Twenty-three

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Una forchetta, un piattino ed una fetta abbondante di torta. Ecco come rendere felice mia sorella.

-Mamma, dopo cena esco, voglio andare al centro da sola per un po' di svago mio. A te andrebbe?- domando dopo aver mangiato il primo boccone della mia fetta di torta.
-A me puzza di Tinus.- commenta con la bocca piena Ari.
-Pensa a quello che vuoi.- tanto è così!
-Basta che non fai troppo tardi dato che domani avete ancora scuola.- risponde mia madre sorridendo.
-Ma certo! Grazie mille!-

Finisco la mia fetta e salgo al piano superiore, ma la mia gemella, prima che entrassi in camera mia, mi spinge dentro la sua chiudendo la porta a chiave.

-Ho due cose da dirti. La prima è che non ti credo: scommetto che questa sera esci con Mister Spray. La seconda è che ti odio, ma ti amo perché stare tra le sue braccia è stato meraviglioso e spero di averle attorno a me di nuovo e presto.- dice mostrandomi le dita ogni volta che pronunciava i numeri.
-Uh! Ragazza innamorata! Sarà la volta in cui ti addolcisci?-
-Ma cosa vai a dire, scema! Ma che sei cogliona? È solo una piccola cotta, niente di più.-
-Ci ho provato... va beh, comunque hai ragione sul fatto che esco con lui, ma non volevo che mamma mi facesse il terzo grado.-
-Te lo farò io al ritorno. Oggi a chi tocca la tavola?-

###

Sono uscita di casa e sono appena fuori dalla porta per il semplice fatto che se lui suonasse alla porta, mia madre capirebbe tutto.

-E io che speravo di sentire per la prima volta il suono della campanella di casa tua...- commenta qualcuno alle mie spalle dato che sto guardando la targhetta attaccata accanto al campanello di casa.
-Mi dispiace, ma non ho detto a mia madre che sarei uscita con un ragazzo per le mie motivazioni. Hai portato lo skateboard? Non vai già abbastanza veloce date le gambe chilometriche?-
-Ho saputo da tua sorella, una delle tante volte in cui ci siamo visti mentre dipingevamo i muri, che tu non sai andarci, dunque oggi sarò il tuo maestro.-
-Non so andare su quel coso e sinceramente ho paura di di salirci.-
-Ci sono io che ti tengo le mani. Salga sulla carrozza!-
-Le carrozze sono più sicure... e se andassimo al parco? Non si sa mai che mia madre diventi una stalker.-

Ci spostiamo verso non so quale direzione, so solo che prendiamo la strada di destra, la solita strada che porta al parco.

-Bene, se vuoi già tenerti a me, fai pure.- annuncia non appena ci troviamo sul sentiero del parchetto.

Mi aggrappo alle sue braccia e salgo sembrando più goffa del solito e, tenendomi sempre a lui, rimango in equilibrio.

-Siamo già a buon punto perché secondo me riusciresti a stare così anche senza tenerti. Allora, le cose sono facili, bisogna stare con le punte dei piedi rivolte verso la direzione in cui si vuole viaggiare.-
-Giuro che, se non mi tieni, ti picchio.-

Mi giro perdendo per un momento l'equilibrio, ma lui mi ha tenuta per tutto il tempo.

-Molto bene, ora mi metto davanti a te e devi spingere prima verso un lato, poi verso l'altro.-
-A cosa serve, scusa?-
-Per curvare, dato che non ci sono dei volanti per girare le ruote e queste non si girano.-

Faccio come mi ha detto e vedo la tavola pendere da un lato e poi dall'altro.

-Ottimo! Ora io ti terrò per mano, sarò sempre al tuo fianco, ma tu devi provare a spingerti con la gamba destra.-
-Se dovessi morire, di a mia madre che le ho voluto bene, a mia sorella che la invidiavo e a mio fratello che andrà in avanti bene e diventerà importante.-
-Ma smettila, ti corro dietro se necessario.-
-Rassicurante...-

Mi do una leggera spinta e le ruote cominciano a girare spostandomi in avanti.

-Bene, ora prova a pendere col peso verso sinistra.-

Oddio! Sto andando su uno skate e non mi sto uccidendo, o non ancora perlomeno.

-Stai andando alla grande! Manca solo l'ultimo passaggio.-
-Quale?-
-Questo.- e molla la mia mano lasciandomi andare avanti da sola.

Continuo a rimanere rigida sulla tavola, ma non guardo indietro, altrimenti cadrei, ne sono certa.

-Continua così! Occhio alle persone però!-
-E tu occhio alla mia salute! Vedo già che andrò addosso ad un albero.-

Mi corre dietro aumentando il passo di corsa verso la fine e mi mette attorno ai fianchi le sue braccia e mi prende su di peso lasciando andare in avanti il mezzo e facendolo sbattere contro un albero.

-Grazie al cielo che lo sapevo e che tu eri pronto a prendermi.- parlo con l'affanno.
-Mi merito un bacio qui!- e pone la sua guancia sinistra.

Sinceramente glielo darei anche da un'altra parte, ma iniziamo con calma.

-Sei un approfittatore.- annuncio dopo aver tolto le mie labbra dalla superficie del suo viso.
-Mi pare anche una cosa giusta. Ti ho salvato la faccia, d'altronde. Andiamo da Marcus e ti offro il gelato.-
-Ma mi sono portata dietro il borsellino apposta!-
-Sono un cavaliere e pago io. Tanto ci sarà anche mia madre con lui e sicuramente dirà che offre la casa.-
-Fai così con tutte le ragazze con cui esci?-
-Sì, con tutte.-

Mi viene un senso di nausea alle sue parole e lui, notandolo, pronuncia ancora qualcosa.

-Con tutte dato che sei la prima con cui esco.-

Se ci fosse stata mia sorella, di sicuro lei avrebbe detto "Sei pateticamente diabetico..." ed effettivamente lo è, ma a me va bene così, mi piacciono i tipi dolci, sebbene lui sia comunque un po' stronzo ed acido.

-Andiamo, lascio là anche la tavola, così che nessuno si faccia male.-
-Ha, ha. Sei simpatico come mai prima d'ora...-

Si stacca dall'abbraccio e mi mostra la mano prendendo con l'altra lo skateboard. La afferro incrociando le dita e partiamo verso la gelateria Norge.

-Allora, scommetto che hai già dato un bacio. Posso sapere il nome del fortunato che ha avuto l'onore?- domanda dopo qualche istante di puro silenzio.
-Beh, non ti conviene scommettere perché non ho mai dato un bacio a nessuno.-
-Sai che non ti credo?-
-Non credermi, ma non ho nemmeno mai avuto un ragazzo, forse il fidanzatino all'asilo.-
-Sei seria? Non sei mai stata con nessuno?-
-Non dirmi che tu sei stato solo con Cira. Il lago è proprio accanto a te, non mi ci vuole tanto a buttartici dentro.-
-Allora mi metto di là.-
-Tra l'altro, perché ti sei messa con Cira?-
-Un giorno te lo dirò, ma non oggi.-
-Come uccidere una ragazza curiosa...-

Andiamo svelto in gelateria a prendere un gelato a testa e, appena finito, ci sediamo su una panchina.

Ora che ci penso, stiamo mangiando un fottuto gelato a novembre...

Comunque sia, mi metto con la gamba destra sulla sinistra mentre lui si sdraia con la testa su di esse.

-Comodo?- domando ridendo leggermente.
-Potrei dormire, ma so che se lo facessi, tu non avresti le forze per portarmi a casa. Inoltre non ho sonno, dunque non posso. Sai che rimarrei qui per sempre ad ammirare le stelle?-
-Non male come idea, però domani hai scuola e credo che un letto con tanto di piumone caldo e cuscino sia meglio di una panchina in legno all'aperto.-
-Già. Ho visto una stella cadente! Esprimiamo un desiderio assieme!-

Stringiamo i mignoli assieme e stringiamo gli occhi per poi pensare a qualcosa da far esaudire.

"Voglio che questo sogno non finisca."

♧♧♧

BUON GIORGIO!

Ebbene, sono sempre viva e oggi mi sento in vena di postare anche l'altro che è già pronto.

Arianna ha una crush per Marcus (e chi non ce l'ha?)

Poi, Annina impara, prendiamo la cosa con le pinse, ad andare sullo skate.

E credo che questo riassume tutto...

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

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