Nine

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Pov's Arianna

Oggi è la prima giornata che vado al poligono e devo dire che per mia fortuna sono nata e cresciuta qua, altrimenti mi sarei persa in qualche viuzza.

Abbasso la maniglia del piccolo, anzi, medio edificio è mi avvicino ad una donna seduta composta dietro ad una scrivania.

Ma non ha mal di schiena a stare così?

-Buon giorno! Come posso esser le utile?- domanda cortesemente.

Madonna santa, troppo gentile per i miei gusti. È peggio di mia sorella e ce ne vuole!

-Ehm, vorrei iscrivermi qui per poter migliorare la mia mira con la pistola. Sa, non si sa mai chi si possa incontrare in giro.- Appoggio il mio avambraccio sulla superficie fredda del banco.
-Deve compilare e firmare questo modulo e la prossima volta portare una cifra di cinquanta dollari.- annuncia avvicinandomi un foglio ed una penna.

Afferro entrambi per poi compilare e firmare il foglio.

-Ora venga con me, le mostro un po' com'è diviso l'edificio.-

Mi fa fare il tour di tutte le sale di questo luogo e poi mi lascia entrare in una di queste dove c'è già un ragazzo col paraorecchie ed una pistola di precisione in mano.

-Bene, ora le lascio provare qui questo bel gioiellino. A più tardi!- e mi consegna una pistola identica a quella del ragazzo.

Mi affianco a lui, mi metto le cuffie alle orecchie e prendo la mira verso il tabellone colpendo il centro al primo colpo.

-Hai una buona mira, ragazza.- Apre bocca il biondo.
-Mi chiamo Arianna e lo so, sono cresciuta sparando. Tu chi diamine sei?- rispondo concentrata ancora sul bersaglio.
-Tu mi conosci, sono uno dei due Gunnarsen del coro, quello che è andato al ballo con tua sorella. Sono anche quello che tu ritieni il troppo diabetico nei confronti di tua sorella, ma in realtà cerco solo di stare simpatico a quella che posso immaginare come migliore amica. Secondo me tu sei un po' com'è mio fratello: arrogante, stronza, un colonnello, ma, sotto sotto, se ti apri leggermente con qualcuno, riesci anche ad essere una brava persona nei confronti di essa. Dunque, la mia decisione è quella di aprirti un po', che ne pensi?- domanda il nordico accanto a me.
-Penso che primo, odio quando la gente mi chiede di essere quello che non voglio essere perché sono fatta così e non voglio cambiare e secondo, deduco che uno di questi impiantato nella tua gamba sinistra faccia piuttosto male. Dunque, stai zitto prima che spari accidentalmente sulla tua gamba usando come scusa il fatto che mi deconcentravi con delle frasi inadeguate al momento e mi è partito il dito sul grilletto.- ribatto cercando di prendere la mira, nuovamente, sul tabellone in fondo alla mia corsia.
-Sappi che sono testardo, dunque io ci riuscirò.-

Squoto innumerevoli volte la testa e riprendo a colpire il bersaglio sempre nello stesso punto. Poi esco dalla sala fermandomi all'uscio.

-Se hai intenzione di conoscermi, dovrai avere una pazienza tale da riuscire a sopportare persino il fuoco sulle mani o una pallottola nel piede.- pronuncio parola per parola al ragazzo prima di andarmene via.
-Sono cresciuto con un fratello che mi tirava i capelli e che mi obbligava a trainarlo con un trattorino tramite un filo. Tu credi che tu riesci a batterlo?-
-Sono la tipica donna che rompe le palle per cinque giorni al mese per il dolore da ciclo e che rompe la minchia per i restanti venti giorni per il pressante periodo preciclo.-

Esco facendo ondeggiare i capelli e lo lascio nella sala si due piedi per poi dirigermi alla porta di ingresso e cominciare a camminare in piena solitudine verso casa, anzi, spingendo la tavola da skateboard per muovermi più rapidamente.

-Sono a casa!- urlo per farmi sentire da tutti.
-Lo sappiamo! Sei un elefante quando apri la porta, quando cammini e con quel coso lo sei ancora di più.- commenta Annina avvicinandosi gradino per gradino.
-Grazie per il complimento, non ce n'era bisogno.-
-La mamma ti vuole, è in cucina che ti aspetta da un'ora buona. Se mi cerchi, sono in camera di Spancer a vedere cosa combina con i suoi esperimenti fisici.- e riprende la sua scalinata fino a bussare alla porta del nostro fratello maggiore per poi varcare la soglia e chiudersi dentro.

A falcate, cercando di essere discretamente femminile per quanto ci riesca, raggiungo la cucina dove mia madre se ne sta seduta con una tazza di tè ormai freddo poggiato su di un sottobicchiere magenta.

-Ciao, mamma. Ho saputo da Annina che mi volevi dire qualcosa che potrebbe essere urgente.- Inizio la conversazione sedendomi in faccia a colei che si è occupata di me per tutta la mia vita.
-Ciao, piccola. Avevo bisogno di parlarti un attimo di una faccenda che in questo periodo si ripete parecchio. Sei spesso troppo tempo fuori da sola e mi chiedo se per caso c'entra un ragazzo, magari il tuo fidanzato di cui non vuoi parlarmi perché hai paura che spifferi tutto in giro.- dice mia madre lentamente afferrando il manico della tazza e portandosela alla bocca per sorseggiarlo.
-Mamma, sai benissimo che io con i ragazzi vado d'accordo, ma non quel accordo che credi tu. Io sono in piena armonia con loro per il semplice fatto che io mi faccio rispettare a modo mio, poi concludiamo con degli accordi e diventiamo amici, tutto qui. Infine, non sono piccola.-
-So che non sei piccola, ma do del piccolo anche a Spancer come ad Annina. Comunque ti ho fatto questa domanda perché stai molto tempo fuori e Annina mi ha raccontato che vai piuttosto d'accordo con un certo Topus Gunnarsen, dunque ho avuto dei sospetti.-
-Annina parla fin troppo con te e poi io e lui non parliamo quasi mai, è lei che cerca di parlare con tutti per sembrare simpatica e per aver più amicizie. Ora vado in camera mia, ho voglia di stare nel mio spazio per qualche minuto se non qualche ora.- annuncio come conclusione per poi alzarmi e andarmene in camera mia per stendermi e riflettere su alcune faccende.

♧♧♧

BUON GIORGIO!

Perdonatemi già in partenza.

1. Ho pubblicato solo adesso perché non avevo le parole giuste per continuare il capitolo e mi sono bloccata parecchie volte
2. Il capitolo è il più corto che abbia mai scritto, proprio per il fatto che non avevo parole adatte da applicare al capitolo

Comunque, non so se ve lo aspettavate, ma Marcus da maneggiare le armi da fuoco

Arianna discute un po' con la madre per via di Topus Gunnarsen

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

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