Capitolo 17

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Finito il concerto chiesi a Giulia dove avremmo aspettato i ragazzi e lei mi rispose che dovevamo aspettarli all'hotel. Così, nella calda sera di luglio, ci avviammo verso l'albergo.

"Che ne dici se nel frattempo prendiamo qualcosa al bar?" chiesi io

"Volentieri"

Così ci sedemmo ad un tavolino e chiacchierammo davanti ai nostri cocktail, il suo era un Long Island e il mio un coca e Malibu.

"Non avrei mai pensato di trovarmi fidanzata con un rapper" dissi io. Giulia: " all'inizio sembra strano tra il tour e quelle cose, ma poi ti ci abitui"

Io: "con il tour Emiliano sarà quasi sempre fuori città e io devo andare a scuola"

Giulia: "quando i concerti sono nel weekend puoi andare con lui". Io: "sempre che lui mi voglia con sé". Giulia rise, ma io ero seria. Vedendo la mia faccia perplessa disse: "In un concerto hanno addosso molta pressione, un po' di svago fa bene per a loro". Così mi tranquillizzai. Giulia andò in bagno e Nel frattempo decisi di chiamare prima mia mamma e poi Francesca.

"Ciao mamma"

"Ciao amore, allora come è andata?"

"Benissimo, il concerto è stato magnifico e J-Ax è... Non ho parole insomma"

"Adesso dove sei?"

"Sono in hotel con la fidanzata di Fedez e stiamo aspettando i ragazzi"

"Ah bene. Poi andate subito a dormire?"

"Non lo so"

"Dai amore divertiti, vado a dormire che sono stanca"

"Va bene a domani, notte mamma"

"Ciao tesoro mio"

Mia mamma mi dava sempre sicurezza. Mi faceva bene parlare con lei in ogni caso.

Poi composi il numero di Francesca, che come sempre non rispondeva. Provai a inviarle mille messaggi su whatsapp, ma niente. Così le lasciai un messaggio in segreteria.

"Fra senti domani ti devi raccontare un botto di cose, altro che Matteo. Sono quasi morta dall'emozione a conoscere J-Ax. Ci sentiamo, notte zia"

Stavo fissando lo schermo quando sentii una voce e sussultai.

"Così non ho più l'esclusiva dello zio, o forse mi hai trovato una moglie?"Era J-Ax.

"Ovviamente era tua moglie" risposi ridendo

"Conoscere me che emozione! Mi lusinghi. Emis ti ha scelta bene, sei simpatica"

Risi. "Grazie per avermi aiutata oggi con Emiliano"

"Non c'è di che"

Poi Giulia tornò.

"Ale sei da solo?"

J-Ax: "si. Gli alti sono stati bloccati dai fan"

Io: "e tu come sei fuggito?"

J-Ax: "ehh io sono esperto"

Io: "non volevo dirtelo ma sei capitato nel posto in cui c'è la tua più grande ammiratrice che non si staccherebbe più da te"

J-ax: "mi fai piangere" disse scherzoso.

Poco dopo arrivarono anche i Club Dogo.

Guè: "raga aspettarci a bere no è?"

Io: "colpa vostra, arrivate sempre tardi"

Così Guè andò dalla barista e fece portare dei drink per tutti. Stavo bevendo quando sentii qualcuno che mi toglieva il bicchiere di mano

"Amore fa male bere" disse Emis, che nel frattempo aveva già consumato buona parte del drink. Era arrivato con Fede.

Io: "amore sei uno stronzo"

Emi: "lo so"disse e poi mi baciò sulla guancia.

Io: "ragazzi siete stati fantastici stasera"

Giulia: "concordo"

Jake: "chi è stato meglio?"

Io: "non si esprimono preferenze, non vale".

Guè: "e adesso che si fa?"

Ax: "si va a nanna"

Emi: "ok che sei vecchio, ma è solo mezzanotte e mezza!"

Jake: "disco? Se ci sono qua in giro"

Fede: "non ci sono. Io e Giulia andiamo in camera a dormire che sono stanco"

Emi: "seee a dormire" disse facendo l'occhiolino. Così io gli diedi uno sberla soft sulla testa e sussurrai "ma saranno affari loro. Comunque chiamali stupidi"

"Buonanotte ragazzi" dicemmo in coro.

Guè: "raga e se andiamo a una festa di un tizio che conosco?"

Jake, don Joe e Ax accettarono, mentre Emi era titubante.

"Raga andate voi, io non ho voglia"

Io: "io rimango con te"

Emi: "grazie amore"

Io e lui ci alzammo, salutammo e andammo verso la camera

Io: "amore e se prima andiamo a fare una passeggiata, se non sei stanco"

Emi: "va bene"

Ci avviammo tranquilli per le strade di Verona. Ad un certo punto Emiliano si fermò. "Avevo promesso di raccontarti del mio passato" disse

"Amore non sei costretto" replicai. Sapevo quanto poteva essere doloroso riaprite delle cicatrici, sempre che le ferite fossero chiuse.

"Te lo devo"

Io: "tu non mi devi niente"

Mi mise un dito sulla bocca, così io mi limitai ad ascoltarlo.

"Dopo la morte di mio padre sono quasi impazzito. Era tutto per me. Devo a lui ciò che sono adesso, era il mio idolo, il mio modello di vita. Ricordo ancora quando mi insegnò ad andare un bici. Continuavo a cadere e lui mi rialzava ogni volta. Quando se ne è andato ho pensato di morire. È stato un dolore atroce, ho iniziato a fumare erba di brutto e tornavo a casa sempre ubriaco, quando ci tornavo. Quando avevo bisogno di sfogarmi trovavo sempre qualcuna. C'era un posto apposta per scopare e ci andavo spesso"

Lo guardai male, ma in fondo era il passato.

"Amore mi dispiace aver fatto questo solo che.."

"Shh lo so" risposi.

"Poi in qualche modo ne sono uscito, ma ho davvero smesso di torturarmi solo quando ho incontrato te. All'inizio pensavo fosse impossibile conquistarti ma quando ci siamo baciati il mondo è cambiato. Io ti amo come non ho mai amato nessuno"

Io: "Emi io ho 17 anni. Non posso dirti che tu sei il mio primo amore perché sarebbe una cazzata. Però tu sei il mio amore più vero".

Ci guardammo negli occhi e ci baciammo. Fu un bacio diverso, più nudo, più vero.

"Amore adesso ti va se rientriamo?" Chiesi io

"Si piccola" rispose

E così ci avviammo verso l'hotel, consci di quel che sarebbe successo

In vino veritasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora