Il coro è finito e subito prendo il borsone sportivo per dirigermi alla scuola di danza, ma qualcuno mi afferra la manica della felpa celeste per attirare la mia attenzione: mia madre.
-Sei stato bravo oggi, spero che sei così sempre.- mi sussurra guardandomi gentilmente.
-Mamma, devo muovermi, altrimenti arrivo in ritardo per la lezione e la mia partner mi sgrida.-
-Uh! La tua partner? Come si chiama? Da dove viene? Ti comporti bene con lei? Ti piace? Com'è fatta?-
-Non ho il tempo per il terzo grado. A stasera!- e scappo via di corsa per evitare altre domande del genere.Mentre scappo dalla donna, mi scontro con una ragazza e le cado addosso. Mi appoggio sugli avambracci per non schiacciarla.
-Oddio, mi dispiace così tanto! Spero che non ti abbia fatto male.- mi scuso alzandomi ed aiutando la fanciulla. Ma cosa mi succede? Io non sono così!
-Tranquillo, Gunnarsen, io sto bene. Piuttosto, cosa diamine ti succede? Stai diventando gentile con me e non è credibilmente normale. Sto dormendo per caso?- scherza lei afferrando la mano che le sto porgendo: Annina Reid.
-No, sto solo recitando la mia parte davanti a mia madre.-
-Ma lei non c'è adesso, eppure ti sei scusato con me e mi hai aiutato a rialzarmi.- subito mi appoggia una mano sulla fronte, poi dietro il coppino. -No, non hai nemmeno la febbre.-Mi posso sciogliere al suo tocco, soprattutto ora che ha la mano sul retro del mio collo.
Con la coda dell'occhio noto dietro ad un edificio mia madre osservarci da lontano.
-Già, mia madre non è dietro l'angolo, no, no.- commento sorridendo.
-Ah, ottimo. Andiamo prima che facciamo tardi.-Ci mettiamo a camminare uno affianco all'altro fino alla porta principale dove io abbasso la maniglia e la faccio entrare per prima.
-Rimarrai pur sempre il mio mistero più oscuro.-
-Ne sono al corrente, è la terza volta che lo ripeti. Tra due minuti nella nostra saletta con il libretto dei passi ed il telefono per la musica.-Ci separiamo ed io entro nello spogliatoio maschile dove ci sono a petto nudo Jacob ed il suo amico di cui non mi ricordo nemmeno il nome.
-Credo che si stia creando un po' di gossip tra te e la Reid, o sbaglio?- domanda Jacob sorridendo per poi afferrare la sua maglietta mentre poggio la mia sacca sulla panca in legno di betulla.
-Niente di che, era una messa in scena per far credere a mia madre che io sia quello che non sono e che io vada d'accordo con lei.-
-Vi ho spiato qualche volta mentre ballavate.- comincia l'altro ragazzo avvicinandosi completamente vestito, -Non si direbbe una messa in scena quella che avete fatto qui fuori: occhiatine, sorrisetti e silenzio imbarazzante, tutto così fottutamente romantico. Inoltre tua madre non c'è, avremmo visto già una donna bionda simile a te che pascola tra le sale di prova.-
-Mia madre è peggio di Harry Potter col mantello dell'invisibilità, giuro.-
-Buono a sapersi, ora sbrigati che hai meno di un minuto per essere fuori pronto nella sala con la Reid, soli, solini, soletti.-Squoto la testa senza pensare che in realtà quella nostra solitudine mi piace. Siamo solo io e lei, la musica ed i passi da memorizzare per far uscire questo balletto una bellezza di coordinazione di coppia.
-Martinus Gunnarsen! Lei è in ritardo di un minuto e quarantasette secondi.- annuncia la bionda non appena raggiungo la sala con gli specchi.
-Mi hanno fermato per parlare di alcune faccende Jack ed il suo compare che non so come si chiami.-
-Edward. Su! Dobbiamo iniziare se vogliamo impararla a memoria entro questa sera.- e mi pone il blocknotes dell'ultima volta.Leggo attentamente le parole e le azioni che devo poi mettere in pratica finché leggo una frase semplice, ma che mi blocca leggermente il respiro.
-Io dovrei provocarti? Ma stai scherzando per caso?- esclamo rosso in volto dalla vergogna.
-Lo devo fare anch'io, almeno siamo pari con le faccende. Vogliamo iniziare?-Questa ragazza vuole farmi morire di vergogna con questa coreografia.
E forse morire anche in un altro senso, ma ora non ci importa.
Ci riscaldiamo con dei passi semplici, poi con un telecomando accende la musica e noi cominciamo a ballare. Proviamo anche le parti nuove e riusciamo persino ad arrivare alla fine.
-Non sono mai stata così vicina ad una persona se non alla mia famiglia o alla mia migliore amica, che tra l'altro non vedo da un po'.- sussurra lei con la testa rivolta verso l'alto per via della differenza d'altezza.
-Se per questo non ho mai abbracciato nessuno al di fuori di mio fratello, mia madre e mio padre quando ero piccolo, circa cinque anni.- bisbiglio pure io.
-Tra l'altro ho scoperto che hai anche una sorellina. Come si chiama?-
-Oh, Emma. Beh, è la tipica sorellina che continua a voler giocare con te, ma che tu non dai mai retta perché hai da studiare o hai da imparare il balletto o le canzoni a memoria. E tu invece?-
-Ho un fratello maggiore che ha sostituito mio padre quando ci ha abbandonati. Lui non irrompe molto perché non è come le persone normali. Lui si è laureato in matematica a dodici anni, l'altro giorno in medicina e a sedici anni in filosofia, cosa che mi sono sempre dimenticata di dire a chi vuole sapere delle cose che combina Spancy.-
-Come? Io a dodici anni ero in Norvegia a correre dietro ad una palla col sogno di diventare come Ronaldo.-
-L'importante è che non diventi come Neymar.-Ci sorridiamo e ci lasciamo le mani. Eravamo a pochi centimetri l'un l'altro con le dita incrociate tra di loro e gli sguardi fissi negli occhi dell'altro.
-Vuoi riprovarlo? Abbiamo ancora un'ora buona e poi possiamo andare a vedere cosa combinano di bello gli altri.-
-Ottima idea, magari puoi aiutarli con i passi dato che hai composto una coreografia da sola.-Mi fa male stare del tempo con lei. Mi rende gentile e questo non va affatto bene. Io ho ancora bisogno di vederla arrabbiarsi come mai prima d'ora per conoscerla nella sua vera natura.
-Ah, così vuoi farmi arrabbiare. Non ti conviene, a meno che tu non voglia essere scandalizzato dal mio essere spietato.- parla lei posizionandosi all'incirca in mezzo alla sala.
Mi tappo la bocca con entrambe le mani ed arrossisco notevolmente.
-Ho parlato ad alta voce e non me ne sono accorto?- domando tenendo sempre entrambi gli arti premuti sulle mie labbra.
-Esattamente. Io ti faccio male, dunque muoviti a venire che almeno passiamo meno tempo insieme e tu riprendi ad essere lo stronzo di riguardo professionale.- risponde lei con mezzo solco sul viso che scompare non appena fa partire la musica.Madonna, quanto vorrei tirarmi dei pugni fino a farmi tanto male...
♧♧♧
BUON GIORGIO!
Vi chiedo umilmente perdono per il ritardo di qualche ora (dato che il capitolo era già pronto), ma non avevo rete e non potevo postare hahah
Cose strane succedono (ad altrove :) ad Annina e Tinus e se ne accorgono anche Jacob ed Edward.
Hanno finito il balletto e non so se scrivere poi nel prossimo buon Giorgio (sempre se me ne ricordo) i passi.
Se li volete, commentate "Sì" ~>
Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!
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Listen To My Music And Dance //M.G.//
Teen FictionLas Vegas, una città assai luminosa che ospita questi ragazzi dubbiosi sui loro sentimenti. Un gruppetto di ragazzi formato da due coppie di gemelli che si incontrano in una sala prove di un coro dove tutto inizia...