«Se volessi davvero cancellarti l'avrei già fatto, non pensi? La verità, Akemi, è che io ti invidio con tutto il mio cuore. Ti invidio in ogni cosa, quasi al punto di disprezzarti. Tu non conosci il dolore e la solitudine come li conosco io. Vivi in un mondo di pace e armonia, hai una famiglia che ti vuole bene e con le tue azioni provi a rendere migliore questo mondo. Io avrei davvero voluto avere una vita come la tua, ma come sai i ghoul sono sempre emarginati dalla società. Da bambina non potevo giocare con gli altri, dovevo continuamente nascondermi e affrontare i morsi della fame. I miei genitori sono morti quando ero ancora piccola e se non avessi incontrato il signor Yoshimura probabilmente avrei finito per farmi uccidere dalla CCG. Non ero in grado di controllarmi, uccidevo senza alcuna pietà e mangiavo chiunque mi stuzzicasse un certo interesse. Ero diventata un'assassina come tanti altri. Cuore di pietra, così mi chiamavano. Dopo aver divorato tanti corpi, sia umani che ghoul, iniziai a sviluppare una potenza tale per cui non mi era necessario usare la kagune per uccidere. La forza cresceva dentro di me e alimentava il mio spirito di ribellione. Lasciai l'Anteiku quando avevo all'incirca vent'anni. Penso che il resto della storia tu lo conosca bene...» terminò il ghoul con il labbro superiore increspato verso l'alto in un sentimento di sdegno.
Akemi annuì pensierosa, poi ritirò la kagune e si passò una mano fra i capelli. A differenza di come pensava l'altra, nemmeno la sua vita era stata semplice. Sospirò.
«Dissero... Che mi avevano trovata in una strada buia e che avevano deciso di salvarmi. Mi impartirono un'educazione dura e specifica, alla quale non avevo il diritto di ribellarmi. Mi obbligarono a frequentare corsi di qualsiasi genere, ad allenarmi con esercizi sempre più impegnativi. Mi affidarono a tre uomini, il più importante dei quali era l'investigatore Kishou Arima. Il signor Arima mi aiutò a inserirmi nel mondo del lavoro e a integrarmi nella CCG, dove assunsi il grado di investigatrice di terza classe nella squadra di Kureo Mado e Koutarou Amon. All'inizio ero considerata come una qualunque recluta, ma le cose cambiarono in poco tempo. In pochi mesi fui promossa a vice investigatrice, mentre entrambi gli uomini a cui ero stata affodata scomparvero. Il signor Mado venne ucciso da un ghoul chiamato Rabbit e il signor Amon se ne andò in circostanze misteriose. Dopo essermi dedicata per qualche mese ai lavori d'ufficio venni inserita in una squadra sperimentale, quella dei Quinx. Lì conobbi Akira Mado e Haise Sasaki, due delle persone più importanti per me. E ora... Ora sono sul tetto di un palazzo. Sto morendo. Il mio corpo è stanco. Ho bisogno di mangiare subito qualcosa. Sto impazzendo...»
«Gli umani sono tutti uguali!» grugnì di colpo Maya, mostrando un nuovo odio nei confronti dell'altra. «Muoiono come insetti! Stupidi esseri in cerca di gloria! Si spingono verso imprese impossibili e si lamentano se dopo si fanno male!»
Akemi abbassò le braccia. Ora che il suo tentativo di allearsi con il ghoul era fallito aveva solamente due possibilità: uccidersi o combatterla.
Prese un lungo respiro e liberò di nuovo i tentacoli blu, scagliandosi con coraggio verso l'altra. Maya rispose attivando la sua frusta rossa e scatenando un rapido attacco verso il suo basso ventre.
«I ghoul dovrebbero sparire. Tu dovresti sparire!» esclamò l'investigatrice respingendo i colpi con uno dei tentacoli e provando a intrappolare il corpo di Maya con gli altri.
«Ah, e così poco fa hai solamente cercato di corrompermi con delle futili parole dolci? Sei ridicola, Akemi! Ridicola come tutti gli uomini! Ti aggrappi a una debole speranza e ti getti nell'ignoto. È questo che ti ha insegnato quell'uomo a cui porti ancora tanto rispetto? Ah sì, come si chiamava, Kureo Mado?»
La ragazza dai capelli biondi rise di gusto per provocare una reazione estrema da parte dell'altra, la quale al contrario riuscì a catturare le sue braccia sopra alla testa mentre un tentacolo le perforava l'addome e l'altro le aveva provocato un taglio profondo sul collo.
«Sei davvero brava a usare la kagune per essere una stupida umana. Ti hanno allevata bene, eh?» la prese in giro Maya con la sua falsa voce innocente.
Akemi aumentò l'intensità della presa mentre Maya era invasa da fiumi di sangue. Il ghoul prese quell'attimo di pausa come una possibile via d'uscita e ricambiò l'assalto infilando la kagune nella carne dell'altra all'altezza dell'ombelico. Akemi tossì e i suoi tentacoli tornarono a ripiegarsi come asole dietro alla sua schiena.
«Voi ghoul... Siete duri da uccidere.» commentò sofferente.
«Mentre voi umani... Cadete come birilli.»
Maya scosse la testa in disappunto.
«E io che pensavo che tu fossi più forte... Si vede che sbagliavo. Alla fine anche tu cederai. È inevitabile. Gli umani soccomberanno all'incredibile forza dei ghoul.»
«Sbagli...» sussurrò tenebrosa Akemi nascondendo gli occhi alla vista dell'altra.
«Cosa intendi dire? Tu stai morendo. Muori, Akemi!» sibilò furiosa Maya.
«Non sto morendo, Maya.» disse d'un tratto, sguainando tutti e sei i petali blu e al contempo proteggendosi con le protuberanze nere che le erano cresciute nel frattempo.
Maya ritrasse la lingua rossa e provò a indietreggiare, ipnotizzata dalla vista di tutta quella maestosità.
«Ho mentito... Per rigenerarmi ho bisogno di mangiare... E l'unica fonte di cibo a mia disposizione sei tu.»
La sua intera kagune si librò in aria come un falco predatore e bucò il ghoul in ogni sua parte: le braccia, le gambe, il collo e il torso.
«Tu!» esclamò Maya, sul punto di soffocare.
Gli occhi di Akemi si tinsero di rosso, mente quelli dell'altra tornarono verdi. I ruoli si erano appena invertiti.
«A volte bisogna fingere per ottenere ciò che più si desidera.» sentenziò l'investigatrice avanzando e iniziando a mordere il corpo inerme tenuto sospeso dai suoi tentacoli.
Maya gridò e si ritrovò a tremare. Era quella la sensazione che si provava ad essere dovorati?
Chiuse gli occhi e strinse i pugni nella disperazione.«Akemi... Non mi cancellare.»
«Sono stata io a vincere, perciò spetta a me decidere ciò che sarà di te. Se ti opporrai, sarò costretta a fare cose di cui non andrò fiera.» le disse cupa tra un morso e l'altro.
Mentre Akemi la divorava senza pietà, Maya fece sparire la kagune e sul volto le comparvero delle lacrime silenziose. Era quella la sua fine? Poteva davvero dire di aver vissuto veramente dopo tutti i ciechi omicidi che aveva commesso?
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Moonshine | Tokyo Ghoul :re
Hayran Kurgu[ Tokyo Ghoul :re ] Akemi Ren è una giovane donna dalle capacità straordinarie, un essere sospeso a metà tra il mondo dei ghoul e quello degli umani. Dopo essere stata catturata dalla CCG le vengono date una nuova identità e una missione: uccidere i...