È sabato mattina e dopo esser passato a prendere Liam a casa sua, piombo nell'ufficio di mio padre, sfrecciando davanti alla sua segretaria vent'enne che ci rincorre ticchettando sul parquet.
Spalanco la porta e piazzo le mani sulla scrivania di mio padre che sgrana gli occhi di ghiaccio evidentemente colpito. <<Cosa ci fai qui? Sto lavorando>>, chiede bruscamente.
<<Ti rubo solo cinque minuti e poi sparisco dalla tua vita>>.
Si appoggia contro lo schienale della sedia e incrocia le mani sul vetro del tavolo. <<D'accordo, parla>>, acconsente riluttante.
<<Rivoglio indietro le lettere che ho spedito ad Alexandria e che tu faccia togliere l'ordine restrittivo a suo carico>>.
Si gratta il mento e mi fissa. Apre il cassetto e tira fuori un pacco di lettere. Le allunga sopra al tavolo e quando le afferro non le lascia. <<Farò quello che mi hai chiesto a patto che quest'estate tu venga a lavorare per me>>.
<<Cosa?>>. Questa proprio non me lo aspettavo.
Lascia le lettere. <<Tre mesi e lascerò libera Alexandria>>.
<<Se accetto voglio che la liberi adesso>>, controbatto.
Alza gli occhi al soffitto ma prende il telefono e chiama lo sceriffo che è un suo caro amico. Fa come gli ho chiesto togliendo un peso dal cuore. <Ho fatto la mia parte e mi aspetto che tu onori la tua>>.
<<L'ho sempre fatto>>, dico avviandomi alla porta.
<<Saluta Liv>>. Esco dal suo ufficio sbattendo la porta.
<<Allora?>>, mi chiede Liam.
Alzo le lettere davanti a me. <<Un gioco da ragazzi. Ora devo solo farle avere ad Ale e sperare che cambi idea>>.
<<Hai combinato un bel casino lo sai vero?>>
Annuisco. <<Ne sono consapevole sì, ma la amo e ho deciso di affrontare la cosa>>.
Mi tira una pacca sulla spalla. <<Cazzo era ora>>.
<<Non voglio perderla>>.
<<Non accadrà. Lei non è Micky>>.
Mi abbandono ad un sospiro. <<No, non lo è ma sono terrorizzato>>.
<<Dai andiamo a prepararci. Abbiamo un matrimonio a cui partecipare più tardi>>.
<<Lasciami da Ale>>.
<<Adesso?>>
Mi stringo nelle spalle. <<O adesso o non lo farò mai>>.
Dieci minuti dopo Liam parcheggia la macchina nel vialetto di casa di Alex e riparte lasciandomi solo ad affrontarla. Suono il campanello e aspetto. Ad aprirmi arriva Rose, la mamma di Alex che appena mi vede mi regala un mezzo sorriso.
<<Ryan, ciao>>, dice sorpresa.
<<Ciao Rose. Scusami non volevo piombare qui proprio il giorno del tuo matrimonio. Immagino che tu debba fare molte cose, ma ho bisogno di vedere Alex>>.
<<Non credo sia una buona idea. Sai per via dell'ordine restrittivo>>, spiega con dolcezza.
<<Mio padre l'ha fatto togliere mezz'ora fa. Vengo anche per questo>>.
Mi sorride. <<E' nella sua stanza con le cugine>>, dice facendosi da parte.
<<Grazie>>, dico superandola.
<<Ah, Ryan?>>, mi blocca proprio quando ho fatto il primo passo.
<<Sì?>>, dico girando la testa.
<<Per quel che vale, capisco la scelta che hai fatto ma le persone che ti stanno vicino ne hanno sofferto, Alex per prima. Non riavvicinarti a lei se poi hai intenzione di spezzarla di nuovo. Non lo sopporterebbe>>.
<<Non ho mai voluto farle del male. Amo Ale e sto cercando di rimediare>>.
<<Posso darti un consiglio?>>, chiede avvicinandosi. Annuisco. <<Più tardi se non ti avesse ancora perdonato, invitala a ballare e dille quello che provi per lei>>.
Ridacchio. <<Credo che mi serva molto di più>>.
Si stringe nelle spalle. <<Può darsi ma è un buon inizio>>.
Salgo le scale ripensando alle parole di Rose e quando sono davanti alla porta chiusa di Ale, faccio un respiro profondo, alzo la mano e busso.
STAI LEGGENDO
LEGGIMI IL CUORE
Teen FictionE' il primo giorno dell'ultimo anno di liceo che la vita di Alexandria Hastings va in pezzi. Il ragazzo con cui sta assieme da quasi tre anni, confessa che durante l'estate l'ha tradita. E come se non bastasse, Ryan Cooper, la sua nemesi, e nonché...