Ryan mi ha baciata.
Non un vero bacio, non esattamente, ma se Olivie non ci avesse interrotto, probabilmente però lo sarebbe diventato e me lo immagino focoso, pieno di passione. Come lo è Ryan. Lui non ha vie di mezzo.
La cosa che mi ha stupita più di tutte è che io non l'abbia rifiutato. Volevo che mi baciasse. Lo desideravo da morire.
<<Perché hai la maglietta sporca di sangue?>>, mi chiede mio fratello.
Sangue? Oh, cazzo. La mano di Ryan. Sulla mia maglietta bianca. <<Ehm, è vernice rossa. L'ho macchiata a scuola per un progetto>>.
<<Ah, ok>>, mi guarda, esitante, <<Ora puoi dirmi che cosa è successo ieri sera? Perché la polizia ti ha cercata?>>
Mi siedo al tavolo, accanto a lui. <<Hanno distrutto la biblioteca della mia scuola ed io sono stata l'ultima ad uscire. Fra poco devo presentarmi davanti al preside>>.
<<Ed eri sola?>>
Scuoto la testa. <<Ryan era con me>>.
<<Ryan?>>
<<Il fratello di Olivie>>.
Butta giù un cucchiaio colmo di cereali. <<E siete nei guai?>>
Annuisco piano. <<Fin che non trovano i colpevoli, sì>>.
<<Mamma non sembrava poi tanto arrabbiata>>.
<<Vero, non lo era>>. E la cosa mi inquieta un po'.
Bussano alla porta sul retro ed un attimo dopo, Ryan entra nella mia cucina. Il mio cuore reagisce all'istante e i miei pensieri volano al bacio-non bacio che ci siamo scambiati poco fa.
Mi regala un sorrisetto. <<Ehi>>.
<<Ehi>>, rispondo con la voce che trema.
Si aggiusta la tracolla della borsa dei libri e punta i suoi occhi sulla mia bocca. A quanto pare non sono l'unica a pensarci.
<<Hunter, noi dobbiamo andare a scuola e poi torniamo a casa a studiare. La nonna sarà qui fra poco. Te la cavi?>>, domando a mio fratello.
Lui annuisce e riporta l'attenzione su Ryan. Lo sta studiando da quando è entrato dalla porta.
<<Bene, allora vado a cambiarmi. Torno subito>>, dico lasciandoli soli.
Corro su per le scale e mi vesto, cercando di fare veloce. Mi infilo un paio di jeans attillati, una felpa nera e le All Star ai piedi. Mi ritocco gli occhi con un filo di eyeliner e di rimmel.
Quando scendo al piano di sotto, trovo mio fratello e Ryan seduti sul divano a giocare alla X-box. Mio fratello sta ridendo per qualcosa che lui gli ha detto. Rimango alla porta ad osservarli e mi ritrovo a sorridere.
<<Ehi, tu>>, mi chiama Ryan con un sorrisetto divertito.
<<Vi state divertendo?>>
Mio fratello scambia il cinque con Ryan. <<Il tuo amico è davvero forte. Mi ha aiutato a passare un livello difficilissimo>>.
<<Forte, eh? Sono il migliore in questo gioco>>, si vanta Ryan.
Alzo gli occhi al soffitto. <<Il solito presuntuoso>>, borbotto divertita. Sono felice che le ombre della notte siano sparite.
Ryan getta la testa indietro e scoppia a ridere. Ed è ancora più bello di quando indossa la sua maschera da perenne imbronciato. <<Dai, lanciatrice di spaghetti. Andiamo>>.
Hunter blocca Ryan per un braccio. <<Più tardi ti va di giocare ancora con me?>>
Annuisce. <<Certo>>.
<<Dopo che entrambi avrete studiato>>, intervengo.
Sbuffano entrambi. <<Sì, mamma>>, risponde Ryan.
Lo colpisco alla nuca con uno schiaffo. <<Non sono tua madre, idiota!>>
<<Alex!>>, mi richiama mio fratello, <<Hai detto una parolaccia>>.
Ryan mi sorride sornione. <<Eh, Ale, non si dicono le parolacce>>.
Afferro la mia giacca in pelle dalla sedia e me la infilo lanciando ad entrambi un'occhiataccia. <<Ma smettetela!>>
Ryan tira una gomitata a mio fratello. <<Mi sa che l'abbiamo fatta arrabbiare, amico>>.
Hunter scatta in piedi e mi corre incontro. Un secondo dopo sono a corto di fiato perché inizia a farmi il solletico. Ovviamente Ryan non perde l'occasione di darmi il tormento e si aggiunge.
Finisco distesa per terra sul tappetto con entrambi sopra di me intenti a torturarmi per bene. Ed è così che ci trova mia nonna. <<Ehi, ragazzi. Come mai tutta questa confusione?>>, chiede divertita.
Ryan si blocca e si mette a sedere sopra al mio addome, bloccandomi sotto di lui. Divento rossa come un pomodoro e mi copro il viso con le mani per nascondere l'imbarazzo.
<<Stavamo facendo la battaglia contro Alex>>, risponde mio fratello tutto sorridente e soddisfatto inginocchiato accanto al mio fianco.
Ryan si tira su e mi allunga una mano per fare lo stesso. Poi rivolge un sorriso da vero adulatore a mia nonna. <<Rita, che piacere rivederti! È passato un bel po' di tempo!>>
Mia nonna si scioglie e viene ad abbracciare Ryan. <<Oh, tesoro>>, indietreggia per guardarlo meglio. <<Sei cresciuto davvero bene>>.
Ridacchia. <<Grazie>>.
<<No, nonna. Non puoi dirgli così. Il suo ego non ne ha proprio bisogno>>.
<<Sei cattiva>>, borbotta Ryan guardandomi di traverso.
<<E tu sicuro di sé. Troppo>>.
Alza gli occhi al soffitto. <<Senti chi parla, lanciatrice di spaghetti>>.
<<Lanciatrice di spaghetti?>>, si intromette divertita mia nonna.
Prego con lo sguardo Ryan di stare zitto, ma ovviamente non mi guarda e racconta tutto a mia nonna, che per fortuna scoppia a ridere. <<Lei, cosa? Oh mio Dio. Sei uguale a me>>.
Alzo un sopracciglio sorpresa. <<A te?>>
<<Diciamo che il mio primo vero fidanzato mi ha tradito e gli ho rigato la macchina, ecco>>.
<<Nonna!>>, la rimprovero.
Alza le spalle. <<Lo so che non si fa, ma mi aveva proprio fatto incazzare>>.
Hunter sbuffa. <<Parolaccia>>.
Mia nonna gli scompiglia i capelli. <<Oh, scusa. Poi ti darò tre dollari, ok?>>. Hunter riprende a giocare con i suoi videogiochi tutto sorridente.
<<Ale, dobbiamo andare. E' tardi>>, dice Ryan guardando l'ora sul suo telefono.
<<Ok. Poi torniamo qui a studiare, nonna>>.
Ci accompagna alla porta. <<Va bene. Buona fortuna, ragazzi>>.
Usciamo di casa e assieme raggiungiamo la moto di Ryan. Purtroppo la mia macchina è ancora fuori uso ma domani dovrebbe sistemarmela. O almeno così ha detto.
Mi infilo il casco e il sorriso mi muore sulle labbra. È arrivato il momento di affrontare la realtà.
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LEGGIMI IL CUORE
Ficção AdolescenteE' il primo giorno dell'ultimo anno di liceo che la vita di Alexandria Hastings va in pezzi. Il ragazzo con cui sta assieme da quasi tre anni, confessa che durante l'estate l'ha tradita. E come se non bastasse, Ryan Cooper, la sua nemesi, e nonché...