24.

5.7K 285 85
                                    

Passare quei due giorni con Wesley, lontani dal collegio e dai problemi, era stato bellissimo. Avevamo trascorso praticamente tutto il tempo da soli, nella sua stanza, a parlare di qualunque cosa e a baciarci, soprattutto baciarci.

Baciare Wesley era come rinascere ogni volta. Il mio cuore sembrava impazzire e puntualmente il mio stomaco andava in subbuglio.

Solo quando ritornai con la testa alla realtà e vidi l'insegna del collegio mi ricordai che avrei dovuto spiegare tante cose a Margot. Ci eravamo lasciate con tanti punti interrogativi.

"Siamo ancora in tempo per ritornare indietro." Mugugnò Hailey.

"Non fare i capricci!" La riprese la mamma.

Hailey si arrese, sospirando affranta da qualche pensiero che le viaggiava per la mente.

Prese il suo zaino e lentamente avanzò verso l'ingresso.

Attesi in disparte che Wesley e Jamie si salutarono. Non volevo intromettermi troppo tra di loro.

"Hey April!" Mi sentii chiamare. Mi voltai nella direzione da cui proveniva la voce.

Oliver, in sella alla sua moto ancora accesa, sventolava una mano. Si tolse il casco, spense il motore e mi venne in contro.

"Oliva!" Esclamai, sorpresa.

Non ci vedevamo da tre giorni, eppure mi era mancato. Lui, le sue battute che mi facevano sempre ridere e i suoi incoraggiamenti.

Gli corsi in contro e lo abbracciai allegra.

Lui mi prese al volo, stritolandomi.

Wesley, alle nostre spalle, si schiarì la gola.

Non mi ero neanche accorta che Jamie se ne fosse già andata via.

Lasciai andare il mio amico e mi voltai verso di lui, sorridente. Lui tuttavia non era particolarmente entusiasta.

Guardava Oliver con aria minacciosa.

Mi circondò le spalle e mi racchiuse tra le sue braccia, tenendomi lontana da Oliver.

"Sta tranquillo amico, la vagina di April non è ciò a cui aspiro. Ho altro per la mente in questo momento." Gli disse Oliver, cercando di alleggerire l'aria tesa che si era creata.

"Lo spero per te." Borbottò Wesley.

Un auto si fermò a poca distanza da noi. La portiera del passeggero si aprì e da essa scese Margot.

Come mi vide, si tolse gli occhiali da sole e ci osservò tutti e tre a lungo.

"Che state facendo voi tre, qua fuori?" Ci chiese, scettica.

Un'altra portiera si chiuse. L'agente Nick, in uniforme da lavoro, L'affiancò.

"Che ci fai qui, Oliver?" Gli chiese.

"Potrei chiederti anche io cosa ci fai qui. Comunque, ti ho detto che sarei andato a trovare la mia amica." Gli rispose.

"È lei la tua amica?" Mi indicò.

"Vi conoscete?!" Domandai meravigliata e confusa allo stesso tempo.

"Certo che ci conosciamo." Rise Oliver. "È mio padre."

Sbattei le palpebre, sconcertata dalla situazione alquanto assurda.

"Perciò è il nostro Oliver il figlio birichino di cui mi hai parlato." Commentò Margot.

"Dici alle persone che sono birichino?" Gli chiese Oliver.

Nick rise.

"Questa è la coincidenza più coincidenzosa che mi sia mai capitata!" Esclamò successivamente.

Rebel 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora