Capitolo 38

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"Vieni qui!" disse Ax, abbracciandomi. "Non ti meriti tutto questo".

Mi aveva ricattata: se non gli avessi raccontato ciò che era successo non avrebbe più cantato per me. Lo abbracciai, scoppiai in lacrime, ero insopportabile, ma lui era sempre li.

"Ora vado a casa, ci vediamo"

"Ohi zia non se ne parla, ti riaccompagno io" mi rispose.

Fortuna che c'era lui. Era un vero amico, per me c'era sempre. Prima di salire in macchina incontrammo Fedez. "Ragazzi andate già via?" chiese. Dal suo tono mi sembrava un po' scazzato.

"Si non sto bene e Ale mi accompagna a casa"

"Vi fa niente se vengo con voi?" chiese quasi disperato.

"Cazzo è successo Fede?" chiese Ax, preoccupato per il suo amico

"Giulia mi ha mollato, dice che non prova più niente per me"

Gli andai incontro e lo abbracciai, mi risultò naturale. Sapevo cosa stava provando, un amore finito. Un amore che era durato, aveva dato tanto, chiesto tanto e ripagato tanto. Faceva male.

"Ragazzi e se andassimo da qualche parte a bere? Non ho voglia di deprimermi per una cazzo di litigata di merda" proposi io

"Si" disse Fede.

"Come volete cuori infranti" disse Ax "ecco perché vado avanti a sole botte e via"

"Fai bene" disse Fede.

Avevano ragione. L'amore era una vera merda. Prendeva ma non restituiva.

***Emiliano***

Guanda: una merda.

Io: un coglione.

Marta: il mio amore.

Quella stronza di una stripper mi aveva costretto ad entrare in quel bagno con lei e stare zitto. O quello oppure avrebbe convinto la blocco a licenziarmi. Ma valeva davvero la pena perdere Marta? La amavo, non sopportavo l'idea di stare senza di lei. Non si meritava di vedere quello ce aveva visto. Non l'avevo tradita. Non avevo fatto niente, ma cosa cazzo potevo fare? Ormai era tardi.

Me ne tornai a casa e provai a chiamarla: il suo cellulare era staccato. Chiamai Francesca, l'unica che forse avrebbe saputo qualcosa, ma nemmeno lei rispondeva. Mi buttai sul letto insieme a una bottiglia di Martini. Sarà stato per l'effetto dell'alcol o per la tristezza, che mi addormentai.

***Marta***

Andammo ad un bar sotto casa di Fede. "Questo è il bar della disperazione" disse, raccontando delle poche volte un cui era stato li. Ci andava solo quando litigava con Giulia.

"Ragazzi cosa posso portarvi?" chiese la cameriera, che era più nuda che vestita.

"Porta un po' di shot di vodka che questi due ne hanno bisogno" disse Ax

"Subito" rispose lei.

Quando li portò io è Fede ci accanimmo. Era un vassoio pieno di bicchierini e nel giro di 5 minuti erano già finiti.

"Ragazzi io non sto bene" dissi. Mi girava la testa, lo stomaco bruciava e la vista era appannata.

"Andiamo su a casa mia" disse Fede.

"Ragazzi sono già le 4 e domani devo alzarmi alle 8. Fede ti fa niente? Ve la cavate?" disse Ale.

Fede:"Tranqua"

J-Ax diede una pacca sulla schiena a Fede e mi diede un bacio sulla fronte, poi se ne andò.

"Resta un problema" dissi a Fede

"Tipo?"

"Come cazzo faccio ad alzarmi?"

Non avevo ancora finito di parlare che già mi aveva presa in braccio. Non sarà stato il più dolce dei ragazzi, ma sapeva fare il gentiluomo.

Salimmo le scale, aprì la porta ed entrammo a casa sua.

"Vai pure nel mio letto, io prendo il divano" disse Fede

"No tranquillo non mi da fastidio se dormi con me"

In fondo era solo un amico..!

"Sicura?"

"Si"

Andai in bagno, mi sistemai, indossai una maglietta di Federico e mi stesi nel letto. Dopo poco arrivò anche lui.

"Non riesco a dormire" disse

"Nemmeno io Fede"

"Vuoi qualcosa? Una birra?"

"Si dai"

Così si alzò e tornò con una cassetta il rum.

"Scusa ma non ho più birre"

"Va bene lo stesso". Bastava bere qualcosa che non mi facesse pensare. Bevemmo tutta la bottiglia di Pampero. Faceva caldo, anche se fuori pioveva.

"Come mai hai litigato con Emiliano?" mi chiese Fede. Vedendo la mia faccia aggiunse subito: "scusa non volevo.."

"Tranquillo" dissi. "L'ho visto il bagno con un'altra, la stripper"

"No non è possibile"

"Si"

"Non l'avrebbe mai fatto, ti ama troppo"

"Lo pensavo anche io. Tu con Giulia? Cioè se vuoi.."

"Dice che si è spento il fuoco. Non mi ama più"

"Ma era ossessionata da te"

"Lo pensavo, ma non era così"

Ci guardammo, eravamo insieme nel dolore. Si avvicinò, mi abbracciò.

"A volte vorrei che fosse tutto più semplice" dissi "come adesso con te"

"E se potesse davvero esistere?"

"Cosa?"

"Una cosa semplice tra di noi"

"Spiegati"

"No è una cazzata"

"Interessante però"

"Solo amicizia e sesso"

"Ci sto" dissi. Cazzo avevo in testa? Mi sa niente, anche perché ero sbronza.

Fede mi baciò a lungo, poi andammo oltre. Fu bello, ma diverso. Una cazzata utile insomma. Mi faceva stare bene, anche se in fondo mi sentivo sporca. Anche se ero più rilassata, questa cosa non era paragonabile a fare l'amore con Emiliano. Lui mi mancava.

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