parliamo di cose scientifiche, cose adatte ad una mente come quella di Spancer.
-E te, invece? Com'è andata oggi?- domanda infine dopo avermi parlato del funzionamento degli algoritmi.
-Beh, ho fatto un compito in classe di matematica più che soddisfacente e a scuola non è successo nient'altro di interessante. Quanto riguarda il coro, si sono aggiunti due ragazzi, sono fella Norvegia, ma abitano qui da alcuni anni. E poi è capitato che Arianna ha dovuto pulire tutte le sale prove.-
-Cos'ha combinato per aver fatto arrabbiare la signora Schimtt?-
-Origliava.-Continuiamo finché mi scontro con una persona, ma di questo non se ne accorge lui e prosegue. Io intanto cerco di rialzarmi, ma ho qualcuno addosso.
-Mi scusi, stavo parlando con mio fratello ed ero concentrata su quello che mi stava dicendo...- mi scuso con la persona che subito si alza da me e diventa rossa.
-Ancora tu? Adesso corri pure? Prima in conservatorio e adesso in mezzo alla strada ti devo incontrare.- risponde sgarbato lui: alto, biondo, capelli corti di lato ed un ciuffo in avanti ed occhi scuri come la pece.
-Hei! Ma tu sei uno dei due nuovi arrivati! Sii un po' gentile, non arriverai da nessuna parte con le tue parole aggressive.-
-La mia meta al momento è quella di arrivare a casa senza altri intoppi, dunque levati dal mio percorso.- e mi spinge via passando frettoloso.
-Te la stai prendendo con la persona sbagliata! Io non ti ho fatto niente di male!-Raggiungo rapidamente Spancer e sto muta fino a casa.
-Hai capito? Secondo me lei deve diminuire leggermente col suo essere curiosa.- conclude lui arrivando alla porta.
-Ora sì, mi sono scontrata con uno dei due norvegesi, quello più antipatico.-
-Oh, bene. Ora una bella doccia non ce la toglie nessuno.-Ci dividiamo, io in stanza mia e lui nella sua. Mi preparo i vestiti di ricambio e vado in bagno a lavarmi sotto l'acqua tiepida e corrente della doccia, poi esco, mi asciugo e scendo a cenare.
-Che cosa si mangia di buono?- domando sedendomi a tavola.
-Una ricetta della nonna: pollo in agrodolce.- risponde mia madre appoggiando la padella calda su un tagliere.Iniziamo a mangiare tutti assieme e a discutere sulle faccende capitate oggi.
-Ari, ti ricordi i due nuovi coristi? Ecco, uno dei due mi è venuto addosso e mi ha dato la colpa perché stavo facendo la sua strada al contrario.-
-Beh, se qualcuno cammina sulla mia strada gli tiro un pugno. È la mia strada, gli altri non ci possono camminare.-Parlare con lei di questo genere di cose si arriva semrpe nello stesso vicolo cieco.
Appena finiamo di mangiare il tutto, sprechiamo io tavolo e ci prepariamo per uscire, sia io, sia Ari.
Il campanello di casa iniziano a suonare ed io vado ad aprire la porta ritrovandomi davanti ad una persona che riconosco subito.
-Ciao, Cira!-
♧♧♧
BUON GIORGIO!
Ecco un nuovo capitolo dove capitano diverse cose come lo scacchi, le differenze gemellari e gli scontri, quelli fisici.
New entry: Cira Morgan!
Lei sarà tutta da scoprire lungo la durata della storia, al momento sapete che si chiama così.
Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!
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Listen To My Music And Dance //M.G.//
Teen FictionLas Vegas, una città assai luminosa che ospita questi ragazzi dubbiosi sui loro sentimenti. Un gruppetto di ragazzi formato da due coppie di gemelli che si incontrano in una sala prove di un coro dove tutto inizia...