Capitolo 7

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Quel pomeriggio lo passammo in spiaggia, come sempre. Mentre tutti i ragazzi prendevano il sole, andai in riva al mare per prendermi un momento di pausa e pensare un po'. Ma non feci in tempo ad allontanarmi dal l'ombrellone, che Emiliano già mi seguiva. Sorrisi nel vederlo rincorrermi. Mi girai verso il mare e sentii lui che mi metteva le mani attorno alla vita.
"Dove stai scappando? Non ti lascio andare via da me" mi sussurrò deciso all'orecchio.
"Non vado da nessuna parte, volevo solo farmi un bagno mentre voi dormivate".
Emi sorrise, mi baciò il collo. Sentivo le farfalle nello stomaco e avvampai di calore. Mi girai e lo baciai. Fu un bacio veloce, ma deciso.
"Emi.. sei una chicca che mi fotte la tesa" gli dissi sorridendo.
"Hai qualcosa da fare il 14 luglio?" mi chiese. Ragionai.. Quel giorno era sabato e dovrebbe essere stato il 9 luglio e fino all'11 stavo li in Spagna.
"Ehm.. io rimango qui fino a giovedì. Quindi si il 14 ci sono ma perché?"
"Sarà una sorpresa"
Feci uno sguardo perplesso e poi Emi mi prese in braccio, corse verso l'acqua e mi ci butto dentro.
"Emiliano sei uno stronzo! L'acqua è gelata" gli gridai contro. Mi rialzai, uscii e tentai di trascinarlo in acqua con me. Grazie alla sabbia lui scivolò e si ritrovò sotto le onde. Risi di gusto e gli andai incontro. Ci guardammo negli occhi, mi persi anche nei suoi occhi. Feci quel che più mi sembrava consono: presi il suo viso tra le mani e lo baciai. Lui afferrò per la schiena e mi strinse contro di se. Sentivo la mia pancia contro il suo addome, intrecciai le mie gambe alle sue e poi gli ci si la vita con queste, saltandogli in braccio. Le onde ci spostavano dolcemente e andammo avanti per molto tempo a baciarci. Quando finalmente ci staccammo lui fece una battuta: "Però la ragazzina è avida di baci"
"Ah si? Non devo più baciarti?! Guarda che se vuoi per me non è un problema" e lo spinsi via mettendogli una mano sul petto.
"Stavo scherzando, io senza i tuoi baci morirei" e si riavvicinò.
"Emis Killa fai il bravo o me ne vado". Lo dissi scherzando, ma lui prese questa frase sul serio.
"Ti prego, non andartene anche tu"
Non capii quella frase, ma gli feci un sorriso; "Non so chi se ne sia andato, ma io per te ci sono. Anche perché senza di te non sto bene. Ecco e adesso basta farmi dire cose sdolcinate, non mi riconosco più"
"Mi piace l'effetto che ho su di te"
"Tu non hai nessun effetto su di me, solo che io.."
"Tu?"
Non volevo dirgli che lo amavo, non ero mai stata la prima a compiere quel passo e in fin dei conti ci conoscevamo da poco. Però adesso che dicevo a sto qui?
"Io non so come spiegarlo"
"Provaci"
Beh eravamo in Spagna, potevo usare l'ambiguità della lingua locale
"Yo te quiero"
"Te quiero nel senso di ti voglio o nel senso di ti amo?"
Iniziai ad innervosirmi a tutte quelle domande
"Senti prendila come vuoi, non sono una che esprime i sentimenti a parole, anche perché non so nemmeno riconoscerli. Ci conosciamo da due giorni e voglio continuare a conoscerti e stare con te.. Va bene"
"Ehi tranquilla. Sai sei bellissima quando ti arrabbi e quando non sai cosa dire"
Certo che sto Emilano ci sapeva fare! Ritrovai il sorriso e per evitare altri discorsi troppo profondi proposi di tornare dagli altri.

"Stasera vieni a cena con me?" chiese Emilano
"Certo che ci vengo!"

Il resto del pomeriggio passò tranquillo.

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