April's pov.
Margot mi scrutava. Lo sguardo quasi preoccupato.
"Non è andata bene a scuola?" Mi chiese.
"Si che è andata bene. Sei stata brava a scegliere, Oliva mi ha fatta sentire a mio agio." La rassicurai.
"Ero convinta si chiamasse Oliver." Mormorò. "Sono felice che ti sia stato d'aiuto comunque." Sorrise.
"Ce l'avrei fatta anche da sola." Borbottai.
"Non lo metto in dubbio."
Appoggiai il mento sul palmo della mano e sospirai.
"Allora se non c'entra niente la scuola che cos'hai?" Mi chiese.
"Non ho niente."
"April, non mentirmi. Non hai mangiato praticamente niente e sei stata per tutto il tempo assente."
"Secondo te sono una persona egoista?" Le domandai.
"Cosa? Certo che no!" Esclamò. Sembrava abbastanza convinta.
"Perché no?" Le chiesi.
"Vuoi un motivo?"
Annuii.
"Vediamo... Lis, la tua amica. Mi hai assillata per mezz'ora affinché le facessi ripetere il test di ammissione. È stato davvero un bel gesto."
"E poi?" Mi impuntai.
"Audrey, la nostra bimba. L'hai aiutata molto durante l'anno, ora è molto più partecipe." Continuò.
"Secondo te è una bruta cosa il fatto che io non abbia pianto per la morte di mio padre?"
"No, April. Non è necessario piangere per provare dolore. Se non te la sei sentita non significa affatto che tu sia una brutta persona." Mi disse.
Lei si tolse gli occhiali e mi guardò negli occhi.
"Chi ti ha detto che sei una persona egoista?"
"Nessuno." Distolsi lo sguardo.
"Una volta mi avevi detto che non t'importava di quello che diceva la gente su di te. Che credevi solo a chi volevi bene. Questa persona conta qualcosa per te?"
"No, affatto. È solo che ci ho riflettuto e ho pensato che forse non aveva poi così torto."
"È in torto marcio, April. È solo una tattica."
"Una tattica per cosa?"
"Vedi, il genere umano ha un brutto vizio. Quando non ci si sente completamente apprezzati si pensa che screditando qualcuno, perché ha quel qualcosa che noi non riusciamo ad ottenere, si possa automaticamente diventare migliori. Io vorrei essere bella come te? Semplice, ti dico che sei bruta, pur di non impegnarmi nel sentirmi bene con me stessa senza mettere di mezzo gli altri."
Hailey non si sentiva apprezzata? E da chi, soprattutto? Da Wesley? Lui era suo fratello, avrebbe preferito sempre lei a chiunque altro.
Pensare a Wesley mi rattristì. Ero pronta a perdonare quel suo dannatissimo errore quando ecco che se n'era trovata subito un'altra.
Sembrava quasi che aveva soltanto bisogno di una scusa.
"C'è dell'altro, non è così?"
"No, era solo quello." Negai.
Assistant manager's pov.
"Salve direttrice, mi ha fatta chiamare?" Mi chiese cortesemente Lis.
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Rebel 2
RomanceSeguito di Rebel La vita di April, un adolescente dallo spirito libero, cambia imprevedibilmente quando il padre decide di portarla in un collegio per insegnarle le buone maniere che secondo lui non è riuscito a farle apprendere. Durante la sua per...