49. Alexandria

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Micky.

Micky era nella sua stanza mentre lui mi respingeva e mi chiudeva fuori.

È a questo che penso per tutta la notte e non riesco a chiudere occhio. La cosa che mi ha fatto più male è che non abbia risposto alla mia domanda quando gli ho chiesto se l'ama ancora.

Il suo silenzio è stato come essere investita da un camion.

Bussano alla porta e un attimo dopo compare la mamma. <<Ah, sei già sveglia. Hai finito le valigie?>>

<<Non so se ci andrò, mamma>>.

Entra dentro alla stanza e viene a sedersi sul letto. <<Perché no? Eri tanto entusiasta di questo viaggio. Cos'è cambiato?>>

<<E' successa una cosa ieri sera quando sono andata da Olivie>>, mi ritrovo a confessare.

<<Ti va di parlarmene?>>

Annuisco e le racconto quello che è successo. <<Me l'ha tenuta nascosta e quando gli ho chiesto se prova ancora qualcosa per lei, non ha risposto. Niente di niente>>.

Mi accarezza la testa e mi abbraccia. <<Credo che invece dovresti andare a Orlando e pensare a divertirti perché quando tornerai dovrai pensare al tuo diploma>>.

<<Non riuscirò a stare dieci ore nella sua stessa macchina>>.

<<Non devi parlarci per forza. Puoi semplicemente ignorarlo>>.

Alzo gli occhi al soffitto. <<E' impossibile ignorare Ryan Cooper quando si mette in testa qualcosa>>, borbotto.

Mi toglie le coperte di dosso. <<Dai, alzati e portati via le cuffiette, così non sarai costretta a parlarci>>.

Rido. <<Va bene, farò come dici>>.

Mi lascia sola a prepararmi e quando sono pronta trascino la valigia al piano di sotto con un umore leggermente migliorato rispetto a quando ho aperto gli occhi questa mattina. Bevo un caffè di fretta e quando Olivie viene a bussare alla mia porta, stacco il telefono dalla presa della corrente ed esco fuori.

<<Pronta?>>, chiede con un sorriso enorme.

Annuisco con metà del suo entusiasmo. <<Sì, andiamo>>.

<<Hai parlato con Ryan?>>, chiede mentre scendiamo i gradini di casa mia.

<<No e non ho intenzione di farlo nelle prossime ore>>.

Fa una smorfia. <<Sarà un viaggio piacevole>>, borbotta.

Alzo le spalle e la supero andando verso la sua macchina che ha il bagagliaio aperto. Carico la pesante valigia e Ryan viene in mio soccorso, aiutandomi a sollevarla.

<<Ciao>>, mormora esitante.

Lo ignoro e vado verso lo sportello aperto del sedile posteriore della macchina, ma Olivie ridendo mi spinge via ed entra prima di me. <<Mi devo riposare per quando darò il cambio a Ryan>>, si giustifica.

Maledetta manipolatrice!

Sbuffo e vado a sedermi dal lato del passeggero. Una volta che anche Liam ha caricato il suo borsone siamo pronti a partire.

Ryan si infila dietro al volante e prima di mettere in moto mi lancia un'occhiata scuotendo la testa. Per quel breve secondo in cui l'ho guardato sembra che anche lui non abbia chiuso occhio questa notte e non so perché ma la cosa mi dà un briciolo di soddisfazione.

LEGGIMI IL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora