Wesley's pov.
Accecato dalla rabbia aprii la porta della mia stanza con tanta forza da farla sbattere al muro dietro e farla richiudere.
Logan mi guardò confuso e leggermente spaventato.
"Che hai fatto a mia sorella?!" Gli chiesi.
Lui sospirò. "Sapevo sarebbe arrivato presto questo momento." Mormorò.
"Allora spero che tu abbia anche trovato una spiegazione." Lo avvisai, puntandogli un dito contro.
"Senti Wes, è stata lei a baciarmi. Se non hai visto bene puoi chiedere a chiunque, ti diranno la stessa cosa."
"Non mi riferisco a quello. Ero presente, se non ricordi sono stato io a tenerla lontana da Lis. Ma tu eri impegnato a farti gli affari tuoi, immobile e zitto come una statua."
Lui aprì bocca per dire qualcosa, ma ancora una volta rimase senza parole.
"So però che hai trovato il coraggio dopo, per parlarle, per dirle qualcosa che l'ha fatta piangere."
"Io non volevo ferirla!" Si affrettò a chiarire.
"Ma l'hai fatto!" Gridai.
"Le ho detto soltanto di mettersi in testa che non mi piace, che tra me e lei non ci sarà mai niente. Ed è la verità! Io amo Lis che per colpa di tua sorella e di quel stupido bacio mi ha lasciato! Hai sentito? Mi ha lasciato!" Strillò a sua volta.
"Non provare a dare le colpe a mia sorella della vostra rottura. Se Lis ti amasse veramente come raccontava non ti avrebbe lasciato per una sciocchezza simile. Per un bacio che appunto, come hanno visto tutti, non è stato ricambiato."
"Potevi risparmiarteli tutti quei bei discorsi, tutte quelle belle parole se alla fine ti sei rivelato il contrario di quello che hai sempre detto! Sei il mio migliore amico Logan, ma spero ti innamorerai di qualcuno e che questo ti tratterà nella stessa maniera in cui tu hai trattato Hailey, così capirai che in certe situazioni le persone meritano più gentilezza. Soprattutto se ti stanno donando un sentimento così innocente come l'amore."
Concluso il mio discorso non gli dedicai neanche uno sguardo. Riaprii la porta e me ne uscii fuori.
"Wesley." Sentii chiamarmi mentre di fretta attraversavo l'atrio, pieno di rabbia. Mi voltai spazientito e mi ritrovai faccia a faccia con la direttrice.
Si abbassò gli occhiali e mi scrutò. "Stavo giusto pensando a te. Che ne dici di accompagnarmi nel mio ufficio?" Mi chiese, anche se sapevo che non avevo scelta.
Annuii con un sospiro e la seguii.
"Siediti pure." Mi disse, chiudendosi la porta alle spalle.
Fece il giro della scrivania e si sedette nella sua poltrona, di fronte a me.
"Come avete passato il weekend a casa tua?" Mi domandò.
"Tutto bene." Risposi.
Ed era la verità. In quei due giorni fuori dal collegio, a casa mia, con la mia famiglia ero stato benissimo. Mi era mancato passare del tempo con mia madre e anche con April. Avevamo avuto modo di stare assieme come non capitava da parecchio tempo.
"Sono contenta. Quindi immagino anche che tu e mia figlia abbiate chiarito le incomprensioni. Almeno, da quel che ho visto mi è parso così." Aggiunse, andando dritta al punto.
"Si, io e April abbiamo parlato."
"Perciò metterai in pausa il latin lover che c'è in te? Perché nel caso tu non ne avessi intenzione voglio che capisca che ci sono in ballo i sentimenti di più persone e che non è giusto."

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Rebel 2
RomanceSeguito di Rebel La vita di April, un adolescente dallo spirito libero, cambia imprevedibilmente quando il padre decide di portarla in un collegio per insegnarle le buone maniere che secondo lui non è riuscito a farle apprendere. Durante la sua per...