12.

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Bryan's pov.

Con il pennarello nero scrissi il suo nome sulla targhetta e l'attaccai alla pedina della dama. Lo posizionai vicino agli altri e ammirai il risultato.

"Quasi quasi ci aggiungo anche la bambolina dai capelli rossi, non mi piace affatto." Riflettei. "Si, aggiungiamo anche lei." Confermai.

Scrissi anche il suo nome, l'appiccicai su un'altra pedina e la misi in campo.

Otto pedine tutte schierate l'una affianco all'altra occupavano un lato della dama. Otto pedine che rappresentavano Wesley, April, Lis, Logan, Hailey, Brett, Colin e Kim. Tutti coloro che avrebbero assaggiato la mia vendetta.
Dall'altro lato ce n'erano due. Io e Crystal.

Il cuore mi batteva forte dall'eccitazione e dall'adrenalina.

"Insieme ce la faremo." Dissi. Le presi con una mano e buttai giù le otto. Poi scoppiai a ridere. "Questa è esattamente la fine che farete."

April's pov.

Mi sistemai lo zaino in spalla, scesi dalla macchina e andai in contro ad Oliver che mi aspettava vicino all'entrata di scuola.

"Ciao Oliva." Lo salutai.

"Ciao signorina." Mi sorrise, porgendomi il braccio. Ci infilai una mano mentre risi. "Dove la porto?" Mi chiese.

"In classe, grazie."

Insieme ci incamminammo dritti in classe e ci sedemmo vicini. Tirai fuori il quaderno con i compiti svolti.

"Accidenti! Mi sono scordato dei compiti per casa che ci avevano assegnato!" Esclamò, colpendosi la fronte.

"Cosa hai fatto ieri pomeriggio?" Gli chiesi.

"Ho spiato il biondo che si allenava, andiamo nella stessa palestra." Confessò.

"Quindi tu paghi solo per guardarlo o qualche volta ti alleni anche tu?" Domandai, divertita.

Si grattò il collo e mi fece un sorrisetto. Alzai gli occhi al cielo ridendo.

"Tu non hai idea di quanto sia bello con quella canotta striminzita, tutto sudato, con quell'esperienza concentrata." Sospirò estasiato.

Il mio telefono vibrò e nello schermo apparì la notifica di una mail. La aprii, era un avviso che il mio pacco era arrivato a casa.

"Cosa te ne fai di un sacco da boxe?" Mi chiese, allungando la testa per guardare meglio l'immagine.

"Emh..." mormorai, non sapendo che dire.

"Io ne avevo uno simile nella casa vecchia, ci avevo attaccato sopra la foto di una professoressa che mi aveva lasciato un debito. Grazie a lei ho questi fantastici muscoli." Mi disse, baciandosi i bicipiti.

"Sei bravo?" Gli chiesi.

"Oh, bravissimo."

"Saresti disposto ad essere mio compagno di combattimento?" Gli proposi.

"Si... certo! Ma perché ti serve un compagno di combattimento? O meglio, perché hai bisogno di combattere? È uno sport insolito. Insomma, potresti fare nuoto? Equitazione? Danza?"

"Voglio essere pronta per quando dovrò uccidere qualcuno." Risposi. Lui mi guardò sconcertato. "Scherzo!" Aggiunsi, poi.

Forse no. Forse quello è l'unica soluzione.

"Mi piace, tutto qui. Allora, credi di poter venire dopo scuola a casa mia?" Gli Domandai.

"Una ragazza che mi propone di andare a casa sua, questo è il giorno più bello della mia vita." Disse, estasiato.

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