Twenty-five

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Lo stesso medesimo palco, ma più vuoto in quanto c'è l'assenza del pianoforte.

Le luci sono completamente spente e ci siamo io e Martinus al centro del nostro spazio a guardarci negli occhi.

Appena la musica parte, due luci si accendono colpendo in pieno le nostre teste che cominciano a girare assieme ad i nostri corpi.

Componiano tutti i passi a ritmo e, sul finale, quando ci prendiamo per le mani e ci avviciniamo l'uno all'altra, i nostri nasi si sfiorano ed i nostri respiri si mischiano tra loro.

-Bacio! Bacio! Bacio!- continuano ad esordire gli altri da dietro le quinte non facendosi sentire perlomeno dal pubblico che ancora applaude.

Ci sciogliamo da quella posizione e, tenendomi sempre per mano, mi porta più in avanti facendo inchinare entrambi, poi usciamo di scena facendo passare oltre le tende la signora Morgan.

-Volevamo che finalmente scoccasse la scintilla.- commenta Edward a petto nudo come tutti gli altri ragazzi del gruppo di Hip Hop.
-Prima chiedi di uscire a Bella, poi ne riparliamo.- commenta secco Tinus spostandosi nel suo camerino.

La faccia di Edward si fa più bianca del solito e Bella, una delle ballerine, arrossisce giustamente.

-Ci vado a parlare io, voi andate e ballate come non avete mai fatto prima.- dico loro battendo le mani a tutti.

Mentre loro scompaiono dietro alle tende, io entro senza bussare nel camerino dove trovo con le mani sulle tempie il biondo.

-Ti sei reso conto che ti sei infuriato per una baggianata?- domando avvicinandomi a lui.
-Ne sono al corrente, grazie. È solo che... io quel bacio lo volevo... con tutto me stesso. Però non sapevo se tu avresti voluto perché non so quello che senti ed ho anche un po' paura di una negazione, ma non volevo il pubblico. Per me, in quel momento, eravamo solo io e te in tutto quello spazio immenso. Io e te.-

Per farlo stare zitto, gli lascio un bacio sulla guancia facendolo rimanere di stucco e notando un rossore crescente sulle sue goti.

-Senti qua, ad alcune cose tu non devi dare minimamente retta, altrimenti come ho resistito quindici anni e qualche mese senza arrabbiarmi? Soprattutto con mia sorella. Io lascio perdere i commenti che non mi interessano e tengo impressi nella mente quelli che mi piacciono di più, come per esempio mi hai detto che sto benissimo con questo vestito, cosa a cui io non credo. Inoltre sono adolescenti come noi, dunque hanno gli ormoni a mille, è normale che vogliono quello ed i baci tra le coppie che loro preferiscono.-
-Lo spettacolo ti rende più teatrale o sbaglio?- Sorride portandosi le mani lungo i fianchi.
-Almeno ho il talento di farti venire il sorriso dopo un'arrabbiatura!-

Allungo la mia mano verso di lui, ma lui torce il naso, come al nostro primo incontro.

-Arrangiati, allora. Stronzo.- ed esco dal camerino ridendo sotto i baffi.
-No! Scusa, non volevo offenderti! Ti prego, chiedo umilmente perdono, o mia signora!- si inginocchia pregando a mani unite.
-Te la sei cercata, ora vedi come rimediare ai tuoi errori.-
-So che stai ridendo, non farmi fare queste figure poco professionali.-
-Uffa, non riesco ad arrabbiarmi seriamente... hai vinto tu, allora.-

Mi avvicino sempre di più ai tendoni delle quinte e sbircio la coreografia dei miei amici. Noto che ci sono degli sguardi di sfuggita da parte di Edward e Bella: che carini che sono, proprio come Cira e Jacob e mia sorella e Maci.

-Sono proprio bravi.- si complimenta Cira accostata a me.
-Dici a tutti o a Jacob?-

Comincia a balbettare in modo frenetico e senza controllarsi diventando quasi bordeaux.

Listen To My Music And Dance //M.G.//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora