37. Ryan

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Mi guardo attorno e quando vedo che non c'è nessuno che ci sta guardando, mi carico Alex sulla spalla e la porto in casa mia, passando per la cucina. <<Ryan!>>, protesta battendo i pugni sulla mia schiena, <<Mettimi giù!>>

Rinsaldo la presa sulle sue cosce e una volta nella mia stanza, la faccio scivolare lungo il mio corpo e trattiene di scatto il respiro. Sente quanto la desidero e le si mozza il respiro.

Allargo le braccia, frustato. <<Prima mi dici che non posso neanche baciarti e poi mi provochi. Dimmi quello che vuoi. Adesso>>, dico alzando un po' la voce.

Mi fissa immobile al centro della mia stanza prima di gettarsi su di me e le sue labbra incontrano le mie, all'inizio dolcemente, poi, appena rispondo al suo bacio, la sua bocca si fa famelica reclamandomi in un modo che spazza via ogni mia resistenza.

La voglio troppo. Sono suo. Perdutamente innamorato.

La mia lingua incontra la sua e la divoro un colpo deciso alla volta, riversando in ogni movimento la voglia che ho di lei. Di riaverla ancora.

Scintille di desiderio guizzano dentro di me e inarco i fianchi verso di lei che mi infila la mano sotto la camicia e mi accarezza il ventre con il palmo. Le sue dita marchiano la mia pelle.

Sono folle di desiderio, voglio sentire la sua pelle nuda scivolare contro la mia. Ne ho bisogno.

Faccio scorrere le mie mani sulle sue cosce e le sollevo il vestito sui fianchi per poi sfilarglielo dalla testa. Mi fermo a guardarla un istante e l'immagine che avevo di lei marchiata nella mia testa, non è niente in confronto ad averla davanti a me. E' reale. Bellissimo. Le sfioro la pelle esitando e rabbrividisce per le mie carezze leggere. Voglio imprimermi nella memoria questo momento. 

La mia camicia finisce ai nostri piedi assieme al suo vestito. Alex mi accarezza la schiena liscia e mi sento quasi svenire dal desiderio. Al suo tocco, i miei muscoli guizzanti si contraggono. <<Dopo che sarà successo non si può tornare indietro, Ale>>, sussurro contro le sue labbra.

Voglio essere sicuro che sia quello che vuole.

Mi morde il labbro inferiore infiammandomi ancora di più. <<Non me ne pentirò, esattamente come non me ne sono pentita la prima volta>>.

È tutto quello che mi serve. La faccio indietreggiare verso il mio letto e ci cadiamo sopra assieme. Le catturo di nuovo le labbra fra le mie e il mio cuore riprende vita.

È un bacio delicato, leggero, ma diventa subito più intenso, deciso, avido. Non riesco a trattenermi, smanio dalla voglia di toccare il suo corpo, perciò finisco di togliere i vestiti ad entrambi.

<<Mi hai fatta impazzire per un'intera settimana>>, dice mentre le bacio il collo.

<<Lo so>>.

<<Devi per forza essere così?>>

Sorrido contro la sua pelle del collo. <<Così come?>>

Ansima. <<Stronzo. Insopportabile. Attraente. Schifosamente bello>>.

Mi blocco e la guardo negli occhi. <<Schifosamente bello?>>

<<Zitto e baciami, idiota>>. Rido contro la sua bocca e appena entro dentro di lei, mi sembra di essere in paradiso e con la persona giusta. La ragazza che fa per me in tutto.

La bacio con dolcezza sulle labbra. <<Anche tu sei schifosamente bellissima>>, mormoro. Il suo respiro si spezza mentre raggiungiamo assieme l'apice del piacere e i nostri corpi sudati si fondono fra di loro. 

<<E se non l'avessi capito, stiamo decisamente insieme>>, dice una volta che entrambi abbiamo recuperato il fiato.

<<Non ho più dubbi. Non dopo il modo in cui mi sei saltata addosso>>, scherzo.

Sbuffa. <<Sai sempre come rovinare i bei momenti>>.

Rotolo sulla schiena e la trascino sopra di me. Le accarezzo la schiena con entrambe le mani e sospiro, estasiato. Chiudo gli occhi e le apro uno spiraglio di me. <<Quando ero in carcere e tutti i detenuti mi sfidavano, cercavo di non reagire e ho scoperto di saper fare una cosa. Pensavo a te, a quello che stavi facendo fuori. Ti avevo impressa nella mia testa e ho fatto questi>>.

Allungo una mano sul mio comodino e apro il primo cassetto dove tengo il mio blocco da disegno. Glielo appoggio sopra la pancia e aspetto con ansia crescente che lo guardi.

Apre la prima pagina e studia il disegno, sorpresa. <<E' così surreale. Mi sembra di guardarmi allo specchio>>.

Le sposto un ciuffo di capelli dalla fronte. <<Preferisco l'originale>>.

Appoggia la fronte contro la mia mentre guarda gli altri disegni. <<Posso tenermene uno?>>

<<Certo>>.

Prende uno degli ultimi che ho fatto che è intenso, pieno di ombre e sfumature sul suo profilo. <<E' meraviglioso, Ryan>>.

Arrossisco. <<Grazie>>.

Guarda l'ora sul mio comodino e quando vede che sono le due del mattino, scende di corsa dal mio letto e si riveste. Mi godo lo spettacolo del suo corpo nudo alla luce della luna.

<<Prometti di non sparire questa volta?>>, mi chiede mentre si abbassa a baciarmi sulle labbra.

La guardo, serio, facendole vedere nei miei occhi che sono sincero. <<Non vado da nessuna parte, Ale. Te lo prometto>>.

Esce con il sorriso dalla mia stanza e quando scompare dalla mia vista, fisso il soffitto con il sorriso stampato sulle labbra. Questa mattina quando mi sono svegliato non credevo che mi sarei trovato a questo punto.

Credevo di averla persa davvero e so di avere ancora molto da farmi perdonare, ma stiamo assieme e per ora mi basta.

Prendo il telefono e le mando un messaggio. RYAN: Prima non te l'ho detto, ma è stato bellissimo quasi di più della prima volta. So che fra noi le cose non sono neanche lontanamente a posto, ma sappi che farò di tutto per riguadagnarmi la tua fiducia. Buonanotte, Ale.

La risposta arriva poco dopo. ALEX: Sistemeremo tutto quello che non va fra di noi, so che ce la faremo. E ho deciso che leggerò le lettere dopo che tu mi avrai detto il loro contenuto. Buonanotte, Ryan.

Mi copro il viso con il braccio e sospiro. Questo significa una sola cosa: Micky. Devo parlarle di lei.

LEGGIMI IL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora