39. Ryan

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Mi sistemo il colletto della camicia azzurra con la mano libera, prima di suonare il campanello degli Hastings.

Cristo se sono nervoso.

Ho passato molto tempo con Alex ma ora è tutto diverso. Adesso stiamo assieme sul serio e non so nemmeno se quello che sto facendo sia giusto. Non so proprio che cosa voglia dire essere una coppia. Non credo di averlo mai saputo.

Con Micky è durata troppo poco ed è stata una catastrofe su tutti i fronti e non voglio ripetere l'esperienza con Alex perché lei è arrivata in profondità nel mio cuore.

E voglio dirglielo. Stasera.

La nonna di Alex viene ad aprirmi la porta e mi fa accomodare in salotto dove Hunter sta giocando ai videogiochi. Mi avvicino. <<Ehi, campione. Come va?>>

Mette in pausa il gioco e mi sorride. <<Tutto bene>>, risponde.

<<Ti va una vera sfida un giorno di questi? Te l'avevo promessa>>.

Si illumina di gioia. <<Forte! Mi piacerebbe molto ma credo anche che mia sorella ti voglia tutto per sé>>.

Alex, comparsa ad un certo punto della nostra conversazione, ci osserva divertita. <<Non preoccuparti, Hunter. Lo condivido per qualche ora>>.

Rido. <<Ah, davvero? Hai sentito Hunter? Mamma orsa ci ha dato il suo consenso>>, dico alzando la mano per farmi battere il cinque.

Hunter scoppia a ridere. <<Mamma orsa!>>, ripete.

Alex si avvicina a me e tirandomi per il colletto della camicia, mi trascina verso la porta di casa. Lascia i fiori che le ho portato a sua nonna che sta ridendo e spalanca la porta di casa. <<Ale!>>, la riprendo, fingendomi infastidito.

<<Taci, uomo Alfa. Ti conviene comportarti bene>>.

<<Altrimenti?>>, la sfido.

Si blocca sui gradini di casa sua e mi fissa. <<Tu sai vero che ho un certo potere?>>, insinua ammiccando.

<<Potere?>>, domando perplesso.

<<Sì, di farti fare un bel po' di astinenza e parliamo di mesi>>.

Sbianco. Non se ne parla proprio, cazzo. <<Ok. Hai vinto>>, mi arrendo subito.

Mi bacia una guancia. <<Non avevo dubbi>>, dice continuando a scendere le scale ondeggiando sui tacchi a spillo che mi fanno girare la testa e affluire il sangue molto in basso.

<<Quelle scarpe dovrebbero essere illegali>>, borbotto.

Ride. <<Le ho messe apposta>>.

<<Sì, per farmi morire>>.

Si avvicina e si struscia su di me. <<Può darsi>>, sussurra contro il mio orecchio.

Ok. Ora basta con le provocazioni. Mi muovo velocemente e un secondo dopo è spalmata contro la macchina di Olivie con le mie labbra incollate alle sue in un bacio appassionato, lungo e vorace.

Mi stacco solo per riprendere fiato. <<Sarà una serata molto lunga>>, gemo.

Ride. <<Soffrire un po' ti farà diventare uomo>>.

Gonfio il petto. <<Io sono uomo>>.

Liquida la cosa con un gesto della mano. <<Come no>>.

La fermo per un braccio e la costringo a guardarmi negli occhi. <<Mi stai sfidando per caso, Ale?>>

Scuote la testa con un sorriso stampato sulle labbra. <<No>>.

LEGGIMI IL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora