Thirty-four

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-E col potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie. Ora può baciare la sposa.- dichiara il parroco della chiesa in cui sono.

Il bacio non dura chissà quanto, ma è pieno di amore e gioia e non importa la durata.

Se ve lo state chiedendo, no. Quella che si sposa non sono io e nemmeno mia sorella. Lei è la persona più arrabbiata in questa chiesa, sebbene il giorno di felicità, per due motivi: nostra madre si è risposata con lo stesso uomo che ha lasciato sedici anni fa ed è vestita completamente di rosa. Un rosa salmone.

All'inizio volevo immortalare il momento di lei col suo abito, ma ho pensato che avrei ricevuto le foto dal fotografo e dunque da uno che le immagini le sa scattare in modo perfetto a mio punto di vista.

Mia madre e mio padre percorrono la navata fino alle scale esterne ed entrano su una macchina anni ottanta per poi dirigersi verso est dove si trova il ristorante dove mangeremo per la sera.

-Bimba, dovresti mettere più spesso vestiti di questo colore; risaltano all'occhio le tue labbra!- sussurra all'orecchio della mora Marcus, anche lui presente per la cerimonia.
-Sembro un confetto, credo dunque che abbia ragione io. Appena arriverò a casa, lo toglierò e lo abbandonerò nell'angolo più remoto del mio armadio.-
-Pensa solo che al tuo matrimonio ti vestirai di bianco e non potrai farlo di nero.-
-Accidenti! Però nostra madre deve essere una santa per poter sposare di nuovo colui che per lei non c'è stato.-

Squoto il capo ridendo sotto i baffi e prendendo a braccetto mia sorella portandola leggermente più distante dai due gemelli.

-Ti voglio ricordare che si è fatta perdonare mamma, non papà. È stata lei a cacciarlo, non lui ad andarsene.-
-Comunque sia!-

Ci spostiamo in macchina, accompagnati da Spancer, fino al ristorante dove si terrà la cena conclusiva della cerimonia.

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È arrivato il momento del discorso delle persone più care e vicine agli sposi e tocca a me parlare assieme a mia sorella, ma so già che devo parlare solo io per non far intendere cose non vere da parte di Ari.

-Beh, forse non tutti mi conoscono, ma sono la figlia dei due sposi e in questo momento mi sento agitata come se stessi in piedi per la prima volta sul palco ad esibirmi. Comunque sia, siamo qui per augurare il meglio per i miei genitori, non per parlare di come mi senta io. Dunque, inizierei col dire che mia madre, da quando sono piccola, veniva chiamata pazza ed i vicini la volevano portare in una clinica psichiatrica, ma loro non la conoscevano per niente e non sapevano il vero motivo del suo essere. Per quanto riguarda mio padre so ben poco. La prima volta che l'ho visto non me lo ricordo, ma so che è scomparso per un bel po' di tempo e non sto qui a rimarcare il perché di questa sparizione. Cosa dire d'altro, questa coppia si è sempre amata e sostenuta a vicenda, altrimenti mio padre non avrebbe contribuito al mantenimento della casa, e questo sicuramente è una cosa positiva. Ora vorrei concludere dicendo che non c'è una vera e propria ragione per cui si amano le persone che ci circondano, lo si fa inconsciamente e basta. È come quando ti arriva il sole negli occhi. Ti viene spontaneo chiuderli, no? La stessa cosa vale per questo sentimento; non c'è cura e non c'è un perché. Detto questo, auguro ai miei genitori il meglio e propongo un brindisi in onore non a loro, ma all'amore che provano l'un l'altro. A voi!-

Poso il microfono sulla sedia bianca dietro di me e ritorno al mio tavolo prendendo un sorso di champagne dal mio bicchiere.

-Parole sante, lovely.- mi prende per mano Tinus al mio fianco sinistro.
-Grazie, Tin.-

Dopo il taglio della torta nuziale, di consueto, c'è anche il lancio del bouquet. Infatti, mia madre si posiziona con la schiena rivolta verso tutte le ragazze che partecipano alla tradizione di cui anch'io, mia sorella e Cira che si è intrufolarsi alla festa per nostro inviti personale assieme a Jacob, il suo ragazzo.

Il mazzo di fiori rotea su sé stesso fino ad arrivare tra le mani di Arianna quale ci rimane leggermente di stucco. Secondo il mito del bouquet, chi lo afferra sarà il prossimo in matrimonio, ma io e mia sorella abbiamo solo sedici anni. Ciò sta a dire che nessuno dei presenti si sposerà finché non lo farà lei?

-Ci mancava solo che dovessi ballare un lento e siamo a posto tra il bouquet della sposa e l'abito a confetto rosa porcellino.- borbotta poco felice appoggiando il mazzo sul tavolo accanto al piattino sporco del dessert.

In quel instante parte una canzone dal ritmo decisamente non veloce e Marcus entra subito in azione chiedendo la mano della fanciulla.

-Lo fai apposta, non è così, Maci?- domanda lei girando gli occhi.
-Può darsi, ma è anche possibile che in tutti questi mesi che stiamo assieme non abbiamo mai ballato un lento. Mi concede?-

Si allontanano verso il centro della pista e, uno tra le braccia dell'altro, fanno dei movimenti simili ai passi dei pinguini.

-E che ne pensi? Vogliamo ballare pure noi?- mi propone il mio ragazzo.
-E perché no? Ci sta come idea, tanto per non essere banali, sia chiaro.-

Mi prende per mano, ma non mi porta in pista, bensì fuori dove la musica è poco udibile, dove nessuno può sentirci e dove siamo solo noi due sotto un cielo stellato.

-Io voglio che il mio matrimonio sia semplice, senza ristoranti costosi e senza la confusione di gente su gente che magari non mi conosce neanche.- annuncio tra le braccia possenti del biondo.
-Beh, sarà difficile, signorina Reid, perché sono qui per farle un'offerta, anzi, per farvi un'offerta. Posso interrompervi?- domanda qualcuno alle nostre spalle.

Ci voltiamo entrambi notando un omone in giacca e cravatta osservarci da capo a piedi per poi notare meglio che in realtà si tratta di Ed Sheeran, uno dei più famosi personaggi della discografia musicale.

-Oh! Si figuri!- esclama Tinus mantenendo un sorriso leggermente sforzato.
-Ecco la mia proposta: che ne dite di lavorare part time da me come cantanti delle vostre canzoni? Ne ho sentite parecchie e spaccate di brutto voi due, se poi volete possiamo aggiungere anche una sala di ballo per le prove di Hip Hop. Che ne dite?-

Giro il capo per vedere l'espressione di Martinus, ma anche lui volta il capo per vedere la mia.

Prendo in mano la situazione e parlo per entrambi.

-Questa decisione la dobbiamo prendere con i nostri genitori, quindi dovrà attendere un po' di tempo a meno che lei non entra ed aspetta che noi parliamo con i nostri cari.- esprimo indicando il luogo della festa.
-Aspetterò pure qui che escano per parlarne in privato con me.-
-Problema: i miei non possono lasciare la festa in quanto essa è per loro.-
-Non chieda altro ed entra, signor Sheeran.- dice Tinus indicandogli la porta finestra per entrare.

Senza aggiungere altro, si avvia verso il cuore della cerimonia mentre io e Tinus ci dividiamo per cercare i nostri cari.

I presenti si fermano alla vista dell'uomo dai capelli rossicci forse perché la sua casa discografica è la più famosa dello stato.

-Mamma, papà, lui è Ed Sheeran e ha una proposta da dirvi e voi dovete solo decidere se lasciarmelo fare o meno.-

Nel mentre che spieghiamo ai miei le intenzioni dell'uomo con me e Tinus, lui ci raggiunge con i suoi.

-Dunque, qual è la vostra decisione?- domanda il signor Sheeran.
-Beh, vede...-

♧♧♧

BUON GIORGIO!

Odiatemi quanto volete, ma sappiate che il prossimo dovrebbe essere l'ultimo capitolo, poi però ci saranno degli extra come sempre.

I signori Reid di nuovo Uniti in matrimonio ed Arianna con un vestito rosa.

Poi non potevo non mettere Ed Sheeran. Nel senso, già gli rubo le canzoni, metterlo come direttore di una casa discografica era il minimo per lui.

Per quanto riguarda il resto, la maggior parte delle parole erano del discorso hahah

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

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