3.

6.6K 336 22
                                    

Entrammo in casa che era buio pesto, quando accese la luce mi parve di stare in una reggia. Gli arredamenti erano super moderni, tutto luccicava là dentro.

"Vieni, ti faccio vedere dove dormirai" mi disse. Ci addentrammo in un corridoio con quattro porte uguali, una di quelle doveva essere il bagno. Aprì la prima a sinistra e mi permise l'accesso per prima.

"È tutta per me?" Chiesi.

"Certo" mi sorrise.

In quella stanza ci sarebbe stata un'intera squadra di football. Al centro un letto ad una piazza e mezzo che sembrava parecchio comodo, un armadio che occupava praticamente una parete, una scrivania e una tivù.

Alzai gli occhi sulla parete centrale, quella su cui appoggiava il letto e rimasi a corto di parole. Non potevo credere ai miei occhi.

"Ti piace?" Mi chiese.

"È... fantastico" Esclamai.

Sul muro c'era riprodotto il dipinto che avevamo fatto io, Lis, Logan e Wesley nella stanza del collegio in cui mi ero spostata.

"Sapevo che ti avrebbe fatto piacere. Dentro all'armadio ci sono alcuni vestiti che puoi utilizzare per i primi giorni, quando preferisci faremo un giro per i negozi e ne compreremo qualcuno. In bagno c'è tutto il necessario per l'igiene, nei cassetti sotto al lavabo c'è uno spazzolino confezionato. Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere" mi disse. "Inoltre ti ho comprato un regalino" aggiunse, sparendo nella stanza affianco.

"Questo è per te." Mi porse una scatolina.

La scartai, raffigurato c'era un telefono sicuramente all'ultima moda.

"Ti servirà per rispondere alle mie chiamate e per rintracciarmi quando avrai bisogno. Ti ho già fatto registrare il mio numero telefonico" mi spiegò.

"Tra qualche giorno conoscerai il tuo insegnante privato, studierai qui a casa."

"Spero sia simpatico per lo meno" sussurrai.

"Per il resto credo che pia piano ci metteremo d'accordo. Ora mettiti a letto che hai bisogno di riposare, se domani mattina non mi trovarsi a casa significa che sono già a lavoro. La cuoca penserà alla colazione. Buonanotte" concluse. Si avvicinò e mi baciò su una guancia.

"Buonanotte" mormorai.

E per la prima volta dopo tanto tempo mi addormentai con il sorriso stampato in viso.

La mattina seguente mi svegliai a causa di una forte luce. Il sole era alto nel cielo, dovevo aver dormito parecchio. Fuori dalla mia finestra un albero maestoso faceva ombra per metà.

Corrugai la fronte e mi guardai attorno.

Chiusi gli occhi e mi diedi un forte pizzicotto, quando li riaprii ero ancora lì al centro di quel letto soffice come lo zucchero filato.

Balzai in piedi sul materasso e presi a gridare, saltando su e giù fin a toccare il soffitto con un dito.

"Signorina, tutto bene?" Sentii chiedere dall'altra parte della porta. Scoppiai a ridere e mi lasciai andare.

"Buongiorno!" Urlai, spalancando la porta. Mi recai in bagno, mi lavai, successivamente aprii il mio armadio e cercai qualcosa da mettere.

"Buongiorno" mi salutò la donna.

Appesi erano presenti soltanto vestitini che avrei associato a Lis. Nessun jeans o pantaloni comodi, felpe o magliette. Solo una canottiera intima.

"Per oggi farò un eccezione" parlai a voce alta.

Afferrai un vestitino molto semplice e lo infilai. Era morbido e fresco, l'unica pecca era il colore interamente rosa. Sembravo una ballerina di danza classica.

Rebel 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora