Capitolo 40

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***Marta***

"Auguri cara" disse mia mamma, non appena scesi al piano di sotto per la colazione.

"Grazie mamma". Mi abbracciò e mi diede un bacio.

"Auguri vecchia" disse mio fratello, che mi prese in braccio.

"Sono vecchia e mi tratti come una bambina".

"Ma te sei la mia piccola sorellina, anche se adesso hai 18 anni"

18 anni che erano volati. Non sentivo il peso delle responsabilità. Non amavo la politica e sarebbe stato difficile votare, non sapevo niente in fatto di auto, insomma sarei stata un pericolo pubblico. A volte volevo tornare bambina, altre non vedevo l'ora che arrivasse quel giorno. Suonarono alla porta. Andai ad aprire, era il fiorista che reggeva in mano un mazzo di mughetti. C'era una sola persona che poteva averceli regalati: Matteo. Lui amava quei fiori, io li odiavo. Li presi e lessi il biglietto che c'era attaccato: tanti auguri, goditi questo giorno ma non senza di me. Possibile che sapesse rovinare anche un giorno così importante? Ci passai sopra, mi ci ero abituata.

Verso l'ora di pranzo ricevetti gli auguri da parte dei miei amici, di Ax, di Francesca e Fede mi venne a trovare.

"Auguri Marta" disse, porgendomi un pacchetto regalo

"Grazie non dovevi.." dissi

"Si invece"

Aprii il regalo: un paio di orecchini di perle.

"Grazie sono bellissimi" dissi, sincera

"Mai quanto tu che sorridi" disse dandomi un bacio all'angolo della bocca

"Sei magnifico Fede". Lo era davvero, mi faceva sentire bene senza difficoltà, cosa che con il mio ormai ex- Emiliano- non succedeva. Mi sarei aspettata almeno un augurio da lui, ma niente.

Per quella sera avevo organizzato una festa in discoteca. Avevo invitato tutti gli amici e avremmo fatto baldoria. Più il momento della festa si avvicinava e più non avevo voglia di andarci.

"Sei pronta?" mi chiese Alfredo. Mi avrebbe accompagnata lui al locale insieme a Giorgio e Marco. Eravamo noi quando tutto era cominciato. E con tutto intendo la mia storia con Emis, perché io lo ritenevo ancora importante, anche se ormai era finita. Avevo addosso un vestito corto con degli strass. Era sull'argento. Mi sentivo troppo appariscente e ciò non mi piaceva.

Quando arrivammo pregai i ragazzi di riportarmi a casa, ma mi trascinarono con la forza dentro alla discoteca.

"Noi vogliamo bere e divertirci stasera mia cara, quindi veloce ad entrare e fare inizio alla festa" disse Alfre.

"Ti ammazzo un giorno o l'altro" risposi io.

Il locale era carino, non grandissimo ma beh.. spaccava. Il dj prese il microfono e parlò:

"Ragaaa stasera siamo qui per spaccare. Fate gli auguri a Marta.." e mi indicò. Io sorrisi, anche se non riuscii a camuffare il disagio. Tutti gridarono ok coro auguri e iniziarono a cantare la solita canzoncina. Così presi il microfono e tagliai corto: "grazie a tutti, grazie di essere qui a festeggiare con me questo giorno. E ora divertiamoci" gridai. Il dj iniziò a mettere musica fortissima. Io feci un giro tra gli invitati.

"Auguri Marta" mi disse Guè, che stava perennemente appiccicato a Francesca.

"Grazie " sorrisi, tentando di fingermi allegra. L'unica persona con cui avrei voluto passare quel giorno non c'era e forse non l'avrei rivista più. Fedez stette con me mentre salutavo tutti, giusto per non farmi sentire sola.

"Zia auguri" disse Ax, dandomi un bacio. Lui era sempre quello che capiva meglio come stavo.

"Non pensare stasera, divertiti" mi disse

"Vorrei riuscirci"

Proseguii il giro di saluti e poi vidi Francesca che correva verso di me. Cosa c'era adesso?

"Marta devi uscire subito"

"Perché?"

"Veloce esci"

Odiavo la gente che non rispondeva alle domande, ma siccome era Francesca la accontentai e uscii.

Quanto mai la accontentai!

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