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IMPORTANTE:
Mi è arrivata una mail da wattpad dove mi avvisavano che qualcuno ha tentato di reimpostare la password ed entrare nel mio profilo. Sono sicurissima sul fatto che io non c'entri niente, non faccio accessi da nessun'altra posto oltre il mio telefono, e dal mio telefono appunto, entro con il log in già registrato.
RAGAZZI, SMETTETELA PEE FAVORE. Questo non è un gioco per me! Ho del lavoro importante qui dentro.
Se sapete qualsiasi cosa, segnalatemelo!

In questo capitolo avrete un punto di vista da parte di quasi tutti i personaggi, per farvi capire come stanno andando le cose dalla loro prospettiva.

Logan's pov.

Erano giorni che non riuscivo a riposare. Ogni volta che provavo a chiudere occhio, davanti a me si presentava il momento in cui ho visto per l'ultima volta Lis, prima che se ne andasse lontana da me. Da tutti noi.

L'ultima volta in cui ho visto il suo bellissimo sorriso. Il suo dolce sguardo.

Erano giorni che mi sentivo solo. Senza di lei mi sembrava come se tutto avesse perso senso. Mi sentivo perso.

La sua stanza, anche se era stata svuotata dalle sue cose, aveva ancora il suo profumo. Se mi stendevo sul suo letto, e chiudevo gli occhi, riuscivo ad immaginarla ancora abbracciata a me. Con i suoi capelli biondi che solleticavano il viso.

Era tutto ciò che mi era rimasto: i ricordi che avevo di lei.

La serratura della porta scattò. Probabilmente si trattava di Benny. Se mi avesse trovato lì di nuovo mi avrebbe rimproverato, ma non m'importava più così tanto.

La porta si aprì e uno spiraglio di luce mi colpì in faccia. La lampada si accese.

Davanti a me comparve un corpo esile. Diverso da quello robusto di Benny. Anche i capelli lisci e biondi e quegli occhi chiarissimi, azzurri come il cielo, non appartenevano alla segretaria.

Hailey entrò nella stanza e per un secondo mi parve un miraggio.

Quando mi vide si immobilizzò. La borsa da viaggio scivolò lentamente dalla sua presa.

Rivenderla dopo tanto, dopo ciò che le era capitato, era un sollievo. Sapere che almeno fisicamente stava bene mi provocò una sensazione di serenità.

Man mano che si avvicinava, la pancia tonda, si notava sempre di più. Non era tanto grande, ma abbastanza da capire che contenesse un bambino.

Si sedette ai miei piedi e fissò il suo sguardo davanti a se.

"Come stai?" Mi chiese, con voce flebile.

Io mi limitai a scrollare le spalle.

"Tu?" Domandai a mia volta.

Lei imitò il mio gesto.

"Mi dispiace." Sussurrò. "Dico davvero. Io e lei litigavamo sempre, ma non le avrei mai augurato niente di simile."

"Lo so." Mormorai.

"Non dovresti stare qua, ti stai facendo solo del male, in questo modo." Mi disse. Allungò una mano e mi tolse la fotografia che stavo stringendo.

La spiegò per bene e me la infilò in tasca.

"Lo so come ti senti: non t'importa più di niente. Vorresti solamente che tutto tornasse come era prima.
Quando è morto mio padre ho pianto per giorni. I miei giorni erano tutti bui.
Ma ho capito che se non l'avessi lasciato andare mi sarei sentiva in quel modo per sempre. E sapevo che in fondo non era la cosa giusta.
Non è giusto per te Logan. Non è giusto per chi ti ama e non sa in che modo aiutarti."

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