2. Ryan

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Mio padre è stato chiaro: niente più casini, niente più sospensioni, altrimenti mi spedisce alla scuola militare. L'idea non è che mi faccia proprio schifo, ma dovrei mettermi in riga sul serio e diciamocelo: non ne sono capace. Mi piace la mia libertà.

Infatti oggi, che è il primo giorno di scuola, sono quasi stato beccato a farmi una nel bagno dei maschi. Non pensavo che i professori potessero entrare anche lì nel regno degli studenti.

Mi sbagliavo. Di brutto.

Comunque sia è andato tutto liscio e sono riuscito a scoparmi una bomba bionda del terzo anno di cui non ricordo il nome. Come sempre.

L'unica cosa positiva di questa scuola è che le belle ragazze sembrano andare in giro in gruppo, a cominciare dalla migliore amica di mia sorella, Alexandria e l'altra amica, Maggie. Due bombe sexy che vorrei proprio farmi.

Soprattutto Alex. Dio, se è cresciuta bene.

Ha due bellissimi occhi verdi che lanciano fiamme in tutte le direzioni, due tette da urlo e un corpo con le curve nei punti giusti. Insomma, il mio tipo dal punto di vista estetico, meno da quello caratteriale. È così arrogante. Così uguale a me.

Guardo l'ora sull'orologio sopra alla lavagna: mancano venti minuti al pranzo e sto morendo di fame. Questa mattina mi sono svegliato troppo tardi per poter fare colazione.

Bussano alla porta dell'aula di biologia ed entra la segretaria del preside, attirando l'attenzione dell'intera aula. <<Avrei bisogno di Ryan Cooper. Il preside vuole vederlo>>, annuncia interrompendo la lezione.

Oh, Cristo. Hanno delle telecamere nei bagni?

Mi alzo in piedi sotto un coro di fischi e risatine, raccolgo le mie cose e raggiungo la signora grassottella che mi scorta fino alla segreteria dove si trova l'ufficio del preside. 

Entro quasi subito e l'uomo brizzolato con gli occhiali dietro la scrivania mi fa cenno di sedermi difronte a lui. <<Benvenuto alla Hillwood, signor Cooper. L'ho invitato qui nel mio ufficio per parlare della sua situazione>>.

Gemo piano. <<Quale situazione?>>

Mi fulmina con un'occhiataccia. <<E' stato espulso dalle ultime tre scuole che ha frequentato, i suoi voti sono pessimi ma si è sempre impegnato nello sport, giusto?>>

Annuisco. <<Ho sempre giocato a basket>>.

Chiude il mio fascicolo pieno di carte e mi fissa. <<Facciamo un patto: lei si impegna a studiare con il tutor che le verrà assegnato, non si caccerà nei guai ed io le permetterò di fare i provini per la squadra domani. Ci sta?>>

Se per giocare a basket avrei dovuto studiare il minimo indispensabile, l'avrei fatto. amavo troppo giocare. Era la mia via di fuga dal mondo. Quindi mi ritrovo ad annuire. <<Ci sto>>.

Si alza in piedi e mi allunga la mano. <<Perfetto. Si presenti in aula studio alle quattro, dopo scuola e conoscerà il suo tutor>>. Gliela stringo e scappo dal suo ufficio.

Inizio a fantasticare sul mio nuovo tutor. Spero sia una ragazza. Magari bellissima. Magari disponibile.

La campanella suona e mi precipito in mensa a recuperare del cibo, sperando che sia commestibile visto negli ultimi licei in cui sono stato faceva sempre tutto schifo. Sembrava plastica o gelatina.

Prendo un sandwich e una bibita prima di girarmi verso la mensa affollata e cercare un posto dove sedermi. Individuo Alex e Olivie ad un tavolo fuori in giardino assieme ai loro amici e mi precipito da loro.

Non conosco nessun altro.

Alex appena mi vede sbuffa e si irrigidisce, raddrizzando la schiena. Seduto vicino a lei c'è un ragazzo biondo che mentre tiene un braccio sulle sue spalle, fissa dentro la scollatura di Maggie.

Mi assale una rabbia cieca. Non li ho mai sopportati i tipi come lui. Si prendono le ragazze migliori e poi le tradiscono solo perché non sanno tenerselo nei pantaloni.

Almeno io sono sincero. Non voglio una relazione. Punto. E lo metto in chiaro fin dal principio.

Scivolo davanti a lei e le scocco un sorrisetto sornione visto che mi sta fissando spudoratamente. <<Hai della bava lì>>, dico indicandole le labbra carnose.

Mi fulmina con un'occhiataccia. <<Stavo solo preparandomi a sputarti addosso>>.

<<Alex!>>, la richiama il biondone seduto accanto a lei. Lei arrossisce appena. 

<<Oh, scusatemi. Non vi ho ancora presentati. Ryan lui è Connor e l'altro è Logan il suo amico>>, si intromette Olivie.

Ci scambiamo un secco cenno della testa e non mi spreco a fare niente altro. Già mi stanno sul cazzo e mi fanno sentire la mancanza di Liam, il mio migliore amico e complice delle mie bravate.

<<Come sta andando il tuo primo giorno?>>, mi chiede mia sorella.

Le scompiglio i capelli, ridacchiando. <<Bene. Non mi sono ancora cacciato nei guai, per oggi>>. Alex si schiarisce la voce rumorosamente, costringendomi a girarmi a guardarla. <<Hai la tosse?>>, chiedo divertito.

Assottiglia lo sguardo. <<No, sono solo allergica alle stronzate>>.

Mi mordo il labbro inferiore per non ridere. Cavolo, sa tenermi testa la piccoletta. Il suo sguardo scivola sulla mia bocca. <<Non ho detto stronzate>>, ribatto.

Alza un sopracciglio con aria di sfida. <<Ah no?>>

Mi gratto il collo distrattamente. <<Ma non avevi detto di non essere interessata?>>, la prendo in giro.

Sbuffa e indietreggia, allontanandosi da me. Non so come ma ad un certo punto i nostri visi si sono ritrovati a pochi centimetri l'uno dall'altro. <<Piuttosto dovresti chiederti come mai il tuo ragazzo non si sta accorgendo degli sguardi carichi di desiderio che mi rivolgi, ma capiresti che è troppo impegnato ad osservare altro>>, sussurro, dandole il colpo di grazia.

Stringe i pugni sopra al tavolo e guarda Connor che sta parlando fitto fitto con Maggie. Alex aggrotta le sopracciglia perplessa e poi torna su di me. <<Non è geloso>>, mormora alla fine.

Alzo le spalle. <<Non credevo che ti accontentassi di così poco>>.

Assottiglia lo sguardo, incazzata. <<Non mi accontento>>.

<<Non mi pare. Potresti avere di meglio>>.

<<Ho tutto quello che voglio>>.

Le sorrido. <<Anche le corna. Sicuramente>>.

Sbatte il palmo della mano sul tavolo, facendo sobbalzare tutti quanti, perfino Connor. Scatta in piedi e se ne va a passo spedito, ondeggiando mentre cammina arrabbiata.

Mi sa che ho appena segnato un altro punto.


LEGGIMI IL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora