58. Alexandria

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Otto mesi dopo...

Hanna continua a sbuffare da più di tre ore. A breve ci saranno gli esami prima delle vacanze estive e abbiamo passato gli ultimi giorni o chiuse nella nostra stanza o in biblioteca con gli altri.

<<Basta! Devo fare una pausa!>>, dice lanciando la penna sulla sua scrivania.

Distolgo lo sguardo da lei e lo riporto sul mio libro di anatomia. <<Io vado avanti ancora un po'. Domani devo anche consegnare una tesina>>.

<<Scherzi? E l'hai almeno preparata?>>

Faccio una smorfia. <<Non ne ho avuto il tempo>>.

Mi batte una mano sulla spalla. <<Buona fortuna>>.

Le faccio la linguaccia. <<Grazie tante!>>

Ride. <<Dai. Vado a prendere la cena. Cosa preferisci? Pizza o tacos?>>

<<Pizza>>.

<<Ottima scelta>>.

Esce dalla nostra stanza e riporto l'attenzione sui miei libri che chiudo, per dedicarmi interamente alla mia tesina. Tesina che vale metà del voto finale. Devo assolutamente consegnarla al professore in tempo altrimenti per me si mette male e le vacanze posso solo sognarle.

Si prospetta una lunga notte.

Ho scritto neanche una pagina quando suona il mio telefono e rispondo senza guardare chi mi sta chiamando visto che già lo so. <<Ciao Liv>>.

Ridacchia. <<Ciao Alex>>, risponde.

<<Come va?>>, chiedo mettendo in viva voce e continuando a scrivere.

Sospira. <<Io e Liam abbiamo discusso stamattina e non lo sento da allora>>. Già. Fa ancora strano pensare a loro due come coppia. Eppure è successo qualche mese fa e sono stati a trovarmi qui durante le vacanze di primavera. Sono davvero strani.

<<E come mai?>>, chiedo continuando a scrivere nel computer.

<<Una cazzata. Non te lo racconto nemmeno tanto so già che entro domani busserà alla mia stanza al dormitorio per scusarsi di aver fatto lo stronzo>>.

Rido. <<Come sempre>>. Non è la prima volta che succede.

<<E tu? Nessuno ha rubato il tuo cuore questa settimana?>>

Chiudo gli occhi e smetto di digitare nella tastiera. <<No>>.

La rottura tra me e Ryan è stata devastante. Ho provato ad andare avanti, ma nessuno, proprio nessuno, è come lui. Niente scintille. Niente di niente.

Zach mi ha baciata una volta. Ed è stato strano, quasi come baciare mio fratello. Dopo di lui c'è stato Mark, capitano della squadra di football della UCLA. Nemmeno con lui non ho sentito niente.

<<Senti, so che tu e mio fratello al momento non siete in buoni rapporti, ma hai sue notizie? È sparito da ore e nemmeno Liam ne sa qualcosa>>.

Il mio cuore si ferma. Ripensare a Ryan è come ricevere una mazzata.

In testa.

Forte.

<<Non so niente, Liv. Mi dispiace>>.

<<Oh. Ok. Ci ho provato>>.

<<Scusami, ora devo andare. Ho una tesina da scrivere e probabilmente non dormirò nemmeno questa notte>>.

LEGGIMI IL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora