Capitolo 5

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Quando mi svegliai erano le 10 di mattina. Non ricordavo nulla, ero tesa e spaventata. Pensando alla sera prima mi veniva in mente solo Emiliano che mi aveva portata qui. Chissà cosa era successo! Nell'agitazione più totale e con un mal di testa forte, aprii le tende alle finestre e presi il cellulare. Chiamai mio fratello che, come sempre, non rispondeva. Provai a contattare Alfredo e poi Marco, ma niente. Sentii dei rumori provenienti dal bagno. Ero nel panico; avevo addosso la canottiera della sera prima ma non i pantaloncini. Cosa era successo con Emiliano? Tentai di chiamarlo, ma avevo la gola secca. Mi sedetti sul letto e poco dopo lui uscì dal bagno.
Emi: "Buongiorno dormigliona"
Io: "cosa diamine ci faccio qui?" Chiesi preoccupata.
"Ieri sera eri ubriaca, non stavi bene. Non volevi rimanere in discoteca così ti ho portata qui"
"Poi cosa è successo?"
Emi si mise a ridere
"Ti sei addormentata e hai parlato nel sonno"
"Oddio scusa se ti ho disturbato".
Mi dispiaceva davvero essergli stata un peso. In fondo lui chi era per me? Un amico? O qualcos'altro?
Solo in quell'istante notai che Emi indossava solo le mutande. Era davvero perfetto: aveva gli addominali scolpiti, ma non era troppi muscoloso, andava benissimo così. Sui fianchi notai la forma a v che scendeva sempre più giù e spariva dietro al tessuto. Era ricoperto di tatuaggi fino al collo, ma gli stavano davvero bene.
Siccome mi vide pensierosa mi chiese
"Che c'è?" E si avvicino pericolosamente a me.
Con voce flebile risposi: "Niente è solo che ti ho trattato malissimo, non hai mai meritato questo, solo che per il modo in cui mi hai chiamata quella volta al bar, beh, mi hai fatto tornare a mente brutti ricordi e.. tutto qui. Mi dispiace davvero tanto. Sai fin da quando ti ho visto hai sempre avuto un'aria familiare, ma non so davvero dove potrei averti visto" dicendo questo abbassai lo sguardo.
Emi si avvicinò ancora di più e mi disse "Tu che genere di musica ascolti?"
"Emi ma che domanda è?"
"Shh rispondi e basta"
Risposi in confusione: "Io non vado a generi, ma a cantanti. Ascolto J-Ax, Ligabue, e qualche cantante così"
"Hai mai sentito parlare di Emis Killa"
Ecco finalmente, ecco dove l'avevo visto.. Emis Killa! Notai un po' di preoccupazione in lui così dissi:
"Tu sei Emis Killa"
"Si lo sono, ma per te voglio essere solo Emiliano, il vero me stesso"
Quando disse quelle parole sfoderai un enorme sorriso. Lui voleva avere qualcosa in più con me, solo che io ero terribilmente insicura, non volevo innamorarmi di nuovo e soffrire ancora. Lo guardai per la prima volta dritto negli occhi; erano stupendi, marrone scurissimo, intensi e profondi. Mi innamorai subito di quegli occhi. Nonostante mi sentissi bene, mi assalì la paura e mi scese involontariamente una lacrima, il che fu strano perché ero sempre stata considerata una ragazza 'tosta'.

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