77. Ryan

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L'appartamento che abbiamo appena visto è perfetto: vista su un parco enorme, vicinato silenzioso, nel condominio accanto vive Braiden. Inoltre è vicino ai nostri campus ed è accogliente. Ad Alex si sono illuminati gli occhi appena abbiamo messo piede dentro. L'abbiamo preso e già firmato il contratto.

La signora dell'agenzia è andata a recuperare le nostre chiavi e la stiamo aspettando al bar all'angolo. Ale non riesce neanche a stare ferma seduta.

<<Sono così felice, Ryan. La casa è perfetta. La sento già nostra>>.

Ricambio il suo sorriso e la tiro a sedere sulle mie ginocchia. <<Piace anche a me. E non dobbiamo pensare all'arredamento>>. Per nostra fortuna era già provvisto di tutti i comfort e i mobili erano nuovi. Non dobbiamo comprare niente.

<<E' una giornata bellissima e perfetta>>.

Affondo una mano fra i suoi capelli e la tiro vicino a me. La bacio piano sulle labbra e sorrido. <<Sì, è proprio una bella giornata>>.

La signora dell'agenzia arriva poco dopo e ci consegna le chiavi dell'appartamento. Finiamo di bere il caffè e poi prendiamo le nostre cose dalla macchina che abbiamo noleggiato.

<<Alex?>>, la sento chiamare da una ragazza.

Lei si gira e inizia a gridare. Appena capisco che cosa sta succedendo alzo gli occhi al cielo azzurro. Hanna, la sua amica e compagna di stanza al College, ci è appena passata accanto e sta stritolando Ale.

<<Ma quando sei tornata? Perché non mi hai scritto?>>, chiede Hanna lasciando andare la sua amica.

Alex si appoggia contro di me e subito la circondo con le braccia. <<Siamo arrivati da un paio d'ore e te l'avrei detto, ma sono stata presa dal trasloco>>.

<<Vivrete qui?>>, domanda guardando in alto, verso il condominio.

Annuisce. <<Sì, è davvero bello>>.

<<I miei vivono alla fine della strada. Perché non venite a cena domani? Ho proprio voglia di passare un po' di tempo con te visto che mi abbandoni>>.

Ale mi guarda ed io annuisco. <<Va bene>>, conferma la mia ragazza.

Hanna la stringe di nuovo in un abbraccio prima di correre via. Mi è sempre piaciuta questa ragazza. Ha sostenuto la mia relazione con Ale anche quando le cose sono andate a rotoli.

Ale prende due valigie e si incammina verso l'ingresso, la seguo subito dietro e chiamiamo l'ascensore che arriva quasi subito emettendo un leggero bip. Saliamo dentro e siamo entrambi emozionati.

Casa nostra.

Suona dannatamente bene. Suona così giusto.

Le porte si aprono e usciamo con i bagagli appresso. Ale si ferma davanti alla porta di legno scuro e tira fuori le chiavi dalla tasca dei pantaloni. Con dita tremanti gira la chiave nella toppa e mi guarda appena spalanca la porta. Ci sorridiamo come due scemi.

Prima che possa fare un solo passo all'interno, la blocco e la prendo in braccio. Lei scoppia a ridere e si aggrappa a me. <<Che cosa fai?>>, chiede divertita.

<<Ti porto dentro come si deve>>, rispondo facendole l'occhiolino.

Mi bacia la guancia e si stringe a me. La deposito sul divano, ma anziché lasciarmi andare mi trascina giù con sé così che le finisco addosso. Mi guarda con una nota di malizia nello sguardo e mi circonda con le gambe. Mi scappa un basso ringhio e la bacio.

Non si fa trovare impreparata e risponde al bacio con la mia stessa intensità. Dio, è così bello. Mi fa sentire completo ed è una sensazione che in vita mia non ho mai provato. Lei mi fa sentire vivo e amato.

LEGGIMI IL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora