Capitolo 27

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***Marta***

Non riuscivo a dormire e a cosa serviva stare in camera mia ad annoiarmi? Tanto valeva fare qualcosa di buono. Quindi andai da Emiliano, sempre che a quest'ora fosse ancora sveglio. Erano le due di notte e i miei dormivano, quindi non si erano accorti di niente. Avevo preso il motorino di mio fratello, anche se il patentino non lo avevo, ed ero andata da Emi. Presi dei sassi e li lanciai alla finestra della sua camera. Potevo benissimo usare la porta perché viveva da solo, ma così era più romantico. Emi si affacciò e quando capì chi fosse mi disse di entrare dalla porta.

"Amore come mai sei qui?" mi chiese

"Non riuscivo a dormire, disturbo?"

"No figurati tu non disturbi mai"

Ero ancora sulla soglia della porta, ma poi entrai. Ci sedemmo in salotto e parlammo un po'.

"Ma allora chi è che mi farai conoscere domani?"

"Direi una delle persone più importanti della mia vita" risposi convinta

"Tua nonna?"

Risi "no".

"Ma i tuoi genitori e tuo fratello li conosco già. Dai cazzo dimmelo amore"

"No"

"Va bene ma questo ti costerà parecchio sappilo"

"Cosa mi costa?" chiesi con aria di sfida. Emiliano iniziava a farmi preoccupare. 'Oddio adesso mi caccia via' pensai.

"Non ti bacio più fino a che non scopro chi è"

"Sai che problema" dissi. "In realtà caro Emiliano sei tu che ci perde. Peccato avevo in mente qualcos'altro per stanotte"

Mi avvicinai a lui e gli lanciai uno sguardo da pantera (è così che si dice?). Mi sdraiai a pancia i giù con la faccia a un centimetro dal suo ventre. La canottiera che indossavo mostrava il mio decoltè e appoggiai la testa sulla sua coscia.

"Amore però così mi tenti" disse lui afflitto e lo sentii deglutire.

"Mi dispiace così tanto" dissi sarcastica.

"Va bene al diavolo tutto sei troppo sexy"

"Argh" dissi e scoppiammo a ridere.

"Vieni ti faccio ascoltare una canzone che ho scritto io. Ti prego non sfottere è una bomba"

"Ah si?"

"Si Marta. È una canzone per la parte tunz dei miei concerti"

"Ok dai ascoltiamo"

Prese l'iPod e mi diede una cuffietta. Lui si infilò l'altra nell'orecchio. Premette play e partì una canzone

"Baby vuoi fare stretching, Killa ti strappa i leggins

Ti bagni e io perdo il controllo acqua planning

E dopo il petting giù..."

"Stoppa" dissi

"Che te ne pare?" Mi chiese

"Bella tutta Emis"

Risi e gli diedi un bacio veloce. Lui tentò di alzarmi la maglietta ma lo fermai.

"Killa adesso voglio ascoltare la canzone"

"Va bene capa" e la fece continuare

"..vorrei parlarti come vai, dirti le peggio cose come in una sexy line..

Io sono Giso non quel babbo del tuo ragazzino.."

"Amore io non so chi sia Giso ma mi basti tu" esclamai. Tolsi le cuffiette ad entrambi e mi sedetti a cavalloni su Emiliano che se ne stava tranquillamente seduto sul divano. Avvicinò alle mie labbra le sue e mi baciò con passione

"Fortuna che non dovevi baciarmi eh Emiliano"

"Chissene frega tu non sai.."

"Non so cosa?"

"Come ci si sente a stare con te"

In men che non si dica ci ritrovammo sul pavimento, insieme nella spirale ovale. Li si che si può gridare e osare!

"Ti amo" mi sussurrò Emiliano mentre stava per raggiungere il culmine

"Anche io" dissi con il fiato mozzato.

Restammo stesi sul tappeto del salotto di Emiliano per un po', senza parlare. Ci guardavamo solo negli occhi, consci di amarci a vicenda. Eravamo due persone complicate se prese singolarmente, io permalosa e lui istigatore, ma insieme eravamo qualcosa di unico, qualcosa che nessuno può descrivere a parole. Tra di noi c'erano attrazione, amore, chimica e chissà cos'altro. Verso le quattro e mezza Emiliano mi riaccompagnò a casa, io con il mio motorino e lui con la sua moto. Ogni tanto nel tragitto mi faceva segno di fermarmi così da baciarmi. Sentivo che lui aveva bisogno di me, senza era un po' perso, proprio come io senza di lui.

In vino veritasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora