Il collegio quella sera era silenzioso. Per i corridoi si sentivano solamente i nostri passi.
eravamo da poco tornati dall'ospedale. Wesley aveva bisogno di riposare, di mettersi dei vestiti che non fossero un pigiama e di mangiare qualcosa.
"Ecco, siediti." Gli dissi, una volta giunti nella mensa. "Aspettami qui, vado a prendere qualcosa da mettere sotto i denti e dell'acqua." Lo avvisai, dirigendomi nella cucina.
Aprii il frigo e presi una bottiglia d'acqua fresca. In fondo c'erano dei panini con il prosciutto che facevano proprio al caso nostro. Recuperai due bicchieri e ritornai da Wesley.
Riempii il bicchiere d'acqua e lo costrinsi a bere. Non aveva molto appetito e se dovevo essere sincera neanche io avevo tanta voglia, mi sentivo lo stomaco chiuso.
"Che ne dici di dargli almeno un morso? Ti farà bene." Cercai di convincerlo. "Fallo per me." Lo supplicai. Gli avvicinai il panino alla bocca e lo pregai con gli occhi.
Controvoglia staccò un morso e lentamente lo mandò giù.
"Te lo porti via, magari durante la notte ne avrai più voglia." Gli dissi.
Ci alzammo e andammo di sopra, nella sua stanza.
"Strano che Logan non sia qui." Commentò, guardandosi attorno. Il suo letto era ancora ben fatto, tutti i suoi oggetti personali erano al loro posto.
Appoggiai il panino sul suo comodino e mi sedetti sul suo letto, nel mentre che lui si spogliava.
Indossò i pantaloni corti, rossi, dell'uniforme scolastica e la solita camicia bianca. Si sedette accanto a me e mentre si infilava le scarpe bianche, mi accostai a lui e lo baciai sullo zigomo.
Mi devastava vederlo stare in quel modo. Lui sorrise lievemente. Non abbastanza per far comparire le fossette che tanto amavo.
Girò il viso e mi baciò sulle labbra.Istintivamente lasciai andare un sospiro di sollievo. Mi mancava sentirlo così vicino.
Mi accarezzò dolcemente i capelli mentre il nostro bacio si approfondiva.
All'improvviso mi scostai, lasciandolo perplesso.
"Che c'è?" Mi chiese, corrugando la fronte. Le sue labbra erano umide e per un momento pensai di ritornare a baciarlo e dimenticarsi di tutto.
"Hai sentito?" Gli Domandai.
Fuori dalla porta sembrava essere tutto okay. Non c'era una mosca che volava.
"Cosa avrei dovuto sentire?" Mi chiese.
"Ho sentito qualcosa." Dissi, con più sicurezza nelle voce.
"July..." sussurrò.
"Wes, io sto bene." Precisai, prima che pensasse che stessi impazzendo anche io. "Era un urlo, non me lo sono inventata."
Mi alzai in piedi ed uscii dalla sua stanza. Lui comparì dietro di me.
"Perché in questo posto Benny non c'è solo quando si ha bisogno di lei?" Mormorò.
Mi fermai e gli indicai di stare zitto. Si sentirono altre voci. Sembrava essere una voce maschile, però proveniva dalle stanze delle ragazze.
"Hai sentito ora?" Gli chiesi.
"Si, sono persone che parlano. Non è normale in un posto con tanti ragazzi e bambini?" Mi chiese, inarcando le sopracciglia.
"Tu rimani qui se vuoi, io vado a controllare che sia tutto okay." Insistetti. Sapevo di sembrare fuori di testa in quel momento, ma l'alto che avevo sentito poco prima non era un urlo normale. L'urlo di chi scherzava o di chi rideva, era l'urlo di qualcuno spaventato.
STAI LEGGENDO
Rebel 2
RomanceSeguito di Rebel La vita di April, un adolescente dallo spirito libero, cambia imprevedibilmente quando il padre decide di portarla in un collegio per insegnarle le buone maniere che secondo lui non è riuscito a farle apprendere. Durante la sua per...